Il glucosio comporta 8 potenti attività Pro-infiammatorie, aterogene e favorisce l'ipercolesterolemia
Le motivazioni di questi eventi patologici risiedono all’interno di un contesto evolutivo non rispettato dalle nostre abitudini nutrizionali.
Alla base di questi 8 potenziali fattori patologici, vi è un consumo abnorme di carboidrati.
Premessa
Qui di seguito, ho voluto elencare, sinteticamente, 8 importanti eventi biologici che potenzialmente sono causa di malattie e alterazioni patologiche. Subito dopo spiego i motivi di questa serie di eventi cercando di fornirvi alcuni spunti di riflessione, concludendo con dei suggerimenti pratici.
Buona lettura
Gli eventi fisiopatologici, in parte correlati fra loro, generati dal glucosio ematico sono i seguenti:
1) Incremento dei livelli di colesterolo LDL per attivazione dell'enzima HMG-CoA-reduttasi da parte dell’Insulina
2) Inibizione (nelle cellule epatiche) dell'enzima Cyp7 e conseguente riduzione di acidi biliari ( e relativo aumento del livello di colesterolo ematico). Anche l’infiammazione inibisce l’attività del Cyp7..
3) Aumento degli ormoni proinfiammatori eicosanoidi (prostaglandine2, leucotrieni e trombossani) per attivazione degli enzimi COX, LOX e CyP450 a causa dell'elevate quantità di Acido arachidonico disponibile. Quest'ultimo è formato dall’attivazione del delta-5 desaturasi in seguito a stimolazione Insulinica ( ovvero molti carboidrati)
4) Inibizione della proteina SOCS3 (un potente inibitore della sintesi di citochine pro-infiammatorie) e conseguentemente infiammazione.
5) Eccesso di sintesi degli enzimi glicolitici che potrebbero favorire la glicolisi patologica (effetto warburg)
6) Disfunzione mitocondriale per eccesso di glicolisi (e ipossia) e conseguente rilascio di specie reattive dell'ossigeno (ROS), i cossidetti radicali liberi.
7) Incremento della formazione delle specie della glicazione avanzata (AGE) e conseguente aumento dei ROS. I Radicali formati a livello microvascolare danneggiano il vaso e facilitano la lesione della grande arteria (ateroma).
8) Incremento dell’espressione delle proteine di adesione (ICAM e VCAM) che aumentano la permeabilità dell’endotelio con traslocazione di diversi composti ( cellule e proteine) facilitando la formazione dell’ateroma.
Ma perché tutte queste attività potenziamente dannose per il nostro organismo?
Se dovessi darvi una risposta sintetica, vi direi; perché semplicemente non ci siamo evoluti in presenza di zuccheri, tutt’altro.
La natura questa fonte energetica la fornisce con molta parsimonia. Gli zuccheri li trovate in frutta e verdura, radici e bacche, ma sempre in quantitativi molto contenuti. Se parliamo della frutta mendiamente 10/15 gr su 100 gr. di parte edibile, se parliamo di verdure e bacche ancora meno.
La fonte di cibo più densamente ricca di zuccheri sono i cereali, peccato che questa fonte nutrizionale sia conosciuta dalla nostra specie da soli 5-8 mila anni, rispetto alla nostra storia evolutiva che vanta almeno 5 milioni di anni, dunque un lasso di tempo troppo breve per adattarci a due nuovi fattori entrati prepotentemente nelle nostre abitudini alimentari:
Il primo, rappresentato dal consumo di Glutine, una proteina che ha dimostrato in moltissimi studi, elevata capacità di IPER-stimolazione delle cellule dell’immunità a reagire energicamente contro questo antigene.
Il secondo aspetto è rappresentatao dal fatto che l’interno dei cereali vi si trova una enorme quantità di zucchero davvero anomala per la nostra specie. I fautori del cereale sostengono che alla fine nel nostro intestino il cereale diventerebbe semplicemente glucosio e dunque una substrato energetico affine per il metabolismo dell’uomo.
Il chè è assolutamente vero, ma solo se assunto in modestissime quantità e sempre accompagnto da grandi quantità di fibre e composti fito protettivi come vitamine, polifenoli e possibilmente che siano cereali privi di glutine.
E' indispensabile sapere che quando si mangia un piatto di 100 gr di pasta, nonostante la bontà indiscutibile, ci si trova ad ingerire 70 gr di zucchero sotto forma di amido, mentre di composti fito protettivi, vi è solo una piccolissima traccia, basti pensare che il complesso di vitB viene rimosso fino al 92%.
Se prendiamo in considerazione la versione integrale della pasta, la fibra costituisce solo il 7% del suo peso, il resto è anora una volta zucchero (carboidrati) .
Dunque anche in questa versione la quantità di fibra e di fitocomposti risulta molto contenuta.
Le alternative ci sarebbero per assumere fibre e fitocomposti, ma il mangiare pasta per l'Italiano è diventato oramai un fattore culturale (in questi ultimi 70-80 anni) piuttosto che una necessità nutrizionale.
Pensate che in soli 30 gr di mandorle ho la stessa fibra che trovo in 100 gr di pasta integrale ma non sono obbligato ad ingerire 70 gr di zucchero.
Potete vedere il video (https://www.youtube.com/watch?v=9860Y0UduzA) vi dimostro con degli esempi pratici che vi sono alternative molto piu complete e prive di effetti collaterali legati all’iperglicemia.
"Si possono certamente mangiare cereali, ma nella consapevolezza che oltre all'assunzione di Glutine, ci si trova "costretti" ad ingerire anche un'importante mole di zuccheri per la quale non siamo mai stati abituati a fare nella nostra storia evolutiva".
Bastano piccoli quantitativi di cereali per superare i valori di Carico Glicemico suggerito dagli stessi organismi nazionali ed internazionali di diabetologia.
Se volete mantenervi sotto i 20 mmol/l di Carico Glicemico, così come suggerito, non dovreste mangiare più di 40 gr di pasta nello stesso pasto. (Ma chi lo fa ?...)
Ecco perché bisogna cercare di mangiare meno cereali possibile
1- costituiscono una mole di zucchei enorme per i quali non siamo affatto programmati dall'evoluzione ad utilizzare. Vi ricordo che i cibi che ci hanno accompagnato per 5 milioni di anni sono i cosi detti cibi ancestali: frutta, frutta a guscio, bacche, radici, verdure, tuberi proteine animali (in parte).
Questi aspetti, legati all’evoluzione, non dovrebbero essere MAI ignorati, inoltre il fabbisogno di zuccheri per un soggetto sedentario è nell’ordine di 120-180 grammi , pari a 600-700 kcal al giorno e non 1200-1300 kcal come viene suggerito oggi per un soggetto sedentario (di 40-45 anni, peso di 70-72 kg ).
2 – contengono il glutine, una proteina immonogenica e dunque infiammazione prima intestinale e su lungo termmine (inevitabilmente) anche sistemica,
Una reazione immunitraia che non risulta essere un evento riservato esclusivamente ai celiaci o con Gluten sensitivity, ma che si evidenzia su gran parte della popolazione con caratteristiche e incidenze differenti, ma pur sempre di una reazione difensiva si tratta.
3-la presunta azione protettiva esercitata dai cereali grazie ai fito composti come vitamine e polifenoli, risulta molto contenuta poiché i livelli di questi micro composti risultano essere davvero modesti e di gran lunga inferiori rispetto a quelli che possiamo trovare in molti altri alimenti che vi ho citato come Ancestrali.
Se molti studi evidenziano capacità protettive dei cereali, ciò è dovuto essenzialmente ad un motivo: il confronto (improprio) che si fa con diete come quella tradizionale americana (SDA), un pò come dire: "ti piace vincere facile ?? "
Infatti, se confrontiamo la dieta Meditaerranea con altre modalità nutrizionali gli esiti degli studi sono molto diversi. ( https://www.sanieinformati.com/post/diete-a-confronto-mediterranea-bassi-carboidrati-mediterranea-tradizionale-americana-per-diabetici )
Da questi studi si evince che la dieta mediterranea va bene solo se si considerano percentuali di carboidrati notevolente piu bassse rispetto alle tradizionali 55-60%.
Vi do solo un piccolo e conclusivo spunto di rifesione: trascorrere la propria evoluzione ( oltre 5 milioni di anni) in compagnia di determinati alimenti (Ancestrali), significa sviluppare, nel corso di migliaia di generazioni, meccanismi biochimci che ci hanno consentito di
poter utlizzare quegli alimenti al meglio, sfruttandone tutte le loro proprietà.
Dunque i nostri complessi meccanismi biologici si sono plasmati su ciò che la natura ci forniva sempre con grande parsimonia e non viceversa.
Mi piace ricordare che siamo stati erbivori per milioni di anni, poi arboricoli per altri milioni, moderatamente onnivori per un altro paio di milioni di anni e nell'ultimo milione onniveri-carnivori (in occasione delle numerose ere glaciali).
In tutto questo lento susseguirsi di eventi (e relativi adattamenti organici), lo zucchero è stato utilizzato come fonte di approviggionamento energetico molto raramente e sempre in piccolissime quantità, proprio perché poco disponibile in natura e non di facile reperimento.
Se alla scimmia non possiamo far mangiare la pasta perchè li "spacchiamo" i meccanismi di controllo del glucosio, lo stesso discorso vale anche per la nostra specie: è bene ricordare che l’uomo ha per il 98,5% lo stesso partimonio genetico dello scimpazè.
Se vogliamo rispettare il nostro DNA (e dunque non incorrere in malattia), non possiamo trascurare aspetti evolutivi che hanno plasmato, nel corso di milioni di anni il, nostro prezioso patrimonio genetico.
Buona nutrizione a tutti
TUTELA LA SALUTE CON L'INFORMAZIONE
Condividi questo post
Comments