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LA VITA MEDIA è cresciuta costantemente in questi ultimi 150 anni

Aggiornamento: 19 giu 2020

Nascimben Andrea



La vita media (aspettativa di vita alla nascita) è cresciuta costantemente dall'unità d'Italia in avanti (dal 1869)

La tesi che viene diffusa da almeno 40 anni, è che buona parte delle motivi di questa costante crescita, sia dovuta ai progressi della medicina.

E' un'affermazione, questa, solo in parte veritiera, come vedremo più avanti.


Ma quanto davvero è stato l'apporto della medicina nello sviluppo del fenomeno demografico ?


Vediamo sinteticamente le maggiori conquiste in campo medico elencate in ordine cronologico:


1) Nascita del Vaccino contro il vaiolo (1796 Dott. Jenner ). Viene successivamente potenziato e stabilizzato solo nel 1940 (Collier). Le campagne vaccinatorie di massa, prendono inizio del secondo dopo guerra in avanti.


2) Pulizia delle mani con il sapone a metà degli ‘800 imposta dal Dott. Sommelweis, un medico Ungherese, ai medici e agli studenti del suo ospedale.

Ritenne che parte della responsabilità delle morti delle puerpere fosse da imputare alla stessa classe medica, a causa della scarsa igiene durante le visite. Per questa sua accusa, venne rimosso dalla direzione dell’Ospedale e successivamente rinchiuso in manicomio: andava contro l'ordine precostituito della classe medica di un tempo ( e quella di oggi è molto diversa ? ...)


3) L’antibiotico scoperto nel 1942 arriva in Italia verso la fine degli anni '40- primi anni '50, ma inizia ad essere utilizzato diffusamente solo dalla metà degli ’50.


4) Le vaccinazioni anti polio iniziano timidamente nel 1958 con il coinvolgimento di sole poche migliaia di persone; le campagne di massa iniziano nel 1964.


5) Campagne vaccinatorie di massa contro difterite, tetano, polio, pertosse, iniziano solo metà degli anni ’60 (1964-1966).




Dunque l'apporto utile della medicina ( e della farmacologia) all'umanità appare evidente a partire dalla metà del ventesimo secolo in avanti (e non prima).


MA COME VEDETE IL GRAFICO DELLA "Vita Media", sale ininterrottamente già a partire dalla fine dell'800, senza registrare cambiamenti nella traiettoria, dunque già molti decenni prima dell'avvento della "medicina farmacologica".




I due picchi verso il basso, indicano una rapida discesa dell'aspettativa di vita corrispondente ai periodi delle due guerre mondiali.


Facendo un'attenta analisi grafica, si può notare come dal 1871 al 1941 vi sia una inclinazione della pendenza maggiore rispetto a quella che si registra dal 1945 ad oggi ( e sul finire della retta diagonale si evidenzia una sempre maggiore appiattimento dell'inclinazione).


Si potrebbe dunque ragionevolmente ipotizzare che l'apporto delle pratiche mediche diffuse abbiano apportato solo un modesto contributo alla costante progressione dell'aspettativa di vita che, come abbiamo detto, inizia già a partire dalla fine del '800.


Dunque cosa si introduce gradualmente e costantemente a partire dall'Unità d'Italia, che consente questa progressione di crescita continua dell'aspettativa di vita ?

Fondamentalmente è riconducibile a 4 MOTIVI


Il primo è costituito da un artefatto matematico, ottenuto con l’inserimento della mortalità infantile, nei calcoli della aspettativa di vita, elemento che non ha nulla a che vedere con l’aumento dell'anzianità della popolazione, e molto poco con le pratiche mediche in ambito perinatale (raro intervento pediatrico). In parte l'utilizzo chimico-farmaceutico ha contenuto le morti infantili di origine infettiva ( utilizzo dell'antibiotico), ma come possiamo vedere dal grafico sotto la diffusione degli antimicrobici dai primi anni '50, non sposta in maniera sostanziale l'inclinazione della curva che mantiene sempre lo stesso andamento.


Dunque se inserisco nel calcolo dell'aspettativa di vita, la mortalità infantile (che è in costante diminuzione), grazie ad una serie d'interventi che ora andremo ad analizzare, la vita media risulterà sempre in crescita.




Il Secondo elemento è attribuibile al graduale miglioramento delle condizioni igieniche generali della popolazione, sia al momento della nascita (parti effettuati sempre più in strutture igienicamente protette come gli ospedali) sia durante il corso della vita, grazie alla realizzazione delle grandi opere di urbanizzazione, come:


1- le fognature coperte

2- la diffusione della rete idrica nelle case

3- clorazione delle acque

4- uso corrente del sapone e maggiore cura dell'igiene personale.






E’ infatti verso la fine dell'ottocento (in particolare dagli '20 in avanti) che si registra un maggior uso quotidiano del sapone ed una maggiore igiene personale.


Questo ha portato ad un significativo abbattimento dei veicoli infettivi ed una conseguente diminuzione della mortalità media della popolazione, in particolare le fasce ritenute più "critiche" (anziani e bambini)


Dati molto simili a quelli del grafico sopra indicato, li possiamo riscontrare osservando i grafici delle aspettative di vita nei paesi africani odierni. In alcuni paesi del centro Africa, maggiormente sottosviluppati, si registra una aspettativa di vita inferiore rispetto ai paesi dell'Africa settentrionale, notoriamente più avanzati e forniti di opere di utilità pubblica ( acquedotti, fognature, acqua corrente nelle case)


Nelle case costruite verso la fine degli anni '30 e in particolare nella fase della ricostruzione post bellica, si inizia a fornire le abitazione di servizi igienici ( a volte ad uso esclusivo e a volte condivisi tra gli inquilini). Anche la fornitura di acqua corrente clorata inizia ad essere sempre più diffusa nelle civili abitazioni.

Questi due aspetti, hanno determinato un fortissimo abbattimento dei potenziali veicoli infettivi tra le popolazioni.




Anche negli USA, le iniziative che hanno inciso in maniera determinante sull'innalzamento dell'aspettativa di vita, partono dai primi del '900 (in particolare tra gli anni '20 e gli anni 50), furono:




-trattamento delle acque potabili clorate (acquedotti pubblici ; prima clorazione sperimentale nel 1854)


-incremento della rete idrica (realizzazione di alloggi dotati di servizi igienici)


-smaltimento delle acque reflue (ampliamento della rete fognaria)


-smaltimento dei rifiuti solidi organizzati (punti di raccolta urbana organizzata e periodica)


-istruzione pubblica sulle pratiche igieniche (es. Manipolazione alimentare e lavaggio delle mani).


-sicurezza alimentare (maggior controllo della lavorazione e conservazione degli alimenti)





Il Terzo motivo è riconducibile ad una sostanziale diminuzione dei livelli di stress psicofisico in ambito lavorativo sia nell'industria che nell'agricoltura.


Il fattore ossidativo cellulare ( e dunque l'invecchiamento precoce) si è potuto contenerlo gradualmente grazie ad una riduzione media delle ore lavorative e all'ingresso sempre più preponderante della tecnologia nelle mansioni lavorative più usuranti.



Infatti si passa dalle 12-14 ore giornaliere medie ai due settori maggiori dell'economia (agricoltura e industria) agli attuali 7,5 ore, oltre al sostanziale miglioramento delle condizioni di salubrità del posto di lavoro.












Il Quarto motivo è costituito dal progressivo miglioramento della situazione alimentare media delle popolazioni. Nonostante la quota proteica rimanesse al di sotto del grammo per chilo di peso corporeo fino ai primi anni '50 (proteine animali rarissime), l'ingresso calorico complessivo (ad eccezione dei periodi di conflitto bellico) risulta quasi del tutto soddisfatto, seppur molto contenuto rispetto alle tabelle Nutrizionali di oggi; basti pensare che negli anni '30 i contadini del Nord Italia , assumevano mediamente 2.700 kcal giornaliere, e quelli del Sud d'Italia addirittura 2.400 kcal.




Stiamo parlando di popolazioni impegnate nei campi 12-14 ore al giorno. Dalla fine degli anni '60 in avanti si è gradualmente passati sul versante opposto: eccessi calorici.



L'inversione di tendenza fra non molto sarà sempre più marcata


I risultati in termini di diminuzione dell'aspettativa di vita, li stiamo iniziando a percepire solo in questi ultimissimi anni, attraverso due indicatori:



1- la drammatica diminuzione dell'aspettativa di vita in salute (attualmente scesa a 60,5 anni)

2- la iniziale lieve diminuzione dell'aspettativa di vita alla nascita (perdita di 3-4 mesi nel biennio 2014-2016).


Probabilmente stiamo assistendo solo alle prime avvisaglie di inversione della curva dell'aspettativa di vita, una media che si mantiene ancora alta, grazie al numero elevato di anziani che hanno goduto dei cibo sano per buona parte della loro vita.

Dall'avvento dell'industria alimentare degli anni '70 in avanti, gran parte degli alimenti hanno iniziato un processo degenarativo sul piano della qualità a causa di un pesante uso di additivi chimici (conservanti, coloranti, emulsionanti, dolcificanti, ecc,), fitofarmaci inell'agricoltura, chimica veterinaria negli allevamenti e costante assunzione di chimica-farmaceutica.


Mano a mano che i più anziani (i più nutrizionalmente fortunati) vanno scomparendo, vengono sostituiti dai "nuovi anziani" (quelli nati dagli anni '50 in avanti) , ovvero coloro che non hanno avuto la stessa possibilità di nutrirsi con cibi genuini come le precedenti generazioni, crescendo invece in costante compagnia dell'industria alimentare ( e chimico-farmaceutica).


L'interferente chimico, probabilmente rappresenta il più grande elemento distintivo tra gli anziani di ieri rispetto a quelli di oggi, sempre più saturi di sostanze chimiche di diversa natura ( additivi alimentari, cosmetici, farmaci, inquinanti ambientali).

Anziani sempre più in politerapia e sempre più precocemente malati (aspettativa di vita sana).


Un vero e proprio percorso "involutivo dell'aspettativa di vita", è ciò che dovranno aspettarsi le generazioni future, se non decideranno di mettere mano seriamente alla gestione (ingerenza) dei due più importanti settori industriali che hanno a che fare direttamente con la salute delle popolazioni: settore alimentare e farmaceutico.


Se il controllo dell'inquinamento ambientale dalla numerose sostanze tossiche presente nell'atmosfera è processo lungo, complesso, e globale, quello della regolamentazione della chimica nei cibi e l'uso prudente, e calibrato delle sostanze chimico farmaceutiche, è una soluzione applicabile nell'immediato.



DIFENDERE LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DEI NOSTRI FIGLI E' UN NOSTRO DIRITTO


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