Nascimben Andrea
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Alla fine dell'800 i bambini morivano principalmente a causa di malattie infettive, per il 50 % durante la fase perinatale e neonatale. Il tasso di mortalità era compreso tra il 35% e il 40%.
Oggi si attesta nell'ordine del 0,3 % . Nel 2011, in Italia, i dati ISTAT, riportano: l'85% dei decessi sotto i 5 anni, avviene nel primo anno di vita e la metà di queste morti si concentra nei primi sette giorni (40%), in particolare durante la fase perinatale (ovvero durante il parto o nelle prime ore di vita) .
Le cause di morte per questa fascia di età sono soprattutto congenite (48%) , cardiovascolari (24%) e iatrogene e di altra natura (28%).
Il progressivo e costante calo della mortalità infantile è dovuto sostanzialmente al miglioramento delle condizioni igieniche e all’abbandono quasi totale dei parti effettuati in casa.
Mortalità infantile
Nel 1895 la mortalità sotto i 5 anni in Italia era pari al 32,6%.
Attualmente nell’Africa centrale è compresa tra il 4% e il 12% dei nati vivi. La causa principale di morte è per il 50% è per malattie infettive: tra queste Gastroenteriti (30%), tubercolosi (23%), bronchite e polmonite (12%) , pertosse (3%), morbillo (3%) e malaria (2%).
Anche in Europa del 19 esimo secolo, le cause di morte erano sovrapponibili a ciò che accade oggi in Africa e in altri paesi in via di sviluppo : malattie gastrointestinali, malattie alle vie respiratorie. Mentre molto più rare le tubercolosi.
Un 25% moriva di altre cause, gruppo eterogeneo di malattie, tra le quali si annoverano altre infettive (come il colera), cause di morte connesse alla malnutrizione (come rachitismo e pellagra), dissenteria e cause di origine perinatale e malformazioni congenite.
Il dato importante è che il tasso di mortalità complessivo si riduce notevolmente nel periodo tra le due guerre, passando dal 22% dei primi anni ’20 al 15% della fine degli anni ’30. Durante il periodo della seconda guerra , si assiste ad un nuovo incremento delle morti infantili fino ad un 17/18%, per arrivare sotto al 4% negli anni Sessanta fino a raggiungere ai giorni nostri il 0,3 %.
Le motivazioni dell'abbattimento degli indici di Mortalità
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