Nascimben Andrea
Ho voluto realizzare questo documento, per fornirvi degli spunti di riflessione in merito all'importanza rappresentata da una buona funzionalità del Nervo VAGO.
Questa struttura nervosa (Decimo paia di nervi cranici) è il nervo principale della componente parasimpatica del sistema nervoso autonomo, regola l'omeostasi metabolica controllando la frequenza cardiaca, la motilità gastrointestinale, la secrezione endocrina ed esocrina del pancreas, la produzione epatica di glucosio, e molte altre funzioni viscerali.
Il nervo vago, in ambito digestivo, è attivato da:
1) Stimolazione meccanica; a sua volta dipendente dalla quantità di cibo e soprattutto dalla qualità. Molta fibra significa molta acqua e dunque maggior volume delle masse fecali ovvero maggiore distensione meccanica e conseguente efficace peristalsi.
2) Stimolazione ormonale. Ormoni come l'acetilcolina, Serotonina, la colecistochinina, la sostanza P, presenti nell'intestino, costituiscono i segnali neuroendocrini necessari all'attivazione vagale.
Questa struttura nervosa, invierà un segnale periferico al Sistema Enterico stimolandolo ad attivare la muscolatura liscia intestinale.
Le efferenza vagali che si portanosulle cellule neuroendocrine "L" dell'epitelio intestinale, portano ad esprimere l'enzima triptofano-idrossilasi1 a metabolizzare il Triptofano intracellulare in serotonina.
3) Stimolazione microbica
i gangli periferici del vago presenti nei diversi tessuti, trasmettono oltre alle informazioni rilevate da meccanorecettori, chemocettori (alimenti) e ormoni, anche quelle provenienti da metaboliti specifici nel sistema intestinale ed epatico come per esempio gli LPS (Lipopolisaccaridi), informando il cervello della loro presenza.
i neuroni enterici dispongono di recettori PRR (NOD e TLr) utili a rilevare metaboliti microbici (PAMPs e DAMPs)
Funzione metabolica
Tra i diversi effetti del Nervo, evidenze sperimentali indicano che la vago segnalazione nervosa, stimolata dalla colecistochinina, presente sul fegato, inibisce la produzione epatica di glucosio ( infatti l'attività vagale che risulta diminuita nell'obesità. (2) )
Funzione antinfiammatoria
Il nervo vago, oltre al ben noto ruolo su molteplici attività neurovegetative, ha dimostrato di essere un importante costituente di un meccanismo riflesso neurale-antinfiammatorio, cioè in grado di modulare le risposte immunitarie innate durante l'invasione patogena e relativo danno tissutale. (1)
Poco più di un decennio fa, si è scoperto che l'attività colinergica efferente del vago, sopprime i livelli di citochine pro-infiammatorie (TNF, iL-1β e iL-18 prodotte dai macrofagi, su stimolo lipopolisaccaride).
Il riflesso infiammatorio è un meccanismo fisiologico centralmente integrato in cui afferenti del vago, come il ganglio nodoso del vago il gomo carotideo, vengono attivati dalle citochine o da prodotti patogeni derivati, (PAMP), attivando a livello tronco-encefalico le vie efferenti con funzione antinfiammatoria.
La risposta antinfiammatoria del nervo Vago, si concretizza (dopo aver integrato le informazioni a livello troncoencefalico e ipotalamico) tramite stimolazione del Sistema Enterico, a rilasciare Acetilcolina, un neuromodulatore che dimostra di avere un effetto anti infiammatorio sulle cellule dell’immunità (21 , 22 , 23).
L'azione anti-infiammatoria appena descritta, avviene grazie alla sotto regolazione dell'espressione del corecettore CD14 e del recettore TLR4 presente sulle cellule immunitarie, e dunque reprimendo l'attività del NF-Kb ( un fattore di trascrizione), diminuendo in questo modo, la sintesi ed il rilascio di citochine pro-infiammatorie da parte dei macrofagi intestinali (GALT).
Come vedremo, si può anche stimolare in periferia la risposta efferente del vago, trattando manualmente o con una particolare stimolazione elettrica strumentale.
Perché avviene una risposta immunitaria cronica ?
Un’infiammazione quella cronica che può avere due diverse modalità di espressione:
-una Locale Intestinale, come quelle espresse con IBD (malattie autoimmuni come morbo di Crohn o infiammatorie non autoimmuni come la retto colite ulcerosa) ed IBS (come le sindrome del colon irritabile) da verosimile evento infettivo cronico.
-una Sistemica cronica, a sua volta riconducibile a DUE maccanismi:
1) di natura microbica che genera infiammazine di basso grado (endotossinemia) derivante da un Intestino perdente (Leaky gut) La Risposta immunitaria innata è attivata da modelli molecolari associati ai patogeni (PAMP), come LPS, RNA virali e diversi metaboliti batterici, che sono riconosciuti da recettori di superficie TLR e NLR (PRR) delle cellule immunitarie e dalle cellule degli epiteliali presenti sulle membrane e nel citosol (4 -5- 6).A loro volta attiveranno l'immunità adattativa.
2) di natura metabolica per eccessi calorici soprattutto derivanti da frequente assunzione di carboidrati (in primis dal meccanismo insulinico-glucidico) che attivano cronici meccanismi di rigenerazione cellulare tramite attivazione delle cellule connettivali (fibrociti); rimaneggiamento dei tessuti
Il risultato di questi due stimoli pro-infiammatori mantenuti nel tempo è l'Infiammazione cronica di basso grado.
Infiammazione e patogenesi delle malattie
La condizione infiammatoria cronica, è alla base della patogenesi di una serie di alterazioni patologiche, quali artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali (sia IBD che IBS) ed altre malattie autoimmuni. 7- 8 - 9- 10.
L'infiammazione a seguito di cronica stimolazione immunitaria, costantemente presente nell'obesità, si associa spesso a resistenza all'insulina e ad altre complicazioni metaboliche. (11 - 13).
Un’altra caratteristica dell’infiammazione cronica, è una marcata diminuzione dell'attività del nervo vago tipica in un contesto di obesità (12- 14 - 17) , ed un’eccessiva attività simpatica adrenergica (sovra stimolazione ORTO simpatica) (18 - 19- 20).
Il meccanismo vagale è una sorta di sistema di controllo dell’infiammazione, un meccanismo di feed-back che nella cronicizzazione dell’infiammazione funziona sempre meno, poiché i suoi recettori vengono gradualmente desensibilizzati . Si traduce in una minore attivazione afferente del vago ed una minore attività complessiva del Nervo. Anche le polineuropatie tra le quali quelle che riguardano il nervo vago, possono contribuire a questa ipo attività Vagale
Esami per identificare un'eventuale condizione di ipofunzione vagale
Esami strumentali specifici non ve ne sono. Identificare una verosimile ridotta funzionalità Vagale è possibile attraverso metodi indiretti: Stipsi alternata a dissenteria, colite, difficoltà digestive, malassorbimento, ulcerazioni delle mucose (cavo orale, intestino) frequenti stati febbrili, disturbi del sonno, stato d'ansia, attacchi di panico, battito cardiaco accelerato, manifestazioni cutanee e molte altri segni, possono essere segni e sintomi tipici di un'eccessiva attività Ortosimpatica parallela ad una ipofunzione Vagale.
Le tecniche di ascolto Osteopatiche, possono essere una buona soluzione identificativa di tale condizione. La Terapia Viscerale in ambito Osteopatico un'efficacie soluzione di "rilancio" del sistema parasimpatico.
Approcci terapeutici
La perdita di peso attraverso una maggiore attività fisica e modifiche alimentari, sono gli strumenti in assoluto più efficaci e privi di qualsiasi effetto collaterale, ma spesso il paziente non è molto disponibile ad adottarle sul lungo termine.
L'importanza del nervo vago nella regolazione del metabolismo e l'omeostasi immunitaria ( riduzione delle complicanze infiammatorie), indicano che dispositivi elettrici e/o trattamenti manuali specifici (Osteopatici) che stimolino i circuiti neurali direttamente per attivare il riflesso vagale afferente, potrebbero essere utilizzato nel trattamento per migliorare l’attività intestinale, ridurre l'infiammazione e migliorare il controllo della glicemia.
Infatti l’attività nervo vago è diminuita in condizioni infiammatorie croniche, tra cui l'obesità.
La perdita di peso derivante dalla maggiore attività fisica e dalla dieta, si accompagnata ad una riduzione dei livelli di marker infiammatori, riduzione delle complicanze metaboliche e una regolazione della componente vagale del cuore. 15.
I dispositivi elettrici utilizzati per la riattivazione del vago, stimolano le fibre afferenti del nervo vago, che all’interno di un circuito integrato composto dai nuclei dorsali del vago e nei nucleo del tratto solitario, sono in grado di attivare la via efferente Vagale, in questo modo si ha il potenziale per controllare lo stato infiammatorio.
Tecniche Osteopatiche Viscerali
Sulla base degli stessi principi fin qui esposti, si basano le tecniche viscerali in ambito osteopatico, attraverso un meccanismo di stimolo pressorio-meccanico di "accensione " dei gangli periferici (celiaco, mesenterici) e delle diverse aree anatomiche di grande valenza sul piano neorologico come la Valvola Ileo Ciecale, flessure coliche, radici del mesentere, area sigmoidea.
Sarebbe opportuno oltre che auspicabile, che le varie figure mediche che seguono pazienti affetti da malattie dismetaboliche, che necessitano di perdere peso e /o regolarizzare i numerosi valori ematochimici (lipidemia, glicemia, pressione arteriosa ecc.. ) si adoperassero affinchè il paziente possa comprendere l'inderogabile necessità di adottare una continuativa igiene alimentare ed un corretto stile di vita, rimandando solo ad ultima ipotesi quella dell'approccio chimico-farmaceutico.
bibliografia
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