Nascimben Andrea
“Gli affari delle maggiori case farmaceutiche includono azioni da crimine organizzato”
“Gli affari delle maggiori case farmaceutiche includono azioni da crimine organizzato” sostiene il Prof. Peter Gøtzsche, direttore del prestigioso Nordic Cochrane Center e autore di “Farmaci che uccidono e crimine organizzato. Come Big Pharma ha corrotto il sistema sanitario“.
Perché il professore paragona l’industria farmaceutica al “crimine organizzato” "Gli imbrogli sui test e i silenzi sui pericoli dei farmaci sono molto comuni. E i soldi dell’industria farmaceutica arrivano dappertutto. L’industria farmaceutica cerca di comprare chiunque abbia influenza nel settore della sanità ed è riuscita a corrompere persone di ogni tipo, anche ministri della sanità. La pubblicità dei farmaci è particolarmente dannosa e le bugie sono spesso così sfacciate che le compagnie sostengono esattamente l’opposto della verità sui loro prodotti"
Gli studi sui farmaci finanziati pubblicamente danno risultati diversi da quelli degli studi finanziati dalle multinazionali.
"Non è normale che una compagnia che ha la possibilità di guadagnare milioni di dollari, sia di solito l’unica ad avere a disposizione i dati degli studi. Nel nostro sistema, le compagnie farmaceutiche sono giudici di sé stesse.
E’ una cosa molto strana. In altri ambiti non viene accettata. Se andassi in tribunale e dicessi al giudice “Ecco le prove, le ho fatte tutte io”, sarebbe ridicolo. Ma questo è il sistema che noi abbiamo accettato. La stessa industria fa gli studi sui suoi farmaci. Spesso li manipola a un livello orribile e dunque non possiamo fidarci di quello che pubblica l’industria farmaceutica nelle nostre più prestigiose riviste mediche. Lo sappiamo da molto tempo.
Esiste una stima di quante persone muoiano a causa degli effetti collaterali dei farmaci
"Studi fatti in tutto il mondo mostrano dati piuttosto consistenti tra loro. Nei soli Stati Uniti si stima che muoiano circa 200.000 persone all’anno a causa dei farmaci che prendono. Nella metà dei casi i farmaci sono presi secondo le istruzioni del medico. Nell’altra metà dei casi la morte è dovuta ad errore, per esempio una quantità eccessiva, oppure il medico non era al corrente di interazioni pericolose con altre sostanze.
Ma non possiamo prendercela troppo con i medici. Ogni farmaco porta con sé 20 o più avvertimenti e controindicazioni. E’ assolutamente impossibile essere a conoscenza di tutto.
La percentuale di farmaci veramente utili sul mercato
"Potremmo eliminare il 95% delle nostre spese per i farmaci e avere oltretutto una popolazione più sana. Se usassimo sempre il farmaco più economico che ha gli stessi effetti di quello più caro, potremmo spendere ben meno della metà. E molto spesso sarebbe meglio non prescrivere un farmaco, perché tutte le medicine procurano qualche danno e, messe assieme, producono un orribile costo in vite umane.
Per esempio si usano troppi antidolorifici. Dovremmo anche usare una minuscola frazione dei farmaci psichiatrici che usiamo oggi, poiché sono in generale dannosi quando usati per più di poche settimane"
La BAYER spende circa 10 miliardi di euro all’anno per farsi pubblicità, considerando i campioni gratuiti, i corsi di aggiornamento per medici, le spese dei rappresentanti, le donazioni ad associazioni mediche. La Compagnia si rifiuta di fornire i dati in dettaglio.
Farmaci e pubblicità
"Si dovrebbe bandire completamente la pubblicità sui farmaci, proprio come si è fatto per il tabacco. La pubblicità sui farmaci causa gli stessi danni della pubblicità sul tabacco.
Se ci sono farmaci validi, si può star certi che i medici li useranno. I farmaci buoni, non hanno bisogno di pubblicità per essere accettati. Se il marketing venisse messo al bando non ci sarebbero più i rappresentanti a corrompere i medici, e i direttori delle riviste mediche non avrebbero paura di pubblicare articoli che vanno contro l’interesse delle case farmaceutiche. Con questa riforma si potrebbero liberare le riviste mediche dalle grinfie dell’industria farmaceutica.
Le pillole contraccettive Yaz/Yasmin, sono associate a un rischio di embolia che è almeno doppio rispetto a quello dei vecchi prodotti. Ma non sono ancora bandite malgrado la BAYER abbia pagato quasi due miliardi di dollari di indennizzi
"Quando uno dei miei colleghi danesi ha pubblicato dati convincenti che mostravano che le nuove pillole contraccettive Yaz/Yasmin causano più embolie delle vecchie pillole, è stato duramente attaccato da altri colleghi che risultavano "collaboratori" della BAYER. La BAYER ha anche finanziato degli studi per dimostrare che le nuove pillole non erano più pericolose delle vecchie.
La BAYER è tra i i leader di mercato nei farmaci da banco e integratori alimentari. Quali sono i principali problemi in questo campo?
La maggior parte non serve a niente se non ad alleggerire le tasche di chi li compra.
Come giudica gli sforzi costanti per promuovere l’Aspirina come prevenzione quotidiana contro i disturbi di cuore o certi tipi di cancro, anche per la popolazione sana?
Pochissimi beneficieranno della profilassi mentre molti ne avranno un danno. Non mi sembra una buona idea quella di trattare tutti per il beneficio di pochi. Il trattamento eccessivo delle persone sane è uno dei problemi maggiori nella sanità odierna ed è anche una delle maggiori fonti di lucro per l’industria farmaceutica.
Nel 2008, la BAYER e l’Ospedale Universitario di Colonia, iniziarono una stretta collaborazione, ma non vengono rilasciate alla stampa le copie dell'accordo
"Sono molto contrario a questi accordi di collaborazione perché la storia dimostra che ciò che avviene quasi sempre è che la compagnia riceve sia i guadagni che il credito di tali “cooperazioni”, mentre il contribuente è destinato a pagare il conto rimborsando farmaci eccessivamente costosi.
La ricerca clinica dovrebbe essere fatta del tutto indipendentemente dall’industria farmaceutica, non in collaborazione con essa. Nella sanità non dovrebbero esistere gli accordi segreti"
Cosa fare L’industria farmaceutica non pubblica i dati dei suoi studi. Quindi dovremmo chiedere che vengano fatti degli studi pubblici sui farmaci. L’industria dovrebbe pagare questi studi, ma non aver niente a che fare con i test sui farmaci. Anche i medici non dovrebbero essere pagati dall’Industria farmaceutica.
Sfortunatamente molti medici accettano che il loro nome sia aggiunto ad articoli scritti dalle compagnie farmaceutiche anche se è stato loro negato l’accesso ai dati generati da loro stessi e dai loro pazienti, senza i quali gli articoli non avrebbero potuto essere scritti.
Questa è corruzione di integrità accademica e tradimento della fiducia dei pazienti nella ricerca. I medici e le associazioni dei pazienti dovrebbero semplicemente dire di no al denaro proveniente da un’industria così corrotta.
Il Professor Peter Christian Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Centre, è specialista in medicina interna. Ha lavorato su test clinici e sulle regolamentazioni nell’industria farmaceutica (1975 – 1983) e negli ospedali di Copenhagen (1984 – 1995). Nel 1993 è stato co-fondatore di The Cochrane Collaboration. Nel 2010 è diventato professore di Progettazione e analisi della ricerca medica, all’Università di Copenhagen.
Comments