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ROSEBURIA INTESTINALIS, UN SUPER BATTERIO ESSENZIALE ALLA NOSTRA SALUTE

Uno spunto di Riflessione


Oggi vi parlerò di ROSEBURIA una delle principali specie batteriche in grado di sviluppare una pletora di effetti simbiotici sulla nostra salute.

Nei prossimi articoli argomenterà di altre 3 essenziali specie batteriche che alloggiano nel nostro intestino:

Faecalibacterium prausnitzii, Akkermansia muciniphila e

Eubacterium hallii .

Tutti e tre

METABOLIZZANO PREFERIBILMENTE LE FIBRE ALIMENTARI DIVENENDO I PRINCIPALI PRODUTTORI DI ACIDI GRASSI A CATENA DELL' INTERO MICROBIOTA.

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I batteri Roseburia spp. sono stati portati alla ribalta a causa del loro nuovo ruolo nella modulazione dell'ecologia microbica intestinale, nelle risposte immunitarie e nella prevenzione di molte malattie nell'uomo.

Roseburia è stata chiamata così in onore di Theodor Rosebury, un microbiologo americano, per i suoi rivoluzionari contributi nel campo del microbioma orale.

Roseburia sp. appartiene al phylum Firmicutes, classe Clostridia, ordine Clostridiales e famiglia Lachnospiraceae

Il genere Roseburia comprende cinque specie ben caratterizzate ( Roseburia intestinalis , Roseburia hominis , Roseburia inulinivorans ,Roseburia faeces e Roseburia cecicola ), tutti grandi produttori di elevate quantità di acidi grassi a catena corta (SCFA), come acetato, propionato e soprattutto BUTIRRATO.

Sono batteri anaerobi, Gram-positivi, a forma di bastoncello leggermente ricurvi e flagellati , sono tra le prime 20 specie batteriche più abbondanti nel microbioma intestinale, infatti il R. intestinalis; di solito rappresenta lo 0,9%–5,0% (media = 2,3%) del microbiota totale ( STUDI; Hold et al., 2003 ; Hiippala et al., 2018 )

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E' un grande metabolizzatore di xilano di avena, inulina, crusca di mais, fibra di piselli , cavolo, porro piselli e legumi in genere, in generale tutte le fibre come OLIGOsaccaridi e POLIsaccaridi.

E' inoltre grande utilizzatore di acido lattico e acetico abbondantemente prodotto del genere Bifidobatteri e Lattobacilli all'interno di una logica alimentare cosiddetta INCROCIATA.....

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Diversi studi hanno scoperto che R. intestinalis (e Faecalibacterium prausnitzii), sono i batteri produttori di butirrato più abbondanti nelle feci umane ( Hold et al., 2003 ; Duncan et al., 2004 )

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R. intestinalis ha anche la capacità di fermentare xilano e β-mannano, che sono ingredienti di fibre che dovrebbero essere di comune impiego nell’alimentazione umana (STUDI: Mirande et al., 2010 ; Leth et al., 2018 ; La Rosa et al., 2019).

I β-mannani e gli xilani sono componenti importanti della parete cellulare della pianta, che si trovano acetilati per proteggerli dalla degradazione da parte delle idrolasi glicosidiche.

In altre parole, ROSEBURIA è un batterio che utilizza fondatamente i “famigerati” FODMAP come fonte energetica prevalente (oggi, vi risparmio le critiche su questa bislacca metodologia nutrizionale; ora è il momento di ARGOMENTARE …)

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Sviluppo e proliferazione di questo essenziale batterio è influenzata non solo dalla fonte di carbonio, ma anche dalla presenza di ossigeno dal pH endoluminale dell'intestino.

Un eccesso di alcalinità come nelle DIETE IPERPROTEICHE svantaggiano in modo significativo le attività metaboliche di queste specie.

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R. intestinalis , come residente del tratto digestivo, svolge un ruolo nell'attivazione immunitaria e nel proteggere la barriera intestinale.

Ha un importante ruolo nelle malattie infiammatorie intestinali (che comprende la malattia di CROHN e la COLITE ULCEROSA) ed una sua eventuale riduzione dimostra di avere un certo peso nelle disbiosi del microbiota, nell'immunità innata e nel danno tissutale (principalmente nel colon).

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Alcuni studi ad ampia coorte, hanno scoperto il profilo del microbioma nelle IBD (malattie intestinali) aveva un numero significativamente basso di Roseburia.

Un ampio studio di coorte (gruppo di partecipanti allo studio) che ha riguardato un progetto di ricerca sul microbioma coinvolgendo 668 pazienti con morbo di crohn e soggetti sani ha rivelato un basso numero di R. intestinalis nei pazienti con il Crohn ( Gevers et al., 2014). Anche i pazienti con Colite Ulcerosa dimostrano netta carenza di Roseburia.

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Inoltre anche i pazienti STITICI di una coorte Francese hanno mostrato una minore abbondanza di Roseburia rispetto ai controlli ( Chassard et al., 2012 ; Gobert et al., 2016 ) e viceversa un altro studio sul microbiota fecale che indagava il transito tra pazienti stitici e controlli sani ha rivelato una correlazione del genere Roseburia con un transito del colon normalizzato ( Parthasarathy et al., 2016 ).

Gli studi hanno dimostrato che il butirrato o i ceppi batterici produttori di butirrato sono correlati alla riduzione dei lipidi ectopici in un modello animale di steatosi epatica non alcolica (NAFLD ( STUDIO: Mattace Raso et al., 2013 ; Jin et al., 2015 )

e relativamente a questa genere batterico potrei illustrarvi effetti benefici anche in altri distretti anatomici, come RENI, POLMONI e CERVELLO.

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IN CONCLUSIONE, QUELLO CHE QUESTO ARTICOLO VUOLE METTERE IN RILIEVO E’ L'IMPORTANZA CHE RIVESTE QUESTO BATTERIO NELLA SALUTE DEL NOSTRO INTESTINO (e non solo..) a partire da:

-Genesi degli ESSENZIALI SCFA (acidi grassi a corta catena) in particolare il BUTIRRATO

-Spiccate capacità a rendere maggiormente SELETTIVA la barriera intestinale (ovvero minore permeabilità intestinale)

-Favorire un fenotipo NON INFIAMMATORIO (sono numerose le evidenze per quanto riguarda le malattie infiammatorie intestinali)

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SE VOGLIAMO FAVORIRE LO SVILUPPO DI QUESTA UTILISSIMA SPECIE ( e altre ancora) E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIO FAR GIUNGERE NEL NOSTRO TRATTO DIGERENTE NON SOLO I 3 MACRONUTRIENTI (Proteine, Carboidrati, Grassi) , ma grandi quantità di FIBRE, POLIFENOLI E VITAMINE.

Gli approcci nutrizionali che al contrario prevedono la riduzione di queste essenziali componenti micro-nutrizionali, incrementano esponenzialmente il rischio di DISBIOSI e problemi associati…

Mi auguro possa servire come spunto di Riflessione...

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Un caro SALUTO di SALUTE

ai sempre più numerosi INTERlocutori

della Pagina

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PS

Un sentito Grazie lo rivolgo a quei Ricercatori VERI e INDIPENDENTI che con i dati scientifici messi a disposizione della collettività ci consentono di CONOSCERE ed AGIRE

Alla prossima

Condividi il Post con chi pensi possa trarne spunto per la propria Salute.

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