SI PRESCRIVONO FARMACI AD OLTRANZA, SENZA MAI UNA SERIA ANALISI
- dott.Andrea Nascimben
- 18 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Uno spunto di riflessione (Parte Seconda)

Con il post di oggi, proseguiamo con il nostro ragionamento di biologia, chi fosse interessato può vedere su questa pagina la prima parte pubblicata una settimana addietro
Buona lettura
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Gli effetti avversi dei farmaci ci sono è vero, ma sono immensamente inferiori rispetto all’irrazionale pratica di nascondere gli eventi di patogenesi comprimendo un valore o un'espressione di malattia, senza MAI rimuoverne le cause
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Hai una sintomatologia ? ti prescrivo un ANTIdolorifico
Hai la febbre ? ti prescrivo un ANTIpiretico
Hai l’ipertensione ? te la comprimo con un farmaco
Hai le glicemia alta ? te la comprimo con un'altra sostanza
Hai la lipidemia fuori range te ne prescrivo un altro ancora
Hai un disordine autoimmune? ti prescrivo immunosoppressori (e ANTidepressivi)
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si potrebbe continuare all’infinito nell’elenco messo in atto dal folle modello degli ANTI e dell’irrazionale INIBIZIONE di qualcosa …
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Non affronterò, per ovvie ragioni, l’evento neoplastico accaduto a questa donna, perchè malattia sicuramente multifattoriale, e pertanto non imputabile a sola superficialità e incurie della medicina, dico solo che oltre al blasonato aspetto genetico, ovvero la predisposizione ad una determinata malattia ( e TUTTI NOI siamo esposti a POTENZIALI malattie , ivi COMPRESI I CENTENARI !! ), trascurare il cibo, ingerendo eccessi di zuccheri, eccessi di proteine animali ed eccessi calorici in generale, non farà altro che generare un triplice effetto:
1-INFIAMMAZIONE CRONICA
2-ECCESSO di substrati energetici (sotto forma di GLUCOSIO e AMMINOACIDI) ,
3-IPOSSIA ( deficit di ossigenazione dei tessuti)
OVVERO UNA TRIADE PERFETTA PER LO SVILUPPO DEI TUMORI....
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e similmente al tumore anche i disordini autoimmuni si nutrono di infiammazione ed eccessi calorici, condizioni che dobbiamo mettere, nella fattispecie, in diretta correlazione con gli eventi infettivi cronici (a genesi fondamentalmente intestinale)
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Giusto per citare un altro esempio di deriva di malattia:
la letteratura che definisce oramai la formazione ateromasica (la famosa placca nelle arterie) come una delle tante espressioni di infiammazione cronica, è sempre più consistente
senza di essa, il "famigerato" colesterolo non potrebbe costituire un serio fattore di rischio ….
Purtroppo però, dopo 60 anni, la medicina farmaco-prescrittiva preferisce ancora prendersela con un nemico facilmente individuabile e che l’opinione pubblica con grande semplicità, può identificare come il responsabile numero uno da tenere sotto controllo,
peccato che questo (vitale) grasso endogeno nulla potrebbe fare se quelle strutture vascolari (l’endotelio ) non fossero costantemente sotto attacco infiammatorio. In altre parole il famigerato LDL non potrebbe infiltrarsi tra lo strato epiteliale e la lamina basale se l’endotelio fosse ben serrato
e ahimè, le nostre strutture vascolari sono perennemente oggetto del vagabondare di metaboliti microbici di natura intestinale: l’endotossinemia, realtà, drammaticamente sotto diagnosticata, è ben presente in una infinità di condizioni morbose ….
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Purtroppo però il nostro caro dottore del “territorio” , il famoso inCURANTE, oltre al colesterolo buono e a quello “cattivo” non riesce proprio ad andare ...
e con altrettanto rammarico constatiamo che questi è irrazionalmente concentrato a realizzare un grottesco risparmio (spiccioli sui reagenti di laboratorio…) per il Servizio sanitario, comprimendo il numero di biomarkers da rilevare e limitandosi ad uno screening ematochimico che nulla può determinare, se non quello di intercettare un eventuale incremento del famigerato COLESTEROLO
Purtroppo un'analisi un po' più articolata, in grado di mettere “insieme i pezzi” (analisi del sistema intestinale, segni, sintomi, valori ematochimici approfonditi suggestivi di infiammazione, visita, osservazione del paziente …) fornirebbe chance anticipatorie della malattia formidabili
ma abbiamo a che fare con medici che seguono un iter formativo che non prevede questo modo operandi,
LORO preferiscono far rilevare 4 markers in croce ed ATTENDERE che gli eventi di malattia si manifestino;
affrontandoli , in un primo momento, con il tradizionale metodo dell'ANTI (antidolorifico, asmntiinfiasmmatorio, antiiperglicemicio.etc…) e poi dando il via ad una batteria infinita di esami strumenatli il piu delle volte afinalistici e fotocopia uno dell’altro (sopratutto in gastroenterologia...)
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Dopo tutto come biasimarli, sono stati essenzialmente programmati per :
PRESCRIVERE e non INDIVIDUARE potenziali derive patologiche..
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Quando una persona ti si presenta in studio in sovrappeso e/o con dolori diffusi a livello osteoarticolare e/o ai tessuti molli, e/o con espressioni dermatologiche ricorrenti, e/o pruriti diffusi e/o alterazioni dell’alvo e/o sintomatologia da reflusso e/o alterazioni funzionali dell’attività miocardica (con aritmie, extrasistole etc..) e/o manifestazioni cefalgiche ed altro ancora , SIGNIFICA CHE QUEL SISTEMA BIOLOGICO HA GIÀ INTRAPRESO UNA DERIVA DI MALATTIA, pensare di risolvere tutto con una semplicistica prescrizione è non solo atto IATROGENO ma pura FOLLIA metodologica
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Quelli che ho appena sommariamente elencato sono segni e sintomi che quotidianamente riscontro nei pazienti e che spesso convivono in sovrapposizione nella stessa persona,
condizioni che puntualmente vengono affrontate (per decenni) con il fallimentare VALZER farmaceutico del TOLGO questo e METTO quest'altro—
oltre al confusionario smistamento del paziente al collega di branca che altro non farà che guardare con la sua iper-specialistica lente di ingrandimento
e di fronte ad una qualche anomalia non esiterà, ancora una volta, a redigere la puntuale ed ennesima prescrizione
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Questa è il modello farmaco-industriale
e questi i medici NATI PER PRESCRIVERE
Forse è giunta l’ora di voltare pagina
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Buona riflessione a tutti
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