top of page

TERAPIA ANTIREFLUSSO

Aggiornamento: 13 giu 2019

Nascimben Andrea






BREVE RIASSUNTO DI FISIOPATOLOGIA DEL REFLUSSO


In altri POST, abbiamo spiegato approfonditamente i meccanismi fisiopatologici che sottendono al Reflusso Gastro Esofageo, in questo documento pertanto riassumeremo solo alcuni concetti.

Il Reflusso, definito anche come Malattia (MRGE), è come abbiamo detto nel precedente POST legato ad un’incompetenza dello Sfintere Esofageo Inferiore (LES) che non chiude ermeticamente, lasciando che i fumi acidi possano risalire lungo l’Esofago attaccando le mucose.


La causa di questo è un’alterazione del controllo nervoso Autonomo-Vagale.


In buona sostanza il nostro Nervo Vago “perde” un po’ il controllo dello sfintere anatomico, in favore dell’altro modulatore Neurovegetativo, la componente ORTOsimpatica.

Immaginate sempre il sistema Nervoso Autonomo (o Neurovegetativo) come una bilancia, con due piatti.

Uno è rappresentato dalla componente ORTOsimpatica e l’altro la componete PARAsimpatica (il Nevo VAGO e Nuclei Sacrali).

Lo sfintere Esofageo dovrebbe essere sostanzialmente gestito dal nervo VAGO, lasciando alla componente ORTO solo un piccolo controllo e solo in determinate fasi (atto deglutitorio).

Il sistema Ortosimpatico nelle Disbiosi (si manifesta tramite: irregolarità dell’alvo, coliti, dolori alla digito pressione in profondità, ecc.. ) “accende” eccessivamente il Sistema Ortosimpatico tramite modulazione di alcune molecole “messaggere”, come le citochine Proinfiammatorie e Neuromodulatori come l'Adrenalina (per maggiori dettagli vedere il precedente POST)

Evito di parlarvi della fisiologia della deglutizione (cosa molto importante per capire il reflusso), per non complicare eccessivamente la lettura.

Ve la spiegherò con un video specifico, in maniera semplice e facilmente comprensibile



INIZIAMO !


Introduzione

Quello che troverete qui di seguito, definita come Terapia Globale Antireflusso, al suo interno racchiude sia la parte Nutrizionale (il “Core” della Terapia) che una parte “Meccanica”, ovvero finalizzata ad agire sulle strutture che coinvolgono direttamente e indirettamente lo Sfintere Esofageo Inferiore.


E’ bene sapere che si tratta di una serie di riferimenti realizzati, appositamente per questa Disfunzione, ma che non possono rappresentare al 100% un metodo applicabile in TOTO a chiunque senza aver valutato clinicamente ogni singolo paziente.


Mentre la parte “Meccanica” è estendibile pressochè a tutti, la parte Nutrizionale potrebbe aver bisogno di maggiore personalizzazione sulla base delle caratteristiche cliniche del paziente.


Per fare un esempio: le Proteine Sì o NO ? Quante ?


Rispettiamo i suggerimenti LARN (indicazioni nutrizionali) di 08-09 gr di Proteine per Kg di peso corporeo a prescindere, oppure è necessario conoscere un’eventuale condizione di disbiosi dell’intestino ?

Ecco, credo che la risposta più corretta sia rappresentata da quest’ultima ipotesi.


E ancora; Che tipo di Proteine ? Di origine animale o vegetale ? DIPENDE. Anche qui la condizione del microbiota fa la differenza, così come una condizione infiammatoria in atto (o magari cronica) potrebbe essere un altro elemento da valutare.

Per identificare eventuale disbiosi potete fare una "fotografia" dello stato di fatto, chiedendo di aderire al "Progetto Microbioma Italiano". Un'importante studio, ideato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova, che da anni fanno ricerca su questo argomento. E' sufficiente inoltrare richiesta e fare analizzare un proprio campione fecale (il costo è di 100 euro; è uno studio autofinanziato) .


Bisogna altresì dire che un'eventuale alterazione del microbiota, potrebbe essere ipotizzata anche attraverso altre valutazioni, che seppur meno "dettagliate" dell'esame fecale, come per esempio:

-irregolarità dell'alvo, con dissenteria alternata a stipsi,

-dolori alla digito pressione in area inguinale (valvola ileo-ciecale , Sigma) o in prossimità dell'area lombare (colon ascendente e discendente) o ancora in zona ipogastrica (tratto trasverso del colon)


Oltre al corredo infinito di segni e sintomi, quali gonfiore alla "pancia"irrequietezza, disturbi del sonno, ansia, dolori Osteoarticolari, frequenti forme infettive (candidosi, cistiti, afte, febbre frequente ) e Ovviamente Reflusso.


Generalmente i pazienti con disbiosi mettono in evidenza anche altre caratteristiche cliniche tipiche della condizione infiammatoria di basso grado.

Tutt'altro che raramente si evidenziano alterazioni ematochimiche per : colesterolo LDL (alto) e HDL (basso), Glicemia (tendenzialmente verso il range alto 90-100), Insulinema, rapporto alterato tra Omocisteina/folato (tendenzialmente verso il range alto di omocisteina), carenza di VitD/Paratormone, carenza di vit B12, rapporto Omega3/omega6 sbilanciato verso questi ultimi (segno di dismetabolismo), PRC alta, a volte anche la VES. I globuli bianchi meritano una trattazione a parte.


DUNQUE, IL MIO PERSONALE SUGGERIMENTO E' IL SEGUENTE:

A-Effettuare analisi del Microbioma tramite prelievo fecale.

B-Effettuare esame del sangue per "fotografare" lo stato di fatto, così da poter avere CONOSCENZA e possibilità di monitorare nel tempo i MIGLIORAMENTI che si registreranno anche a livello ematochimico (grazie ad un'alimentazione Antinfiammatoria).



ALTERNATIVAMENTE POTRETE ATTUARE COMUNQUE LA TERAPIA ANTIREFLUSSO CHE VEDREMO ADESSO ATTRAVERSO IL PUNTO 1 e 2 , seppur senza consapevolezza e senza monitoraggio dei progressi.


Visto e considerato che la mia presenza in questa sede non ha alcun scopo di lucro, OGNUNO di VOI può liberamente lasciare la sua mail all’indirizzo studionascimbenandrea@gmail.com, per ricevere la scheda di raccolta dati (scheda di Anamnesi), così da poterla compilare, e reinviare e ottenere suggerimenti pratici maggiormente aderenti alle proprie condizioni cliniche.


Si precisa che non verrà redatta la tipica dieta sulla base di menù, quantità di cibi, ecc.., ma semplicemente fornite indicazioni Nutrizionali.



Premessa

Quello che troverete qui di seguito, è frutto di anni di studio e approfondimento in ordine alle malattie infiammatorie a genesi intestinale. Ad oggi, 34 pazienti hanno intrapreso questo percorso (SERIAMENTE) di cui 26 di loro hanno risolto integralmente il Reflusso (con abbandono dei farmaci), 5 solo Parzialmente, e 3 non hanno avuto alcun beneficio.


L’OBBIETTIVO UNICO di questo documento è : INFORMARE e DIMOSTRARE CLINICAMENTE che è ASSOLUTAMENTE POSSIBILE contrastare e sconfiggere il Reflusso DEFINITIVAMENTE.


E' UNA TERAPIA CHE DEVE ESSERE SEGUITA SCRUPOLOSAMENTE PER 4 SETTIMANE.

NON E' CONSENTITO ALCUNA CONCESSIONE IN TERMINI ALIMENTARI, SE NON UTILIZZANDO L'AMPIA GAMMA DI CIBI ANCESTRALI PREVISTI.

SEGUIRLA A SPOT , INTRODUCENDO CIBI DISFUNZIONALI , RISCHIA DI VANIFICARE

COMPLETAMENTE IL RISULTATO.

CHI HA IL REFLUSSO, LO RICORDO, E' IN PIENO DIS-EQUILIBRIO TRA I DUE SOTTOSISTEMI NEUROVEGETATIVI: L'OBBIETTIVO E' RIPRISTINARLO.

PUNTO 1

RIDUZIONE DELLE TENSIONI



Ridurre le TENSIONI meccaniche che si accumulano nel muscolo Diaframma e nelle fasce connettivali dell’esofago, è un primo passaggio che contribuisce significativamente al contenimento del reflusso.


Vi ricordo che l’esofago attraversa il Diaframma, nella sua porzione più posteriore, come si può vedere in figura (quel foro a forma ovoidale)

Un “pezzettino” dell’Esofago è chiamato Cardias, ovvero quella parte che attraversa lo spessore del Diaframma. Questa componente anatomica subisce forti compressioni meccaniche da parte del Diaframma. Tale muscolo, se retratto, è in grado di comprimere lo sfintere Esofageo, aumentandone la disfunzione.




Per ottenere questo Primo Risultato è possibile agire attraverso TRE strumenti:


A) Migliorare la funzionalità del Diaframma.

Si potrebbe parlare a lungo dei benefici dell’attività fisica, ma in questa sede, le necessità impellenti dei lettori, richiedono SUGGERIMENTI PRATICI, DUNQUE:


Fare 10-15 minuti di RUNNER o camminata in salita (eventualmente corsa sostenuta) possibilmente tutti i giorni per almeno i primi 30 giorni.


Risulta un AUTOTERAPIA efficacissima.

Dovrete fare fatica, l’impatto cardiovascolare dovrà risultare impegnativo. Questo impone al Diaframma un’attività meccanica importante, costringendolo a lavorare in tutta la sua escursione fisiologica (massimo allungamento-massimo accorciamento), aiutandovi a ripristinare la corretta funzione del muscolo. Il regolare svolgimento di attività fisica incide pesantemente anche sulla riduzione dello stress, riuscendo in questo modo ad agire anche su fattore emotività (l’altra concausa del reflusso)

B) Effettuare Esercizi Respiratori.

Sono Due semplicissimi accorgimenti, uno dei quali è possibile farlo in qualsiasi situazione ambientale, poichè basta essere seduti con la schiena in appoggio (ufficio, mensa, pausa, casa). L'altro esercizio, prevede una posizione in decubito supino, pertanto è necessario essere in ambiente idoneo (casa, palestra). Non mi dilungo in parole, perchè sarebbe complicato descriverli, li vedremo nel video; Esercizi Respiratori per il Diaframma.


C) Azione diretta sulla disfunzione.

E’ possibile agire direttamente sulle strutture muscolari del Diaframma ( e tessuti annessi) attraverso delle specifiche tecniche.

L’Osteopatia è in grado di intervenire con una buona efficacia su: inserzioni costali del

Diaframma, posteriormente sui Pilastri del diaframma e indirettamente sulle fasce che avvolgono l’Esofago.



Ma in quanto Osteopata non entrerò però nei dettagli di queste tecniche per evitare qualsiasi conflitto di interessi. Dico solo che è un approccio integrativo utile per combattere il Reflusso, ma che da solo difficilmente potrà essere DEFINTIVAMENTE risolutivo.

Lo ribadisco, il risultato definitivo non può prescindere dalla riduzione del tono della parte Neurovegetativa ORTOsimpatica ed incremento della componente Vagale (componente PARAsimpatica).

Ricordate sempre che la VERA CAUSA del REFLUSSO è la Distonia

(alterazione del tono ) del Nervo Vago,

grande controllore dello Sfintere Esofageo Inferiore

DUNQUE ? NUTRIZIONE PRIMA DI TUTTO

PUNTO 2.

SUGGERIMENTI NUTRIZIONALI ANTINFIAMMATORI



Non voglio annoiarvi con dettagli biochimici associati agli alimenti, pertanto in sintesi vi elencherò gli accorgimenti che andrebbero attuati se si vuole rendere IMPERMEABILE la barriera intestinale:

A) ASSUMERE MOLTISSIME FIBRE, cibi fermentati e Polifenoli Gli oligosaccaridi non digeribili (per noi) sono elementi vitali per il nostro microbioma simbiotico (phyilum batterico simbiotico) che in cambio ci fornisce un numero enorme di funzioni utili alla nostra salute, ne cito solo alcune, per dovere di cronaca:


controllo del colesterolo, aumento dell’ossidazione degli acidi grassi (significa controllo del peso corporeo), elaborazione degli acidi biliari (controllo dell'Ipercolesterolemia), nutrizione dell’epitelio intestinale (SCFA), incremento del muco protettivo, protezione dell’epitelio grazie all'attività competitiva con i patogeni sugli stessi siti recettoriali (= meno infiammazione intestinale), inibizione delle attività che portano alla apertura delle giunzioni strette (TJ), ovvero minore infiammazione.


TUTTE QUESTE FUNZIONI SOMMARIAMENTE CITATE, SONO IN REALTA’ FRUTTO DI COMPLESSE CASCATE BIOCHIMICHE, CHE, IN ESTREMA SINTESI, SONO IN GRADO DI APPORTARE AL NOSTRO SISTEMA ORGANICO UNA SERIE DI BENEFICI ESSENZIALI ALLA NOSTRA SALUTE.


Traducendo nella pratica:

Le fibre le troviamo in : Crusca di avena, frutta , verdura, frutta a guscio, tutti i semi vegetali (in primis lino), banane non molto mature.

Di polifenoli ne è ricca tutta la frutta, verdure e in particolare le bacche



B) RIDURRE NOTEVOLMENTE i CARBOIDRATI.

Questo macro alimento, anche se accompagnato da grandi quantità di fibre, genera importanti effetti infiammatori sulla salute, sotto due diversi profili:



B.1) A livello INTESTINALE: Lo zucchero (o carboidrato) non accompagnato da fibra (come per esempio nei cibi come pasta, pane, pizza e vari prodotti da forno) diventa fonte preferenziale di carbonio per i nostri batteri intestinali, che conseguentemente non faranno la necessaria attività fermentativa, utile a produrci tutti quei composti necessari alla Salute (visti nel punto A). Inoltre si alimenteranno in forma sostanziale, anche tutti quei Phylum batterici patogeni che sono in grado di generare infiammazione e proliferazione cellulare ( per incremento delle attività putrefattiva delle proteine)

Il risultato complessivo di questi due "fattori batterici", si concretizza con una sostanziale infiammazione cronica dell'intestino.

B.2) A livello SISTEMICO: Il glucosio, se assunto regolarmente e con le quantità (purtroppo) previste con la tradizionale dieta Mediterranea (oltre il 50% di zuccheri) genera una serie di attività biochimiche, che hanno come esito finale l’Infiammazione. Vi cito schematicamente, questi percorsi:


-Un primo percorso mediato dall’Insulina: INSULINA-Delta5 desaturasi-Acido Arachidonico-Ormoni Eicosanoidi Pro-infiammatori, Vasocostrittori e coagulatori del sangue

-Una seconda cascata sempre mediata dall’Insulina: Insulina-cellule dell’immunità-citochine proinfiammatorie e dunque azione (in termini di ricambio tessutale) sui seguenti tessuti: Connettivi (articolazioni, ossa, grasso, capsule, tendini, legamenti , cute,ecc..) Tessuti Epiteliali (tutti i rivestimenti di organi cavi) Tessuti vascolari (rivestimenti di vene e arterie).

Questi eventi non si verificano solo in condizioni patologiche, ma tutte le volte che il sistema biologico Registra una condizione di ABBONDANZA CALORICA (infiammazione post prandiale) Dunque il ricambio tessutale è fisiologico, ma solo se avviene occasionalmente, in caso contrario, diventa infiammazione cronica di basso grado sistemica (non da evento infettivo, ma da eccesso calorico)

-Vi sono almeno altre 3 cascate Biochimiche mediate direttamente dal GLUCOSIO nel sangue. Sempre schematizzando la sequenza di eventi:


1) Composti AGE (Glicazione avanzata) 2) Via dei Polioli (Polisorbato) 3) Ipossia (frequente nei sedentari e nei soggetti in sovrappeso/obesità)

TRE percorsi che nella loro espressione, generano grandi quantità di ROS (specie reattive dell’Ossigeno) i cosiddetti Radicali Liberi. I ROS a loro volta sono una fonte estesa di infiammazione.

(SONO TUTTI CONCETTI ESPRESSI SOMMARIAMENTE PER OVVIE NECESSITA’, ma chi fosse interessato potrà avere ulteriori dettagli).


Traducendo nella pratica:

Prediligere carboidrati ricchi di fibra e privi della proteina immunogenica GLUTINE. Alcuni studi hanno infatti evidenziato le forti capacità infiammatorie di questa proteina (poco nota al nostro sistema biologico per ragioni evolutive) sui soggetti umani, in generale e non sono su coloro che teoricamente “predisposti” dal punto di vista genetico (HLA-DQ2-DQ8).

I cereali alternativi sono : avena, riso, grano saraceno, amaranto, quinoa, farina di castagne.


UNA COSA IMPORANTE: se non fate regolare Attività Fisica non ricavare dai carboidrati più del 32-35% delle vostre necessità energetiche giornaliere. Andare oltre significa attivare i ssi meccanismi biochimici dell'infiammazione sistemica.



C) CONTENERE I GRASSI SATURI soprattutto quelli derivanti da carni allevate e carni lavorate (insaccati, salsicce, ecc..). Anche i derivati del latte.

PERCHE’ vi cito questi alimenti ? Non perché sia contrario, tutt’altro, ma per il semplice fatto che i dati di letteratura ci suggeriscono di contenere i grassi saturi soprattutto se vi è già una condizione infiammatoria già in atto, per una serie di fattori modulati dalle cellule dell’immunità ( legame tra recettore TLr e acido grasso a lunga catena) che amplificano la condizione infiammatoria in corso.

Ma è solo una limitazione momentanea, una volta ristabilita la regolarità dell’alvo (intestino) si possono benissimo reintegrare con moderazione (senza andare oltre il 10% del fabbisogno energetico complessivo, come suggerito da OMS).


D) AUMENTARE I GRASSI POLINSATURI VEGETALI, provenienti dall’olio di oliva extra vergine.Questo fantastico alimento non deve mai mancare sulle nostre tavole. Utilizzare 3-4 cucchiai di olio crudo, sembra possa essere protettivo nelle malattie cardiovascolari.




E) RIDURRE LE PROTEINE di origine animale.

Questa accortezza ci deve essere se il vostro intestino dimostra “irregolarità” o se vi trovate in una condizione infiammatoria subclinica (controllate i valori ematochimici )


Alcuni studi hanno messo in relazione l'aumentato indice di rischio di Tumore (soprattutto al colon-retto) utilizzando la carne rossa , e solo moderatamente con quella bianca.

L'assunzione di pesce e i legumi, sembrano invece avere una bassa o nessuna correlazione.


Ora non elencherò i motivi per i quali si fa questa associazione, dico solo che , per quanto riguarda il tema di oggi, il nesso è il seguente: un eccesso di attività putrefattiva delle proteine (amminoacidi) genera una serie di composti (metaboliti) che risultano essere fortemente proliferativi e pro infiammatori (poliammine, ammoniaca , compost solforati) all'interno dell'intestino. Incrementare l’infiammazione significa aumentare significativamente la permeabilità intestinale (CHI VOLESSE CONOSCERE I DETTAGLI MOLECOLARI DI QUESTI EVENTI PUO' richiederlo). La carne di pesce ha dimostrato minor attività putrefattiva e dunque minor infiammazione e Proliferazione cellulare. I legumi dimostrano di generare bassa attività metabolica nelle specie batteriche patogene.

DUNQUE SI AI LEGUMI, mangiandone piccole quantità per via di alcuni effetti sgradevoli (Saponine), ma non risulta controindicato assumerli anche tutti i giorni.


CAPITOLO FARMACI


NON è indicato sospendere immediatamente la terapia chimica che state assumendo.

Generalmente seguiamo questo schema:

Prima Settimana. Si mantiene il farmaco

Seconda Settimana. Si riduce del 50% il dosaggio di ogni giorno

Terza Settimana. Si mantiene il dosaggio dimezzato e si assume a giorni alterni

Quarta Settimana. Si ELIMINA il farmaco.


Potrebbe essere necessaria una Quinta o sesta settimana di dosaggio ridotto, prima di sospendere del tutto.





PRIMA DI RIPORTARVI UN ESEMPIO DI NUTRIZIONE ANTINFIAMMATORIA, VI

RICORDO NUOVAMENTE CHE:

E' UNA TERAPIA CHE DEVE ESSERE SEGUITA SCRUPOLOSAMENTE PER 4 SETTIMANE.

NON E' CONSENTITO ALCUNA CONCESSIONE IN TERMINI ALIMENTARI, SE NON UTILIZZANDO L'AMPIA GAMMA DI CIBI ANCESTRALI PREVISTI.

SEGUIRLA A SPOT , INTRODUCENDO CIBI DISFUNZIONALI , RISCHIA DI VANIFICARE

COMPLETAMENTE IL RISULTATO.

CHI HA IL REFLUSSO, LO RICORDO, E' IN PIENO DIS-EQUILIBRIO TRA I DUE SOTTOSISTEMI NEUROVEGETATIVI: L'OBBIETTIVO E' RIPRISTINARLO.



GLI UNICI CIBI DA ESCLUDERE SONO I SEGUENTI:

Fritti, e bevande Alcoliche, cibi contenenti Glutine.



Qui di seguito un esempio di alimentazione ANTINFIAMMATORIA.



Quantifichiamo i carboidrati e la loro provenienza


Il programma consiste in una dieta Mediterranea con un contenuto medio-basso di Carboidrati, stabiliti al 30%-35% dell'introito calorico complessivo prioritariamente rappresentati da verdure, frutta di stagione, bacche (fragole, more, lamponi, mirtilli), noci, mandorle, semi vari, yogurt e moderate quantità di cereali integrali considerati dalla letteratura poco obesogeni (riso, avena, quinoa, miglio, grano saraceno).


Le fonti cerealicole costituiranno UN TERZO dei carboidrati totali, le fonti ancestrali gli altri DUE TERZI.


ESEMPIO: un soggetto uomo, sedentario, che assume 2.200 kcal giornaliere. 700-750 kcal dovranno provenire dai carboidrati, delle quali:

-250 kcal provenienti da cereali (70/80 gr. Circa). Potrebbero essere distribuite con la seguente modalità: 30gr a colazione e la parte rimanente durante la giornata.

- 100/150 kcal da verdure

- 350 kcal proveniente da frutta fresca, secca e legumi (es. 200 gr di fagioli sono 150 kcal)





Schema ipotetico


In un primo periodo (almeno 3 mesi) sarebbe prudente utilizzare come unico cereale l'avena biologica (contiene un tipo di glutine meno "reattivo" per il nostro sistema immunitario; ovvero con epitopi meno tossici. Si parla di avenina invece di Gliadina) oppure del pane integrale con grano saraceno che è privo di glutine.


Quantità complessiva di cereale; dai 50 a 80 gr al giorno (Donna-uomo sedentario)

Sono invece da evitare tutti prodotti a base di farine di frumento (sostanzialmente qualsiasi prodotto industriale, compresi dolci fatti in casa, cornetti al bar e presunte barrette "dietetiche").

Potrà essere reintrodotta in piccole quantità la pasta integrale, solo successivamente ai primi 3-6 mesi (eventualmente)


Frutta e verdura di stagione biologica, evitando troppi frutti esotici o appartenenti ad abitudini alimentari di altri territori e continenti. Prediligere tarassaco, peperoni, cipolle, aglio, cavolfiere, cavoletti, finocchi, sedano, carciofi e asparagi, crucifere, insalata mista, tarassaco, porri, erbe aromatiche.

Frutta in quantità ridotta a 2 -3 frutti distribuiti nell'arco della giornata e mai due insieme (evitiamo i possibili FODMAP). Frutta prediligere melograno, uva biologica, frutti di bosco e tutta la frutta di stagione (del luogo di origine), sempre seguendo le quantità suggerite.





Nei primi 3 mesi evitare tutti i formaggi.


Verdure due volte al giorno, tutti i giorni, senza limitazioni nelle quantità.


E' opportuno evitare cibi con elevato contenuto di grassi animali, poichè substrato favorente un'eventuale già presente stato infiammatorio.


3 cucchiai di semi vari , al giorno, con priorità ai semi di lino. Poi miglio, sesamo, chia, canapa, zucca e girasole. Mai più di un cucchiaio contemporaneamente.


15-20 mandorle al di, distribuite nell'arco della giornata. 5-6 noci al di.




Una colazione tipo:

The verde al mattino oppure Yogurt intero (oppure alternare con latte di avena e di riso)

con cereali in fiocchi di avena (30-50 gr). NO cereali estrusi.

Se assumo l'avena al mattino, al pasto serale, vanno limitati a 40-50 grammi di avena o pasta di grano saraceno, riso integrale. Nel complesso sarebbe utile contenere i cereali a 60-80 grammi al giorno.




L’avena ha, tra le numerose qualità, quella di contenere ZINCO.


1 uovo biologico al giorni alterni nei primi 3 mesi (se non da fonte biologica, classe ZERO, è preferibile non assumerne affatto; notevole la presenza di residui di antibiotici e antiinfiammatori somministrati regolarmente agli animali allevati in modo intensivo). Successivamente è consigliata l'assunzione di 1 Uovo BIOLOGICO al giorno.


L’uovo ha mille proprietà nutrizionali e nel tuo caso: la colina, composto fondamentali per ridurre le condizioni infiammatorie (ciclo dell'Omocisteina).


40 grammi di olio extravergine complessivo al dì (accertasi che sia il più biologico possibile) da distribuirsi in : 1 cucchiaio in insalata e uno su pesce o carne a pasto.

In un secondo tempo, è possibile utilizzare 10-15 gr di burro biologico in sostituzione di 10 gr di olio oppure se vi sono aggiuntive necessità caloriche, integrarlo senza decurtare l'Olio di Oliva (1 cucchiaio di olio sono circa 10 grammi, pari a 85 Kcal)


Spezie: curcuma, zenzero, su ogni piatto possibile. In secondo luogo, prezzemolo, origano. Le altre spezie moderatamente, ma utilizzarle comunque giornalmente.




Sale solo un pizzico sulla carne. No nell'acqua per bollitura.






Sono assolutamente vietati dolci e prodotti industriali confezionati con farine di frumento (anche se integrali) zucchero e lieviti chimici.


Va evitata la pizza tradizionale (è uno dei cibi più infiammatori in assoluto, che troviamo sulle nostre tavole). E' consentita solo occasionalmente (1 volta al mese) la pizza senza il glutine.


Privilegiare le farine che provengono da cereali naturalmente SENZA GLUTINE, evitando farine eccessivamente lavorate da processi industriali (Gluten-free)







Proteine: indicazioni

Sempre nei primi 3-6 mesi contenere la quantità di proteine provenienti dalla carne a tre-quattro pasti alla settimana. Gli altri 10 pasti settimanali, suddividerli tra pesce, uova e legumi.

E’ consigliabile restare tra il 0,9 e 1,0 gr di proteine per chilo di peso corporeo ( se Indice di massa corporea è sotto i 25) .Questo per evitare fenomeni di eccessiva putrefazione intestinale dovuta ad una condizione, già presente, di disequilibrio tra microbioma patogeno e simbionte. Cerchiamo di evitare la formazione di pericolosi metaboliti tossici (indolo, scatolo, composti solforati, ammoniaca, poliammine; putrescina, cadaverina)

Quindi, per via precauzionale, se non si ha un quadro emato-chimico e microbiotico aggiornato, è consigliabile non assumere eccessive quantità di cibi di questa natura.




Fonti proteiche da prediligere:

Sgombri, alici, sardine, salmone (selvaggio pescato). Alternare con altre varietà di pesce; merluzzo , platessa, nasello, crostacei (solo se pescati). Uova come indicato sopra.

Carne rossa della stessa quantità della bianca ( in sostituzione) solo ed esclusivamente se proveniente da allevamanti al pascolo altrimenti assumerla a cadenza mensile. Evitare nel modo più assoluto affettati e carni lavorate ( salcicce, hamburger, salami, ecc.. ) .

Legumi rigorosamente biologici , evitando i prodotti in scatole di metallo. Un piatto di legumi tutti i giorni con scelta libera se pranzo o cena.


Distribuzione delle Proteine nei 14 pasti settimanali:

Complessivamente 4 pasti a base di pesce, 4 pasti a base di legumi a settimana e 3 di carne (prevalentemente bianca) e se infiammazione bassa e regolarità dell’alvo 3 pasti a base di uova, in caso contrario distribuire tra gli altre 3 tipologie di proteine prima elencate.



Sicuramente non ho potuto approfondire molti concetti, ma potremo sempre farlo in una seconda tornata di informazione. Buona Nutrizione a tutti


PS

VI ESORTO A PRENDERE IN MANO CON UN PO’ PIU’ DI DETERMINAZIONE LA VOSTRA UNICA VITA (e la vostra Salute)

RIFUGGENDO DA APPROCCI PURAMENTE PASSIVI E PRETTAMENTE SINTOMATICI.

Dipende solo da voi

Nascimben Andrea

4.839 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page