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Immagine del redattoreSANI E INFORMATI

VORREBBE MA NON HA VOLONTA’: PREFERISCE I FARMACI ….

Un Spunto di Riflessione


Quello di oggi sarà un racconto che vuole indurre il lettore alla semplice Riflessione, pertanto il caso clinico rimarrà solo sullo sfondo, sarà comunque un’importante testimonianza.

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La protagonista di oggi è una donna di quasi 70 anni, curata nel suo aspetto, ben vestita e perfettamente truccata.

Ciò nonostante non riesce a celare la presenza di profonde occhiaie e un volto che tradisce una condizione di NON salute (ormai spirito di osservazione ed esperienza mi consente di individuare tratti che difficilmente mentono…)

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Luisa è’ in cura da 35 anni per una COLITE ULCEROSA (e non solo per questa ….)

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La prima domanda che mi pongo e vi rivolgo è:

COME SI PUO’ CONTINUARE A RACCONTARE AL PAZIENTE CHE SI STA CURANDO LA MALATTIA QUANDO SONO TRASCORSI 35 ANNI ?

E’ il paziente che ancora non ha raggiunto consapevolezza che non si sta curando ma semplicemente tamponando una condizione di malattia, e che verosimile esiterà in chirurgia resettiva del colon ( o in altro....) ?

o forse sono i signori della medicina farmaco-chirurgica che continuano a raccontare che dalla colite ulcerosa non si può guarire e pertanto nel resta loro che PRESCRIVERE ?

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Credo che entrambe le ipotesi siano quelle corrette, ovvero che alla signora Luisa hanno sempre raccontato che dalla colite non si potrà mai guarire ( altro ennesimo mistero della biologia brutta e maligna che si accanisce contro le persone…)

e lei, la paziente, è perfettamente consapevole che quelle soluzioni che fino ad oggi le hanno somministrato mai la porteranno a guarigione

e Forse quest'ultimo aspetto ha indotto la signora Luisa ad ascoltare il suggerimento di un professionista sanitario per provare ad andare OLTRE (il farmaco) …

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Purtroppo, come a volte accade, il paziente non avendo ancora maturato consapevolezza della POTENZA TERAPEUTICA RAPPRESENTATA DELLA NUTRIZIONE,

 i buoni propositi si scontrino inevitabilmente con le radicate cattive abitudini, soprattutto in ambito Motorio e Nutrizionale

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Dopo tutto come biasimare questa donna :

Nelle decine di visite fatte in ambito specialistico in questi TRENTACINQUE ANNI e a seguito dei plurimi esami strumentali nessuno di questi soggetti è riuscito ad andare oltre le note, e reiterate, terapie chimiche,

NESSUNO Di questi esimi esponenti della medicina prescrittiva, le ha dato speranza di risoluzione:

“dalla colite ulcerosa non si può guarire" è la tesi comune di tutti questi signori

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Pertanto, Luisa, si presenta in studio senza aver maturato alcuna consapevolezza, dell'importanza delle Nutrizione, una visita che decide di fare solo per assecondare il suggerimento ricevuto da una figura sanitaria a lei vicina, ma la motivazione, si comprende subito essere molto bassa.

Lo capisco chiaramente dall’espressione del suo volto quando le faccio presente che bisognerà escludere alcuni "saporiti" pseudo-alimenti, e soprattutto quando le suggerisco di sarebbe opportuno non recarsi nelle ristorazioni per almeno i primi 3 mesi (periodo determinante per attivare i PRIMI processi di ripristino della fisiologia)

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Quelle smorfie di disappunto e quegli occhi sfuggenti, mi facevano capire, senza alcun dubbio, che questa donna pur essendo in una situazione di gravità di salute,

RADICATE ABITUDINI e MANCANZA DI CONSAPEVOLEZZA DELLE INSIDIE CHE STAVA CORRENDO, l'avrebbero indotta a mollare ben presto il percorso che le da lì a breve le avrei proposto.

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Ed infatti il giorno dopo aver ricevuto il piano terapeutico Motorio-Nutrizionale, mi scrive:

“ Buongiorno Dottore,

dopo lunga riflessione sono arrivata alla conclusione che non sono ancora pronta per un cambiamento radicale delle mie abitudini alimentari.

Pur consapevole delle conseguenze che ciò potrebbe comportare al mio stato di salute futuro.

Per il momento La ringrazio e la saluto cordialmente.

Luisa”

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Ora al di là della fattispecie, cerchiamo di analizzare un pò di più la clinica che caratterizza il caso, perchè è una MODALITÀ DI GESTIONE DEL PAZIENTE CHE VIVONO MILIONI DI PERSONE :

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Dal 2009 è sottoposta ad un potente farmaco monoclonale, l’infliximab, tramite infusione ogni 2 mesi , in associazione al quale le viene somministrato del cortisone.

Oltre ai due farmaci sopra citati, da 7 anni le viene somministrato un altro, potente, immunosoppressore: il metotrexato.

Come da protocollo poiché si vorrebbe tenere a bada l'infiammazione intestinale le si prescrive, da moltissimi anni, alte dosi di FANS: il Mesavancol 1200 mg

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Nonostante le croniche e pesanti terapie, nel 2009 viene ricoverata con urgenza per grave infezione intestinale.

SARÀ DAVVERO FRUTTO DELLA SVENTURA O FORSE LA COSTANTE IMMUNOSOPPRESSIONE STA IMPEDENDO AL SISTEMA IMMUNITARIO POTER MONITORARE IL TERRITORIO BIOLOGICO ?

Davvero non si riesce a comprendere che se somministriamo una batteria di farmaci che mettono la museruola a indispensabili “sentinelle” (come le citochine TNF), il rischio di incorrere in eventi infettivi prima e in possibile malattia oncologica poi sarà tutt’altro che infondato?

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Però, qualcuno mi obietterà:

“ma se la colite ulcerosa non è guaribile (???) che cosa potrei fare d’altro, se non cercare di inibire ? “

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E’ ESATTAMENTE QUI CHE STA L’ERRORE DI FONDO,

ESISTONO modalità terapeutiche per risolvere le aggressioni croniche nei confronti dell’epitelio del colon:

BASTA INIZIARE A PRENDERSI CURA DI TUTTO QUEL MACROSISTEMA DI NATURA NEURO-IMMUNE-ENDOCRINA-EPITELIALE E MICROBICA PRESENTE NELL’INTESTINO

e lo strumento non potrà che essere nutrizionale,

l'unica modalità in grado di RIMUOVERE le cause che hanno indotto quel sistema biologico a dirigersi verso la malattia;

LA MALATTIA ALTRO NON È CHE UN TENTATIVO ESTREMO DI CERCARE DI DIFENDERSI DA CONDIZIONI AMBIENTALI DIVENUTE CRONICAMENTE OSTILI

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Ma

FINO A QUANDO si continuerà a formare i medici inducendoli a pensare che tutti gli eventi di malattia sono frutto di sventura biologica o di sfiga genetica

FINO A QUANDO si continuerà a non dare competenze in ambito microbiotico

FINO A QUANDO si continuerà a studiare il SISTEMA INTESTINALE come un mero tubo digerente costituito da separate componenti come se si trattasse di funzioni a sé stanti ….

FINO A QUANDO non si comprenderà ( e non si formeranno gli studenti) dell'importanza che riveste ciò che andremo ad inserire in quel tratto digerente come substrato alimentare

i soggetti che usciranno dalla scuola di medicina continueranno credere nella sfortuna dei pazienti, nelle presunte origini genetiche delle malattie e nella ineluttabilità della patogenesi e a quel punto le prescrizioni appariranno come l’unica soluzione terapeutica possibile

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E’ vero , che come fonte eziologica di malattia vi è anche l’inquinamento ambientale e il sempre citato STRESSS, ma iniziare a modificare nel profondo l’aspetto nutrizionale, significa che all'interno di quel maltrattato sistema biologico, si andranno ad introdurre substrati essenziali al nostro antichissimo sistema

in altre parole si starà fornendo all’organismo ciò di cui avrebbe sempre necessitato, una formidabile strumento che consentirebbe alle persone di rimodulare il prezioso microbiota verso un fenotipo tollerogenico, realizzando in questo modo, un potente volano verso il ripristino della salute

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COME SEMPRE DICO:

IL RECUPERO DELLA FISIOLOGIA INTESTINALE È UNA CONDIZIONE INELUDIBILE SE VOGLIAMO DAVVERO VINCERE DERIVE DI MALATTIA (qualunque essa siano)

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Questa povera donna non è solo in OBESITÀ, E CON COLITE ULCEROSA ma anche IPERTESA (una condizione, non affatto causale). Una pressione che viene definita come “ballerina” ovvero mal controllata dai farmaci

OVVIAMENTE, ANCHE IN QUESTA CIRCOSTANZA, MAI NESSUNO HA PROVATO A DOMANDARSI IL PERCHÉ DI DETERMINATE CONDIZIONI,

Nessuno ha provato a fare dei collegamenti con ciò che il paziente immette frequentemente in quel tratto digerente.

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Vi posso dire che nella pratica quotidiana, ho visto e constatato che l’assunzione di cibi che contengono istamina ( pro istaminici o esauritori delle DAO) ed altri che contengono Tiramina ( un'altra potente ammina biogena ) spesso si concretizza clinicamente in vasodilatazione periferica, ovvero ipotensione, ad una successiva vaso-costrizione , ovvero ipertensione ……

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FORNIRE PRECISE INDICAZIONI ALIMENTARI AI PAZIENTI SORTISCE, NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CASI, RIPRISTINO DELLA CONDIZIONE DI STABILITÀ PRESSORIA

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COME AGISCE, ANCHE QUI, LA MEDICINA DEGLI EFFETTI ?

Purtroppo con ciò che è stato appreso nell iter formativo:

antiipertensivi e poiché non riescono a gestire efficacemente il sistema cardiovascolare cercano, in modo confusionario, di intervenire mixando antiipertensivi e antiaritmici a dosi crescenti.

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COME QUESTA DONNA POTREBBE AVERE LA COLESTEROLEMIA SE OBESA, SEDENTARIA E CON UN SISTEMA ENTERICO COMPLETAMENTE IN DISORDINE ?

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Anche qui, la medicina farmaco-industriale interviene, ancora una volta, con l’unica modalità che conosce : inibendo con un pesante farmaco

E lo farà sulla base di linee guida in preda ad evidenti distorsioni dei dati (diffusi bias), e dunque l’azione repressiva nei confronti del famigerato LDL sarà la più aggressiva possibile (oramai, si suggerisce un LDL al di sotto di 60 …. una vera e propria follia…un perfetto precursore per altri disordini….)

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Completano il quadro un pluriennale REFLUSSO ed una frequente EMICRANIA

“ovviamente” anche a questa paziente immancabile è la dose di gastro inibitore con 20 mg di prazolo (uno delle tante molecole, fornite all’interno del noto modello del "TOGLI questo e METTI quest’altro" )

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ANCHE LA FUNZIONE RENALE inizia ad essere ridotta e con una chiara deriva di peggioramento progressivo ; il filtrato glomerulare è sempre più basso, oramia sotto soglia fisiologhica, con un valore vicino a 50 ovvero siamo ad una prima insufficneza renale , ma per il "curante" è tutto a posto...

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Lo stile attendista di questi soggetti è oramai cosa nota :

LORO, aspettano; attendono che vi possano essere tutti i prerequisiti per fare diagnosi, nella fattispecie di insufficienza renale .

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una fallimentare quanto drammatica modalità d’intervento della

medicina farmaco-industriale :

fino a quando non hai soddisfatto tutti i prerequisiti della malattia, caro paziente tu sei sano , quando avrai collezionato anche l'ultimo prerequisito a quel punto sarai entrato in Malattia ed io, emerito rappresentante della medicina farmaceutica, potrò sentenziare diagnosi e prescrive la doverosa terapia ..

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COME POTRÀ ESSERE IL RIPOSO NOTTURNO DI QUESTA DONNA ?

Se un Sistema enterico, ovvero il nostro secondo cervello, è in totale subbuglio cosa potrà comunicare al nostro encefalo ?

tranquillità o emergenza ?

e come potrebbero attivarsi in fisiologia i circuiti del sonno se una parte enorme del nostro sistema nervoso si presenta in cronica infiammazione ?

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Niente da fare, per LORO, anche qui forzare la mano dunque con un bel sonnifero è la scelta più razionale e più rapida che si possa predisporre (altro che sistema intestinale , microbiota e nutrizionae , solo ipotesi fantasiose, … LORO sono uomini di scienza-industriale, LORO PRESCRIVONO senza se e senza ma.... )

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L’UNICO SUGGERIMENTO IN AMBITO NUTRIZIONALE che a questa massacrata donna è stato fornito è quello di :

“ NON USARE LE FIBRE”

ed infatti ad ascoltare i preziosi “consigli” la signora si trova ad aver …. complicato ancor piu il quadro raggiungendo una profonda disbiosi e aggressioni ulcerative sempre più diffuse

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Dulcis in fundo, la signora, oltre ad assumere fallimentari “terapie” ULTRATRENTENNALI, ha dovuto ascoltare frasi non solo offensive ma palese testimonianza di incapacità medica e profonda disonestà intellettuale :

Il gastroenterologo:

“QUESTA SITUAZIONE LE STA CAPITANDO PERCHÉ NON HA BEN SEGUITO LE CURE CHE LE SONO STATE PRESCRITTE. LEI NON È UNA BRAVA PAZIENTE, NON È UNA PAZIENTE FACILE”

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Vi lascio alla vostra personale Riflessione , io mi fermo qui, evito di fare commenti....

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Al prossimo spunto di ragionamento

Nascimben Andrea

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