Nascimben Andrea
La relazione positiva tra attività fisica e prevenzione delle più diffuse malattie (oncologiche, dismetaboliche, cardiovascolari) è oramai cosa certa e definita. Si tratta di capire quale e quanta attività fisica si debba svolgere per avere il massimo degli effetti positivi, evitando condizioni di sovrallenamento ed incorrere in condizioni di affaticamento generale.
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Un importante studio di meta-analisi apparso sul British Medical Journal, in cui sono stati considerati 170 lavori scientifici, effettuati negli Stati Uniti, in Cina, in Ghana, in India, Russia e Sud Africa, relativi ad oltre 30 anni di osservazione complessiva, ha dimostrato la relazione esistente tra quantità di attività fisica e riduzione del rischio di ammalarsi (Kyu HH et al, BMJ. 2016 Aug 9;354:i3857. doi: 10.1136/bmj.i3857).
L'unità di misura che oggi si utilizza per definire lo sforzo fisico è il MET (Metabolic Equivalent of Task). Si spende o si consuma 1 MET/minuto quando si sta a riposo seduti.
Ogni attività fisica ha il suo livello di consumo, e ad esempio, chi corre una maratona a livello del record del mondo, consuma circa 23 MET al minuto e alla fine degli oltre 42 km percorsi avrà speso 23x180 (i minuti complessivi di durata della competizione) per un totale di circa 3800 MET in circa 3 ore.
Camminare alla velocità di 5 km/h (camminata tranquilla) fa consumare circa 4 MET al minuto, pedalare in bicicletta ad una velocità di 15/20 km/h, fa consumare 4-5 met, che incrementa se aumentiamo la velocità. Il jogging a 7-8 km/h, consuma 7 MET e quello più intenso dagli 8 ai 10 MET
L' attività intensa con i pesi richiede anche 10-12 MET al minuto. Anche fare le pulizie o il giardinaggio per mezz'ora si consumano intorno ai 6-8 Met minuto.
Numerosi sono gli studi scientifici che hanno dimostrato che livelli di attività più intensa garantiscono la maggiore riduzione del rischio di ammalarsi (malattia cardiovascolari, diabete, tumori).
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Nella prevenzione antitumorale si suggeriscono valori di attività fisica tra i 3000 e i 4000 MET alla settimana (60 minuti di camminata svelta al giorno x 7 giorni) , anche se un risultato lo si riscontra comunque anche con livelli intorno ai 2000-2500 MET. Sotto ai 600 MET/settimana non si ha nessun risultato, garantendo solo il 2% di riduzione del rischio.
Valori di 2500-3000 MET/settimana portano già a una riduzione di rischio compreso tra il 21% al 25% per le diverse malattie studiate (malattie cardiovascolari, diabete, tumori), l'incremento dello sforzo a valori molto elevati, 8000-12000 MET/settimana, riduce ulteriormente il profilo di rischio ma di poco (0,5%-2%) rispetto a quanto già ottenuto nella fascia di MT precedente.
Significa che il maggior beneficio si ottiene svolgendo regolarmente 1 ora circa di attività fisica moderata (camminata veloce o jogging) con integrazione di alcune ripetute o serie di lavoro impegnativo (miglioramento emato-chimico , cardiovascolare, metabolico).
Quest’evidenze, prendono però in esame pazienti mediamente giovani sotto i 55 anni. L’età è però un fattore di cui bisogna tener conto, poiché le condizioni ossidative negli anziani sono maggiori e il recupero post allenamento molto più lungo. Chi è sottoposto a terapie chimico-farmaceutiche è maggiormente ossidato e i livelli di vitalità generale mediamente inferiori rispetto a chi non è sottoposto a queste sostanze.
Usare la bicicletta al posto dell'auto, camminare il più possibile e trasformare alcune occasioni di movimento in efficaci strumenti di prevenzione, semplicemente aumentando l'intensità o la durata del movimento, possono contribuire a ridurre fortemente il rischio complessivo di malattia.
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Già dal 2007 però, il World Cancer Research Fund, e l'American Institute for Cancer Research (il più grande istituto di ricerca sul cancro americano) aveva segnalato che sia per la prevenzione che durante la terapia antitumorale, ridurre la massa grassa e svolgere regolare attività fisica migliora notevolmente la prognosi.
Alimentazione e attività fisica, sono sempre più integrate anche all'interno delle terapie oncologiche.
Questo dovrebbe farci capire, quanto sia non solo importante, ma assolutamente indispensabile se si vuole fare la vera prevenzione e una efficacie terapia di contrasto antitumorale.
Ci auguriamo che anche il medico , inizi a prescrivere la terapia motoria alla stregua di qualsiasi altra terapia, ed anzi che rappresenti la scelta elettiva, in quanto vera ed unica soluzione efficacie e priva di effetti collaterali.
Dunque, non esagerate con i carichi e Buon allenamento a tutti!
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