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COSE' IL DIABETE tipo2

Aggiornamento: 28 set 2020

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Il diabete di tipo 2 è dovuto sia all'insufficiente produzione di insulina dalle cellule β del pancreas che all'insulinoresistenza, cioè alla scarsa sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina.

L’infiammazione, una condizione sempre associata al diabete o all’iperglicemia, rende difficile l’attivazione delle cascate enzimatiche che portano in superficie i recettori GLUT4 nel muscolo e tessuto adiposo generando l’intolleranza al glucosio. L’infiammazione desensibilizza il recettore insulinico generando l’Insulino-resistenza.

Abbassare l’infiammazione è il primo passaggio essenziale a ridurre l’insulino resistenza, dunque ridurre tutti i carboidrati e associare una moderata attività fisica indispensabile



L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce la condizione di diabete (tipo 1 e tipo 2) dopo una rilevazione di elevati valori di glucosio nel sangue con la presenza di sintomi tipici. I valori elevati di glicemia possono essere così rilevati:[3]

· Glicemia plasmatica a digiuno ≥ 7,0 mmol/l (126 mg/dl) o

· Glicemia plasmatica rilevata 2 ore dopo la somministrazione orale di 75g glucosio (2HrPPG, 2-Hours Post-Prandial Glucose) ≥ 11,1 mmol/l (200 mg/dl); è questo il cosiddetto test orale di tolleranza al glucosio, o OGTT (Oral Glucose Tolerance Test).




Un livello di zucchero nel sangue superiore alle 11,1 mmol/l (200 mg/dL) in associazione con i sintomi tipici del diabete,[11] o di un'emoglobina glicata (HbA1c) superiore al 6,5%, è sufficiente per la formulazione di diagnosi di diabete.[2]

Il diabete mellito di tipo 2 è caratterizzato da iperglicemia nel contesto della resistenza all'insulina e un deficit relativo di insulina.[1]

Nel diabete mellito di tipo 1, vi è una carenza assoluta di insulina a causa della distruzione delle cellule insulari del pancreas

Il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2 possono essere in genere distinti in base alle circostanze di presentazione.[10-11] Se la diagnosi è in dubbio, possono essere utili i test anticorpali per confermare il diabete di tipo 1 e il C-peptide può essere invece utile per confermare il diabete di tipo 2.[12]

L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda solamente di proporre il test ai gruppi ad alto rischio.[13] alcuni gruppi etnici (ispanici, afro-americani e nativi americani), donne con una storia di diabete gestazionale o con sindrome dell'ovaio policistico, soggetti con peso eccessivo e con condizioni associate alla sindrome metabolica.[3-4]


A cosa è dovuto il Diabete


Il diabete di tipo 2 è dovuto sia all'insufficiente produzione di insulina dalle cellule β del pancreas che all'insulinoresistenza, cioè alla scarsa sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina.[3][5] Nel fegato, l'insulina sopprime normalmente il rilascio di glucosio. Tuttavia, nella condizione di insulino-resistenza, il fegato rilascia impropriamente glucosio nel sangue, perché l’uptake di glucosio all’interno delle cellule risulta basso.[3]

La percentuale delle cellule beta non funzionanti differenzia la gravità della malattia.[3].

Inizialmente il fisico reagisce all'insulinoresistenza periferica controllando la glicemia grazie all’incremento della sintesi di insulina.

Un meccanismo però è scarsamente efficacie poiché l’infiammazione (citochine) inibiscono il legame dell’insulina con il suo recettore. Inoltre, l’infiammazione, una condizione sempre associata al diabete o all’iperglicemia, rende difficile l’attivazione delle cascate enzimatiche che portano in superficie i recettori GLUT4 nel muscolo e tessuto adiposo (i due maggiori tessuti insulino dipendenti), lasciando nel flusso ematico parte del glucosio.

Il meccanismo è il seguente: quando le citochine pro infiammatorie, si legano al proprio recettore si attivano delle cascate enzimatiche che portano all’inibizione dei pattern AKT-Pi3k impedendo la risalita delle vescicole Glut4.Questi meccanismi generano l’intolleranza al Glucosio.

Dopo un certo tempo (alcuni anni) questo meccanismo di elevata sintesi di Insulina (iper insulinemia) viene meno e anche la sintesi insulinica diminuisce, ponendo le basi all'insorgenza del diabete mellito tipo2 [6].


I meccanismi molecolari, associati al diabete di tipo 2 ed alla insulino-resistenza sono:


-Elevati livelli di TNF e altre citochine, inibiscono la fosforilazione del recettore IR dell’insulina, e contemporaneamente attivano cascate enzimatiche inibitorie della via Pi3k-Akt, necessaria alla risalita dei GLUT4 (sviluppando intolleranza al glucosio)


-Elevati livelli di ormoni come Adrenalina, Glucocorticoidi (Cortisolo), mineralcorticoidi (aumentate necessità metaboliche del sistema organico), Glucagone (ridotto livello di glicemia) inibiscono l'azione insulinica


-Ridotti livelli di ormoni che aumentano la sensibilità all'insulina (es. testosterone, estrogeni, fattori di crescita insulino-simili),

Anche una maggiore ripartizione dei lipidi nelle cellule adipose riducono l’attivazione delle cascate Pi3k-Akt. Questo è piuttosto un effetto della grande quantità di insulina riversata nel sangue che non riesce ad esplicare le proprie funzioni in relazione alla glicemia ma riesce tranquillamente a fare l’Uptake di acidi grassi all’interno della cellula.


Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica, associata ad un'aspettativa di vita di dodici anni minore rispetto alla media.[8][7] Questo è in parte dovuto a una serie di complicanze alle quali la malattia è correlata, tra cui un rischio da due a quattro volte maggiore di incorrere in malattie cardiovascolari (cardiopatia ischemica e ictus), un aumento di 20 volte delle probabilità di dover subire una amputazione degli arti inferiori.[8]



Bibliografia


1. ^ Salta a:a b Kumar, Vinay; Fausto, Nelson; Abbas, Abul K.; Cotran, Ramzi S. ; Robbins, Stanley L., Robbins and Cotran Pathologic Basis of Disease, 7th, Philadelphia, Pa., Saunders, 2005, pp. 1194–1195, ISBN 0-7216-0187-1.

2. ^ Salta a:a b c d e f g h i j k l m n o edited by David G. Gardner, Dolores Shoback, Greenspan's basic & clinical endocrinology, 9th, New York, McGraw-Hill Medical, 2011, Chapter 17, ISBN 0-07-162243-8.

3. Williams textbook of endocrinology., 12th, Philadelphia, Elsevier/Saunders, pp. 1371–1435, ISBN 978-1-4377-0324-5.

4. S Vijan, Type 2 diabetes, in Annals of internal medicine, vol. 152, nº 5, 2 marzo 2010, pp. ITC31–15; quiz ITC316, DOI:10.1059/0003-4819-152-5-201003020-01003, PMID 20194231.

5. ^ Diabetes mellitus a guide to patient care., Philadelphia, Lippincott Williams & Wilkins, 2007, p. 15, ISBN 978-1-58255-732-8.

7. ^ (EN) Diabetes in the UK 2010: Key statistics on diabetes (PDF), marzo 2010. URL consultato il 20 agosto 2012.

8. ^ F Pasquier, Diabetes and cognitive impairment: how to evaluate the cognitive status?, in Diabetes & metabolism, 36 Suppl 3, 2010 Oct, pp. S100–5, DOI:10.1016/S1262-3636(10)70475-4, PMID 21211730.

10. ^ Salta a:a b Committee International Expert, International Expert Committee report on the role of the A1C assay in the diagnosis of diabetes, in Diabetes Care, vol. 32, nº 7, 2009 Jul, pp. 1327–34, DOI:10.2337/dc09-9033, PMC 2699715, PMID 19502545.

11. ^ Association American Diabetes, Diagnosis and classification of diabetes mellitus, in Diabetes Care, 35 Suppl 1, gennaio 2012, pp. S64–71, DOI:10.2337/dc12-s064, PMID 22187472.

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