DOPO ANNI DI PEREGRINAGGI DA SUPERSPECIALISTI, LA “SEMPLICE” ALIMENTAZIONE RISOLVE (ancora una volta) LA SITUAZIONE
- dott.Andrea Nascimben
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 5 min
Un Caso Clinico del dott.Andrea Nascimben

Un giorno, tramite Videoconferenza, mi contatta Angelo, 34 anni, che nonostante la giovanissima età appare già estremamente sfiduciato (e a tratti arrabbiato) per una situazione a cui non riesce a porre rimedio
Il suo prioritario problema, e che vorrebbe risolvere al più presto, è un cronico REFLUSSO persistente da circa 6 anni, una condizione che ha condotto il paziente, come primo approdo, a più gastroenterologi.
Successivamente si è rivolto a due nutrizionisti ed infine a fisioterapisti per la ginnastica respiratoria (quando non se ne può più ci si affida a qualsiasi cosa…)
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Angelo durante l’esposizione del suo excursus si sofferma, palesando un evidente disappunto, su una serie di iniziative che una fisioterapista aveva intrapreso come ipotesi terapeutica per il Reflusso
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Purtroppo, nonostante l'ingente costo economico, dovuto ad alcune sedute di ginnastica (senza esito), ha dovuto sostenere ulteriori costi per effettuare i noti esami GENETICI, così come suggerito dalla terapista.
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Ecco, su questa tipologia di indagine, oggi, non vorrei dilungarmi troppo, perchè pubblicherò il mese prossimo 2 Video realizzati sulla questione MTHFR,
dico solo che l’indagine genetica non è null'altro che la predisposizione ad un potenziale evento ma che non considera affatto gli aspetti EPI-genetici ovvero FATTORI MACROSCOPICI, in grado di modulare nel profondo quella “predisposizione”, fino a neutralizzarla completamente, soprattutto se siamo in Eterozigosi (mi riferisco esplicitamente al MTHFR)
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Vi sono poi VERE CONDIZIONI DI NECESSITÀ come malattie genetiche legate ad ereditarietà, nel quale l'esame del genotipo mi dà la possibilità di anticipare complicazioni ( anche importanti) o di predisporre iniziative per ridurre le possibili avversità ..
Per esempio è utile nei sospetti di Talassemia.
In realtà semplici valori ematici come l’emocromo completo, fornisce già precisi biomarkers suggestivi di alterazione ematopoietica, anche in relazione al livello di gravità della malattia (l’espressione fenotipica della malattia)
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Tuttavia, individuare il preciso genotipo di una talassemia può avere un significato clinico sostanziale come per esempio decidere se integrare o NON integrare il ferro (un passaggio non indifferente, soprattutto nelle forme gravi…)
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Ma nel MTHFR, un POLIMORFISMO a singolo nucleotide (e non una MUTAZIONE), è davvero superfluo effettuarlo, perché basterebbe semplicemente rilevare l'Omocisteina per capire se stiamo facendo una sufficiente metilazione o meno.
Oltretutto i fattori Macro, ovvero quelli nutrizionali ( i maggiori stimoli epigenetici a cui siamo sottoposti) sono in grado con assoluta efficacia di modulare significativamente la stessa omocisteinemia
ed un eventuale valore sopra soglia è perfettamente controllabile con una leggere integrazione di Folato metilato.
Dunque sapere se vi o meno questa caratteristica di specie è davvero un dato che non cambierebbe nulla rispetto alle iniziative che andremmo comunque ad intraprendere rilevando una eventuale iperomocisteinemia
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Ma torniamo al caso di Angelo:
è un uomo che ormai ha scarsissima fiducia negli operatori di salute, dopo tutto come biasimarlo , ha speso una fortuna in costosissime sedute ginniche ed un altro importante cifra per effettuare test genetici assolutamente afinalistici (oltre a visite specialistiche private)
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Anche questo paziente seguiva una dieta ad alto carico proteico animale, moderato era l'ingresso di carboidrati e “ovviamente" zero cibi funzionali come legumi, verdure e frutta.
Anche Angelo presentava (inevitabilmente) irregolarità dell’alvo con un intestino a tratti stitico e a tratti accelerato. Dermatite seborroica e riposo notturno interrotto dal Reflusso.
I farmaci che assumeva i soliti noti, robustamente prescritti dalla gastroenterologia….
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Completata l’Anamnesi, in VIDEOCONFERENZA, ci congediamo con la usuale mia promessa che da lì a breve riceverà il proprio piano
Terapeutico Motorio-Nutrizionale.
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Nei giorni successivi mi invia una prima mail nella quale mi fa presente di un leggero peggioramento della sintomatologia a livello intestinale, ma al primo feedback, dopo 3 settimane, il quadro sembra già prendere la giusta piega, registrando i primi risultati terapeutici …
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Come sempre dico, ripeto e scrivo anche sullo stesso documento Nutrizionale:
“E’ POSSIBILE CHE NELLE PRIME 3-4 SETTIMANE SI POSSA VERIFICARE UN INCREMENTO, TRANSITORIO, DELLA SINTOMATOLOGIA A LIVELLO INTESTINALE. STIAMO FACENDO UNA COSA IMPORTANTE; MODULARE IL MICROBIOTA”
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A distanza di 6 settimane realizziamo il Primo CONTROLLO:
Angelo è sorridente (e questo, solitamte, conferma il buon decorso dell’approccio Terapeutico)
Come mia consuetudine, inizio a porre le domande sulla base delle priorità che avevamo posto, in sede di anamnesi.
In buona sostanza dell’ampio corredo sintomatologico riferito 6 settimane addietro, permane solo una lieve secchezza della gola ed un occasionale contenuto bruciore epigastrico ma che si dissolve da sé in brevissimo tempo.
I farmaci antiacidi sono stati tutti sospesi dopo le prime 3 settimane dall’inizio del percorso, senza registrare alcuna recrudescenza della sintomatologia.
L’intestino è oramai completamente normalizzato con evacuazione quotidiana e feci normoconformate (solo 3 episodi di stitichezza in queste ultime 6 settimane)
Della dermatite seborroica permane ancora qualche formazione residuale
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Quando descrivo questi quadri clinici e il loro decorso così rapido, molti rimangono sbalorditi dai risultati, altri manifestano scetticismo, domandandosi:
“ma com'è possibile che dopo anni di disabilità, anni di farmaci, plurime viste e molteplici esami (afinalistici), non si ottiene nulla, ed ora la semplice adozione di un piano nutrizionale (Ancestrale)la situazione si risolve nel giro di poche settimane ?? “
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PERCHE’ IL SISTEMA BIOLOGICO E’ SEMPLCIMNETE FORMIDABILE E NON E’ SUA INTENZIONE MANTENERSI DISFUNZIONALE,
IL REFLUSSO PATOLOGICO DEI FUMI GASTRICI, NON E’ UNA CARATTERISTICA DI SPECIE MA NULL’ALTRO CHE UNO DEI MOLTISSIMI SINTOMI, UNA SERIE DI INFORMAZIONI CON IL QUALE CI STA COMUNICA CHE NON E’ PIU’ IN FISIOLOGIA.
ATTENDE SOLO CHE GLI VENGANO FORNITI I CORRETTI SUBSTRATI ALIMENTARI DI CUI NECESSITA E CHE IN DI FATTO HANNO ACCOMPAGNATO LA SPECIE PER MILLENNI ..
NON POSSIAMO PENSARE DI COSTRUIRCI UN MICROBIOTA NEL TRATTO DIGERENTE “MODERNO” E AVERE CONTEMPORANEAMENTE UN CORREDO GENOMICO ANTICHISSIMO ….
INEVITABILE SARA’ L INCOGRUENZA TRA QUESTI DUE IMMENSI PATRIMONI GENETICI ED INEVITABILI LE CONSEGUENZE CHE ANDREMO A PAGARE IN TERMINI DI SALUTE (questo è il motivo per il quale si dice che tutte le malattie provengono dall intestino...)
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Ecco, cari lettori, non dobbiamo fare altro che fornire ciò di cui necessita penserà lui al meticoloso riordino, tassello dopo tassello (ovvero attività biochimica dopo attività biochimica ) di ogni singola funzione : cellulare, tissutale, d’organo e dell'intero Network Neuro-immuno-Endocrino e Microbico.
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Cerchiamo di ANDARE OLTRE
evitando di CREDERE passivamente a chi cerca di convincerti che con la malattia ci si deve necessariamente convivere e che l'unica “soluzione” che ti rimane è quella di PRENDERE il farmaco o l'integratore (a vita) perchè così non è ….
Me lo dicono i pazienti tutti i santi giorni.
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Un caro saluto di salute
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