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LOW FODMAP E DISSESTO INTESTINALE

Un Caso Clinico del dott.Andrea Nascimben



dott.Andrea Nacimben
dott.Andrea Nascimben

Buongiorno a tutti cari lettori e care lettrici, nel post di oggi vi racconterò di Alessia, una donna di 39 anni che mi contatta tramite VIDEOCONFERENZA per cercare una soluzione ad una pluriennale irregolarità intestinale.

Anche questa paziente , come sempre accade, si è sottoposta a numerose visite sia in ambito gastroenterologico, ma anche neurologico, proctologia, ortopedico e cardiovascolare.

Durante la raccolta anamnestica mi riporta:

REFLUSSO da un paio di anni, caratterizzato da bolla gastrica, necessità di eruttazione, leggero fastidio faringeo ed extrasistole nella fase post prandiale serale (ma non tutti i giorni).

EMICRANIA un paio di episodi al mese

PRURITI ai piedi e PONFI al volto.

RIPOSO NOTTURNO distrubato. quando si sveglia per la bimba piccola, fatica a riprendere sonno.

MA soprattutto ciò che vorrebbe normalizzare è il suo intestino.

Ha una diagnosi di COLON IRRITABILE e la sintomatologia riferita a livello intestinale la seguente: Alvo tendenzialmente accelerato con 2-3 scariche al giorno, feci non conformate, gonfiore addominale e meteorismo diffuso.

Puntuale la sensazione di mancato svuotamento nel post evacuazione.

In ambito gastroenterologico le "terapie" le solite note …… un susseguirsi di molecole chimiche, il tutto all’insegna del TOLGO questo e METTO quest’altro, ma senza mai fornire precisi indicazioni nutrizionale, come se le problematiche intestinali fossero cosa disgiunta rispetto a ciò che in quel tratto digerente andrò ad immettere come cibo.

In realtà l’ennesimo gastroenterologo consultato, oltre alla chimica decide di fornire precise indicazione alimentari: decide per una Low FODMAP, ovvero una modalità nutrizionale che riduce ai minimi termini i PREBIOTICI (ovvero ciò di cui il microbiota simbiotico si nutre…)

Dopo tutto nulla di nuovo sotto il sole, la medicina del sintomo è nota per cercare di dare sollievo sintomatologico ai pazienti nell’immediato ma ignorando puntualmente l’eziologia della malattia.

In questo caso si pensa a dare beneficio alla paziente riducendo le attività fermentative ( e relativo gonfiore) incuranti degli effetti che però questa discutibile scelta fornirà su medio e lungo termine.

I vantaggi infatti non tardano a manifestarsi: riduzione del gonfiore addominale e diminuzione della frequenza evacuativa da 4-5 evacuazioni giornaliere a 2-3 con feci poltacee.

Purtroppo però, come sempre accade a coloro che decidono di fare una (innaturale) scelta come questa, le strade che si presentano sono DUE:

Continuare ad ELIMINARE fino a cancellare del tutto cibi virtuosi come legumi, frutta, verdura, cereali integrali, pensando erroneamente, che più fibre si tolgono meglio andrà, e così facendo non si sarà fatto che inaugurare una progressiva eliminazione che porta di fatto ad utilizzare una gamma sempre più ristretta di cibi e spostandosi inevitabilmente in diete iperproteiche ed eliminando substrati alimentari essenziali al microbiota simbiotico ( e non solo a LUI, ma anche alle nostre innumerevoli attività intestinali e metaboliche sistemiche…)

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L’epilogo che i praticanti di questo innaturale modello alimentare incorrono è una puntuale e sempre più MARCATA DISBIOSI intestinale.

L’altra strada è quella di decidere di uscire da questo perverso circuito disfunzionale , abbandonando la Low FODMAP e riprendendo lo stile alimentare pregresso.

Alessia, la nostra protagonista, è riuscita a resistere per ben 9 mesi con questa folle modalità nutrizionale, dopo di chè ha deciso di arrendersi.

Al termine del nostro incontro ci salutiamo con la consueta mia promessa che nei giorni a seguire sarà mia cura inviare il piano terapeutico motorio-Nutrizionale.

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Dopo 15 giorni Alessia, come da programma, mi invia il suo primo feedback:

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“Buongiorno Dottore,

le invio un primo aggiornamento dopo 15 gg:

faccio sempre due evacuazioni al giorno (mattina e sera) con feci morbide

non ho più avuto crampi o dolori intestinali

mi danno ancora fastidio i borlotti (molto gonfiore), gli altri legumi ho iniziato a tollerarli bene e li mangio tutti i giorni

ho avuto un solo giorno di emicrania a fine ciclo

il peso ad oggi è 60.2 (prima 62 kg)

il gonfiore sembra essersi ridotto, anche se ancora è leggermente presente

sto camminando tanto e sto facendo gli squat

sto cercando di seguire tutte le sue indicazioni e sono riuscita ad eliminare il glutine e ad introdurre i legumi che prima non mangiavo. L’unico punto dolente è la colazione perché preferirei fare la colazione salata …….

Allego anche i risultati delle analisi che mi aveva richiesto.

Grazie, Alessia”.

La mia RISPOSTA è un invito a proseguire perchè l’inizio è ottimale

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Il PRIMO CONTROLLO lo abbiamo posto a distanza di 6 settimane.

Alessia mi riporta in sintesi:

1-INTESTINO: 2 evacuazioni giornaliere, ma con feci conformate

2-STOMACO: Non più presenza di bolla gastrica ne eruttazioni. UN singolo episodio di extrasistolia in 6 settimane

3-EMICRANIA: nessun episodio

4-PRURITI non più presenti da 1 mese

5-RIPOSO: sonno ristoratore. Dopo la sveglia della bimba, quando si corica si addormenta in brevissimo tempo.

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Ci congediamo con il mio nuovo impegno che nei giorni a seguire sarà mia cura inviare la FASE 2 del piano terapeutico. Le condizioni che si sono determinate sono idonee ad attivare un ulteriore allungo di salute..

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A questo punto il percorso è tracciato, il MICROBIOTA inizia a fare il suo lavoro, l'equilibrio microbico intestinale sempre più vicino all’’EUBIOSI e la sintomatologia pressoché scomparsa.

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Il SECONDO CONTROLLO sarà facoltà della paziente se pianificarlo o meno.

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Come sempre dico:

se i rudimenti sono appresi e la determinazione a proseguire è ben presente è cosa buona e giusta proseguire in piena autonomia: in caso di necessità si potrà sempre contare, sul mio, eventuale, apporto.

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Un Caro SALUTO di SALUTE

ai sempre più numerosi

INTERlocutori della Pagina

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Al prossimo caso

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