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REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO molta cautela ad assumere gastro "protettori"

Aggiornamento: 13 giu 2019


E’ una disfunzione molto diffusa fra la popolazione occidentale, anche in Italia, la prevalenza, del numero di assistibili di età uguale o maggiore di 18 anni sottoposti a trattamento chimico con un Inibitore della Pompa Protonica (IPP) è risultato, nel 2015, pari a 3.490.082.

E’ la tipologia di farmaci per la quale il SSN (Srvizio Sanitario Nazionale), spende più soldi in assoluto; oltre UN MILIARDO e 100 MILIONI di Euro all’anno.


Il 42% della popolazione Italiana, dopo i 65 anni assume questa sostanza chimica.


Il punto che rende poco appropriata la terapia con queste sostanze (tutt’altro che prive di effetti collaterali) è l'elevatissima riduzione dell'Acidità gastrica, nonostante il problema del reflusso non sia legato ad eccessi di Acido Cloridrico, ma piuttosto ad un incompetenza della “chiusura” dello sfintere dell'Esofago (Sfintere Esofagei Inferiore; LES).


Uno studio Americano, che ha seguito un gruppo di pazienti over 60 a distanza di diversi periodi, ha messo in evidenza l’incremento dei casi di morte del 52% in più, a distanza di 5 anni, nel gruppo che assumeva IPP rispetto al gruppo non sottoposto a terapia.

Molte evidenze sconsigliano di assumere questa sostanza chimica in associazione con altri farmaci per via del forte coinvolgimento di alcuni enzimi chiave nel metabolismo dei farmaci (CYP450).

Forse dovremmo iniziare a chiederci perchè soffrono di Reflusso, quasi 14 milioni di Italiani, invece di mascherare il sintomo, eludendo la causa.

Purtroppo ancora una volta la medicina sintomatica, non riesce a guardare più in là della punta del proprio naso.


Buona riflessione a tutti


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