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DIGESTIONE E FERMETAZIONE DEI POLISACCARIDI

nascimben Andrea

Prove crescenti hanno dimostrato che i polisaccaridi vegetali che non possono essere digeriti dal tratto digestivo superiore, giungono all'intestino distale per essere degradati dal microbiota intestinale .

Sono moltissimi i lavori scientifici che sottolineano quanto la fermentazione dei polisaccaridi e la loro interazione con il microbiota intestinale sia strettamente correlate alla salute dell’uomo.

Ad esempio, è noto che i polisaccaridi estratti dalla soia promuovono la produzione di acido acetico e la relativa ricchezza di Bifidobacterium, Prausnitzi e Roseburia intestinalis

Recentemente, alcune ricerche hanno proposto di utilizzare i polisaccaridi come nuova strategia terapeutica per regolare il microbiota intestinale per migliorare la salute umana e prevenire le malattie

(Bindels L.B., Delzenne N.M., Cani P.D., Walter J. Towards a more comprehensive concept for prebiotics. Nat. Rev. Gastroenterol. Hepatol. 2015 STUDIO; Wang Y., Xu A., Liu P., Li Z. Effects of Fuzhuan Brick-Tea Water Extract on Mice Infected with E. coli O157:H7. Nutrients. 2015)



La maggior parte dei polisaccaridi modula la diversità del microbiota intestinale diminuendo il rapporto tra Firmicutes e Bacteroidetes ( hen G., Xie M., Dai Z., Wan P., Ye H., Zeng X., Sun Y. Kudingcha and Fuzhuan Brick Tea Prevent Obesity and Modulate Gut Microbiota in High-Fat Diet Fed Mice. Mol. Nutr. Food Res. 2018; STUDIO; 10. Wang X., Wang X., Jiang H., Cai C., Li G., Hao J., Yu G. Marine polysaccharides attenuate metabolic syndrome by fermentation products and altering gut microbiota: An overview. Carbohydr. Polym. 2018), e questa potente modulazione delle attività biologiche dell’uomo da parte di molti metaboliti batterici rende ancor meno significativo l’aspetto genetico ( e a corredo la lunga sequela di esami genetici per realizzare le cosiddette diete personalizzate sulla base del DNA)


I polisaccaridi fermentabili rappresentati dalle Fibre alimentari, proteggono dalla Disbiosi e dalle malattie infiammatorie intestinali modulando una maggiore biodiversità della flora intestinale (Ren Y., Geng Y., Du Y., Li W., Lu Z.M., Xu H.Y., Xu G.H., Shi J.S., Xu Z.H. Polysaccharide of Hericium erinaceus attenuates colitis in C57BL/6 mice via regulation of oxidative stress, inflammation-related signaling pathways and modulating the composition of the gut microbiota. J. Nutr. Biochem. 2018)


Inoltre, i principali metaboliti derivanti dalla fermentazione microbica della fibra alimentare, gli acidi grassi a catena corta (SCFA), svolgono un ruolo fondamentale nel fornire energia alle cellule epiteliali , mantenere selettiva la barriera epiteliale e fornire una lunga serie di attività metaboliche Self nel Fegato, reni, e Cervello.



Gli SCFA tra le numerose attività biologiche, possono modulare la risposta immunitaria rafforzando l’attività anticancro per il colon-retto, ma anche ridurre il rischio di Sindrome Metabolica (Brown C.T., Davis-Richardson A.G., Giongo A., Gano K.A., Crabb D.B., Mukherjee N., Casella G., Drew J.C., Ilonen J., Knip M., et al. Gut microbiome metagenomics analysis suggests a functional model for the development of autoimmunity for type 1 diabetes. PLoS ONE. 2011, STUDIO: Brooks L., Viardot A., Tsakmaki A., Stolarczyk E., Bewick G.A. Fermentable carbohydrate stimulates FFAR2-dependent colonic PYY cell expansiontoincrease satiety. Mol. Metab. 2017)



Oltre ai cereali integrali e ai legumi anche alcuni piccoli semi vegetali dimostrano di avere numerose proprietà nutrizionali , tali da poter essere considerati veri e propri cibi funzionali.

Per esempio i semi di lino

( STUDIO: Linum usitatissimum L.) contengono vari composti biologici come gli acidi grassi n-3, fibre alimentari di buona qualità e lignani bioattivi. In questo caso, i polisaccaridi contenuti sono: mannosio, arabinoxilano, ramnosio, glucosio, galattosio, xilosio, arabinosio e fucosio (Prasad K., Dhar A. Flaxseed and Diabetes. Curr. Pharm. Des. 2016 STUDIO; Biao Y., Nan H.J., Yao L.C., Jie S.C., Chun D.H., Mcclements J.D., Jiang C.C. Identification and characterization of antioxidant and immune-stimulatory polysaccharides in flaxseed hull. Food Chem. 2020)



Se vogliamo ridurre ai minimi termini il rischio di malattia, non dobbiamo fare altro che RISPETTARE il nostro sistema biologico e per far questo non dobbiamo fare altro che introdurre i substrati nutrizionali di cui necessita e di cui avrebbe sempre necessitato.


Ripercorrere il più possibile la nostra lunga storia evoluzionistica in ambito nutrizionale, cibandoci di alimenti "ancestrali" ci consente di anticipare ( e in molti casi curare) la stragrande maggioranza delle malattie


Buona Salute e buona Rifessione a tutti











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