Recentemente vi sono dati sperimentali e clinici che promuovono l’attività fisica nelle malattie degenerative. L’attività motoria aerobica è quella che sembra essere indicata in quanto tra le varie funzioni promuove una riduzione dello stress ossidativo e il potenziamento dei meccanismi riparativi e antiossidanti.
Recentemente vi sono dati sperimentali che promuovono l’attività fisica nella cura delle malattie degenerative. L’attività motoria aerobica è quella che sembra essere indicata in quanto tra le varie funzioni promuove una riduzione dello stress ossidativo e il potenziamento dei meccanismi riparativi e antiossidanti.
In particolare l’attività motoria di tipo aerobico induce un aumento degli agenti antiossidanti e una riduzione della perossidazione lipidica indicando con ciò l’importanza dell’attività fisica anche nell’età avanzata.
L’esercizio fisico se praticato strenuamente, però genera elevati livelli di stress ossidativo e conseguente danno cellulare, ma se praticato con moderazione, aumenta l’espressione di enzimi antiossidanti divenendo al contrario un potente antiossidante.
E’ vero che l’esercizio produce i ROS (specie reattive dell’Ossigeno) ma se questi sono utili o dannosi per la salute dipende dalla concentrazione degli stessi, dalla durata dell’esposizione ai ROS e dallo stato di allenamento dell’individuo.
Come abbiamo detto, l’esercizio fisico ad elevata intensità porta a forti aumenti di ROS, che non possono essere neutralizzati dagli antiossidanti endogeni, specie se il soggetto non è allenato o se anziano. Ciò si traduce in danni ossidativi anche importanti, tra cui astenia muscolare e affaticamento, fino a danneggiamenti del DNA, periossidazione lipidica, alterazione mitocondriale.
Tuttavia i ROS prodotti durante un esercizio fisico regolare aumentano continuamente il livello di adattamento al fine di migliorare la capacità antiossidante, la biogenesi mitocondriale, la sensibilità all’insulina e la citoprotezione.
Elevati livelli di esercizio fisico aumentano la performance cardiovascolare, ma hanno un effetto minore sulla diminuzione della mortalità generale rispetto ad un esercizio fatto con moderazione, che non consente elevate prestazioni funzionali cardiovascolari (ridotta performance) ma su lungo termine, dimostra una maggiore efficacia in merito al contenimento della mortalità per tutte le cause.
Sarebbe dunque opportuno eseguire un’attività prevalentemente aerobica, ma integrandola con almeno 15 minuti di tonificazione muscolare eseguita con differenti modalità sulla base del condizionamento iniziale del praticante e dell’età, questo consentirà di poter migliorare forza e tonicità muscolare, elementi utili alla quotidianità e al contrasto della sarcopenia.
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