Nascimben Andrea
Un breve escursus della patogenesi infiammatoria
Fin dal 2002 una commissione di esperti OMS/FAO ha esaminato la relazione tra stile di vita (dieta e attività fisica) e malattie, alla luce dei criteri dell’evidence-based medicine, concludendo che il rischio di obesità, sindrome metabolica, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari (CVD), alcuni tumori sicuramente (esofago, colon-retto, mammella, endometrio, reni) e osteoporosi è correlato alle abitudini alimentari, assenza di attività fisica e che l’eccesso ponderale costituisce un fattore di rischio importante.
È dimostrato che l’eccesso di massa adiposa, soprattutto viscerale, associato a una dieta ricca in grassi saturi e in particolar modo di zuccheri e povera di fibre e micronutrienti (minerali, vitamine e polifenoli) è in grado di promuovere una condizione infiammatoria cronica.
L'infiammazione cronica può essere il substrato favorente di numerose patologie come tumori, malattie cerebro- e cardio-vascolari, patologie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer, o metaboliche, come la sindrome metabolica e il diabete di tipo 2, malattie autoimmuni e i tumori.
Tali patologie sono caratterizzate da un variabile aumento dei livelli sierici di maker dell’infiammazione, quali TNF-α, IL-6, Leptina, PCR, fibrinogeno, molecole di adesione ( intercellulare (ICAM1) e vascolare (VCAM1)) integrine, selectine, fattori chemiotattici e Metalloproteasi.
Sull'epitelio vascolare sono presenti, nel versante luminale, proteine di adesione (integrine, selectine VCAM, ICAM ) che consentono l'aggancio del neutrofilo presente nel sangue e di rallentarne la corsa. l'Aggancio con le VCAM inibisce la sintesi di proteine TJ , aprendo lo spazio epiteliale all'ingresso nella lamina propria delle cellule dell'immunità in sede di lesione.
Le condizioni di iperglicemia, si associano frequentemente alla sovra espressione delle proteine di adesione. Questo fenomeno , incrementa la permeabilità dell’endoltelio che diventa piu facilmente infiltrabile anche da altri composti (molecole e cellule). E’ uno dei meccanismi facilitatori l’Aterosclerosi.
L’infiammazione sistemica è favorita da elevati livelli di glicemia e da elevate quantità di tessuto adiposo. Il tessuto adiposo è in stretta relazione funzionale con cellule del sistema immunitario e viceversa. Il grande promotore dell’infiammazione è l’Insulina.
L’esecutore materiale dei processi infiammatori sono le cellule dell’immunità e le cellule che sviluppano una grande attività metabolica (epiteli, cellule epatiche, connettivi) utilizzando come veicolo di comunicazione le citochine pro-infiammatorie.
Un elevato Indice di Massa Corporea (soprattutto se mantenuto per lungo tempo) genera:
1) Rilascio di Leptina e ad altre citochine pro-infiammatorie, come TNF, IL-1
2) Si associa una frequente disfunzione mitocondriale (per eccesso di glicolisi e carenza di ossigeno) che produce elevate quantità di ROS. La formazione di ROS, favorisce la lesione delle strutture cellulari e la trascrizione dei geni per le citochine, attraverso l'attivazione del Fattore di trascrizione, (NF-Kb), il quale incrementerà la trascrizione delle citochine infiammatorie (IL6, IL8, TNF) nei tessuti colpiti
3) Esercita una compressione meccanica, la quale produce una riduzione dell'apporto di ossigeno (ipossia), favorendo l’attivazione del fattore HIF (incremento del VEGF)
4) l’assenza di esercizio fisico amplifica gli effetti infiammatori a causa di:
-riduzione dell’ossigenazione tessutale, e dunque incremento ulteriore di VEGF (significa destabilizzazione dell’endotelio)
-aumento della disfunzione mitocondriale per deficit di ossigeno disponibile
Questa catena di eventi, è favorita anche da: elevati livelli di inquinamento organico il cui tessuto adiposo è, molto spesso, custode, quali metaboliti chimici di alimenti, farmaci e inquinanti ambientali, i quali incentivano l'adipocita a rilasciare ulteriori citochine pro-infiammatorie, che favoriranno ulteriormente infiltrazione macrofagica. L’Adiponectina, invece inibisce la segnalazione pro infiammatoria.
L'incremento della condizione infiammatoria, di un tessuto, richiama le molecole dell'adesione (VCAM, ICAM) , fattori chemiotattici (MCP) e delle cellule del sistema immunitario (macrofagi, linfociti T ad azione citotossica, quelli dotati di CD8), le quali lasciano infiltrare cellule dell’immunità per potenziare il meccanismo difensivo
Subito dopo il pasto e in proporzione con il contenuto calorico complessivo, si verifica una risposta infiammatoria aspecifica, di basso grado, in una prima fase a livello dei tessuti più attivi sul piano del metabolismo energetico (tessuto adiposo, connettivi , epiteli) con successiva diffusione al flusso ematico e pertanto sistemico delle stesse molecole dell'infiammazione (PCR, IL-6, TNF-α, ecc.). Maggiore è il contenuto di carboidrati, maggiore è la risposta infiammatoria orchestrata dall’Insulina e relative citochine pro-infiammatorie.
Tale condizione infiammatoria, raggiunge il picco massimo nella fase assorbitiva, post-prandiale, per poi ridursi gradualmente, in circa 2 ore, quando i nutrienti sono stati distribuiti, metabolizzati e/o accumulati nelle rispettive sedi cellulari. Nel soggetto in sovrappeso e obeso il riscontro clinico e sub clinico che si ha, è una condizione di infiammazione cronica.
Oltre alla potente capacità infiammatoria rappresentata dagli zuccheri (semplici e complessi) , anche i grassi saturi (miristico e palmitico) possono amplificare la risposta infiammatoria legandosi ai recettori TLR (Toll Like Receptor) degli adipociti, macrofagi cellule epatiche inducendole a rilasciare citochine pro infiammatorie.
L’infiammazione, porta all’inibizione della cascata chinasica Pi3k-AKT e conseguente insulino-resistenza per difetto nella risalita dei trasportatori GLUT.
L’eccesso di ROS, causati dalla Glicazione e/o disfunzione mitocondriale, comporta l’attivazione del fattore di trascrizione NF-kB e conseguente sovra-regolazione dell’espressione dei geni proinfiammatori e relativa trascrizione dei geni per le citochine pro infiammatorie IL1, IL6, PRC, TNF.
L’ipossia porta all attivazione del fattore di trascrizione inducibile HIF che andrà a trascrivere le informazioni del fattore di crescita dell endotelio. (VEGDF) , aumentano l’angiogenesi e dunque la stabilità dell’epitelio e aumentando la permeabilità vascolare.
Tutte quelle elencate fino ad esso, sono caratteristiche che si riscontrano sempre nelle malattie oncologiche e autoimmuni. Tutte patologie degenerative che richiedono come substrato l’infiammazione costante.
L'iperglicemia cronica, favorisce la formazione degli AGE , ovvero prodotti glicosilati , attiva la via dei polioli, inoltre incrementa i livelli di ROS a causa della disfunzione mitocondriale per spostamento dell'asse metabolico verso percorsi glicolitici, inibizione della proteina SOC3, proteina che stimola il rilascio di IL-10 da parte delle cellule dell'immunità, aumentando i meccanismi infiammatori.
Tutti fenomeni che possono essere prevenuti dalla supplementazione con antiossidanti quali vitamina C, E e acido lipoico.
Molto studiata è la vitamina D, a cui è attribuita la capacità di inibire la sintesi di TNF-α (una potente citochina pro-infiammatoria) nei monociti e nei macrofagi, riducendo l’infiammazione.
Alla luce di quanto precedentemente esposto è, comunque, chiaro che un regime alimentare caratterizzato da un abbondante consumo di verdura, frutta, noci, olio d’oliva, legumi e pesce, e bassa assunzione di carne rossa, pochissime o nessuna carne trasformata, nessuna farina raffinata, hanno un effetto protettivo a livello infiammatorio.
Solo ultimamente la medicina moderna ha iniziato a confrontarsi quotidianamente con fenomeni di infiammazione a bassa intensità che spesso durano per lungo nel tempo e che per anni sono stati scarsamente compresi e quai mai diagnosticati.
Una tipica infiammazione da cibo, la possiamo riscontrare nella "Gluten sensitivity" (una intolleranza al glutine che provoca sintomi simili alla celiachia senza esserla e che riguarda anche oltre il 20% della popolazione sana), ma anche la costante assunzione abbondante di carboidrati attiva meccanismi ancestrali di ricambio di cellule e tessuti.
Le condizioni infiammatorie, sono campanelli di allarme che il sistema biologico ci fornisce a testimonianza che qualcosa sta funzionando a dovere. Il più delle volte però, queste condizioni vengono affrontate con terapia sintomatica, senza mai identificare le cause insorgenti; cibo e stile di vita
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