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CARBOIDRATI: UN ATTENTO LETTORE FA' UNA GIUSTA OSSERVAZIONE.


in seguito al video

"INFIAMMAZIONE dopo il PASTO. Il ruolo primario dei CARBOIDRATI. 5 Suggerimenti UTILI"


il Sig. S.A. fa una giusto commento:


" Io mangio pane e pasta sin da quando sono nato. Se fosse come dice lei la mia famiglia e gli italiani in genere ci saremmo dovuti estinguere minimo 100 anni fa... "




La nostra risposta :

Lei fà una corretta (ed inevitabile) osservazione. La risposta richiederebbe molto tempo, pertanto le chiedo di accontentarsi di questo rapida desamina, in attesa (prossimamente) di un video esplicativo di tutti dettagli.


Elenchiamo qui di seguito, 8 motivi del perchè i nostri NONNI, potevano mangiare carboidrati senza incorrere in alterazioni metaboliche (Diabete, ipertensione, Ipercolesterolemia, sovrappeso, malattie degenerative... ) nelle quali oggi si incorrere diffusamente.



1) Perché assumevano un grano ricco di fibre grezze e quindi alimentavano anche quei 100 mila miliardi di batteri del tubo digerente, soprattutto quelli simbiotici, essenziali al buon funzionamento dell’intestino, alla modulazione del sistema immunitario e al contenimento dell’infiammazione.


2) Perché tendenzialmente mangiavano più verdure perché nelle campagne erano cibo a basso costo e dunque alimentavano ancora una volta il microbioma simbiotico, con i benefici a cui sopra.




3) Perché avevano una percentuale di grasso corporeo mediamente molto piu bassa rispetto alle popolazioni attuali, ed anzi erano mediamente sotto peso se consideriamo le tabelle mediche dell’Indice di Massa Corporea attuali. Questa condizione organica si associa ad una bassa infiammazione sistemica, identificabile con una serie di parametri : bassissimi livelli di leptina e di altre citochine pro infiammatorie. Dunque meno infiammazione sistemica Vi ricordo che uno dei grandi problemi delle popolazioni occidentali è proprip quello di essere in una condizione infiammatoria cronica di basso grado e la leptina fornisce un grandissimo contributo a determinare questa condizione prepatologica



4) Non mangiavano cibi industriali infarciti di additivi chimici, grassi idrogenati e olii vegetali ricchi di omega6 elemento essenziale per potenziare ulteriormente il meccanismo infiammatorio, questa volta legato alla rilascio di altri ormoni lipidici chiamati Eicosanoidi., ovvero Infiammazione e vasocostrizione.


5) Avevano un modesto rilascio di insulina perché mangiavano generalmente piccole quantità di cibo. E quindi ? Molto meno infiammati, anzi…. probabilmente non lo erano affatto.

Considerate che gli stessi studi di ancel keys , lo studio seven country (accanito Sostenitore della dieta mediterranea), parlavano di 2500 kcal per soggetti che lavoravano nelle campagne del sud italia 12-13 ore al giorno.

Oggi un soggetto di peso 70-72 kg uomo età 40-45 anni impiegato gli vengono suggerite 2.250-2300 kalorie al giorno, chi fa invece lavori di elevato impegno fisico agricoltura, cantieristica, muratura ecc.. vengono suggerite oltre 3000 kal, giornaliere. Quindi ben il 20% in piu rispetto ai nostri nonni e bisnonni.

Dunque i lavoratori di un tempo erano molto verosimilmente in costante restrizione calorica, quelli di oggi in continua e costante eccesso calorico.


6) Le proteine animali che assumevano erano ben poche (abbiamo iniziato ad assumerne 1 gr circa come da raccomandazione dei solo dagli anni '60 in vanti. Boom economico…). Cosa comporta assumere meno proteine? Significa avere tendenzialmente meno metaboliti potenzialmente tossici (dico tendenzialmente perché se assumo proteine ma ho un buon microbiota i metaboliti sono assolutamente sotto controllo).

Diversamente se ho disbiosi (come l’80% della popolazione occidentale di oggi ) e l’uso di cereali privi di fibra alimentano enormente il fenomeno della disbiosi intestinale.

Dunque i nostri nonni mangiavano poche proteine mentre avrebbero potuto mangiarne anche qualcuna in più vistole loro basse condizioni infiammatorie, noi viceversa dovremmo stare molto attenti ad ingerire troppe proteine animali proprio perché siamo, quasi tutti, iper infiammati.




7) Perché il tipo di frumento era un grano antico in cui erano meno presenti epitopi (sono dei punti di ancoraggio per gli anticorpi e quindi punti per individuare molecole, proteiche potenzialmente patogene ) e dunque il sistema immunitario aveva una reazione infiammatoria molto più contenuta, rispetto al frumento di oggi.


Inoltre sempre i nostri nonni...


8) Avendo un microbiota verosimilmente non infiammatorio ( per via di molte fibre, basse quantità di cibo assunto rispetto al fabbisogno energetico, nessun zucchero raffinato e nessun cibo industriale, ne additivi chimici, grassi idrogenati) potevano avere una serie di benefici per la salute, tra i quali anche quello di possedere enzimi in grado di frammentare ulteriormente le molecole di queste proteine, poco assimilabili come glutine , rendendole meno reattive e con meno ancora epitopi tossici.



Insomma quei pochi peptidi tossici che malauguratamente fossero riusciti a superare le mucose dei nostri noni (tramite un percorso para cellulare) si sarebbero trovati un clima non infiammato (con poche citochine pro infiammatorie, poche cellule lnfociti T , sia th2 che th1 e quindi sarà molto piu difficile innescare una risposta infiammatoria massiva).



CONCLUSIONI

Oggi le condizioni sono completamente diverse, sia per il tipo di grano assunto, sia per la quantità di cibo assunto (potete vedere questi due video per poter avere un'idea di quanti carboidrati sarebbe bene mangiare, https://www.youtube.com/watch?v=Fc7TyHdO0j4 https://www.youtube.com/watch?v=vW-kYjsBS_4) ) per il ridotto assunzione di fibre, per la presenza di un microbioma infiammatorio per l’80% della popolazione occidentale, ed infine il Ridotto dispendio energetico, vista l’assenza pressochè totale di attività fisica (la quale comporta ulteriore aumento dell'infiammazione).


In definitiva, tutti questi fattori rendono non solo fortemente infiammatorio, ma davvero poco compatibile con la specie homo l'utilizzo del frumento e dei suoi derivati.



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