Nascimben Andrea
Un farmaco su due è inutile
"Quelli di sicuro, e anche i farmaci prescritti dai medici. Ma per capire meglio com’è che un farmaco superfluo arriva in farmacia, le spiego che percorso fa. Oggi i medicinali vengono approvati a livello europeo, dall’Ema. La legislazione europea dice che devono garantire tre cose: sicurezza, efficacia e qualità. Ma non dice la cosa più importante: qual è il valore in più di un farmaco rispetto a quello che già esiste in commercio"
Quindi un farmaco appena approvato può anche essere peggio o non meglio di altri.
"È così. Noi scienziati da tempo insistiamo affinché sia valutato, oltre a «qualità, efficacia e sicurezza», anche il valore terapeutico aggiunto. Cosa che al momento non è richiesta. Tutti i nuovi farmaci approvati vengono riversati sul mercato di ogni Paese. L’Aifa in Italia dovrebbe prendere da questo catalogo ciò che davvero serve, invece prende quasi tutto, con il risultato che abbiamo un mercato intasato: di uno stesso principio attivo possiamo avere anche dieci prodotti con nome diverso"
Parliamo di statine
"Nel rischio di infarto cardiaco bisogna tenere conto di tanti fattori, il colesterolo è solo uno di questi, va considerato in un contesto (Ndr. molte evidenze ci suggeriscono che i livelli elevti di glicemia sono un importante cofattore, di infiammazione endoteliale e dunque facilitano il fenomeno di infiltrazione dei vari composti presenti nel sangue, tra i quali troviamo ANCHE il colesterolo)
Agli anziani dare le statine è rischioso perché i danni sono spesso superiori ai vantaggi. Inoltre, quello che stanno facendo è ridurre i livelli di normalità: 30 anni fa i 240 di colesterolo erano considerati normali, poi si è detto 220, adesso si dice «il più basso possibile». Chiaro che se prevalgono queste idee diventiamo tutti malati"
"Abbiamo creato un mercato dei farmaci che ha bisogno di entrare il più possibile tra i sani. Dovrebbe esserci la consapevolezza che ogni medicina ha anche effetti tossici, per cui poi c’è bisogno di ricoveri in ospedale o di altri farmaci per compensare gli effetti tossici dei primi e così via. Il mercato enfatizza i benefici, non dice quali sono i danni"
Il Prof. Garattini non assume alcun farmaco, è arrivato ai 90 anni senza nessuna medicina. Avrà dei buoni geni, ma "conta moltissimo lo stile di vita" dice il professore.
"Un altro grande problema è che l’informazione che arriva ai medici, proviene dall’industria o dagli informatori farmaceutici (i rappresentanti di farmaci) Ed è un’informazione asimmetrica. Dov’è quella indipendente? Dov’è l’attività dell’Aifa, del ministero della Sanità "
Impariamo ad essere quantomeno scettici da una persona informata dei fatti.
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