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DEGENERAZIONE DELLA RICERCA

Lo stato dell'arte in 8 punti salienti

Nascimben Andrea




Sono oramai ben documentate situazioni che si vengono frequentemente a creare, nelle quali l’obiettività della ricerca e quella dell’informazione scientifica fornita ai medici ( o che accettano in maniera acritica spesso per convenienza personale) può venir messa seriamente in pericolo:



2) I farmaci prodotti, sono molto spesso, duplicazioni di prodotti già esistenti (i cosiddetti farmaci metodo) che non presentano vantaggi rispetto ai precedenti già in commercio. L’industria promuove solitamente i medicamenti più recenti e costosi e non di rado, elargisce ai medici vari tipi di regalie che inducono nei sanitari un atteggiamento incline all’iperprescrizione.

3) l’industria controlla e indirizza oltre l’ 80% della ricerca sui farmaci, attraverso i finanziamenti che elargisce all’Università (oltre ai propri centri di ricerca)

4) l’industria, nel 66% dei casi, non pubblica i risultati delle proprie ricerche , a causa di esiti non favorevoli o per mancanza di pazienti.

5) i dati grezzi delle sperimentazioni clinico-farmacologiche rimangono spesso nelle mani dell’industria e non vengono mai messi a disposizione dei ricercatori che li hanno prodotti e della comunità scientifica. Eventualmente forniti soltanto quando sono stati rielaborati dagli uffici statistici delle aziende

6) l'industria condiziona le maggiori riviste mediche attraverso vari accordi contrattuali (acquisto di quantità particolari di copie della rivista, inserzioni pubblicitarie)

7) l’industria spesso non fornisce ai medici un’informazione neutrale e completa, ma un’informazione già indirizzata, creata nei propri uffici, che spesso non ha alcuna attendibilità nei dati riportati. Informazione che però si sposa molto bene con la “predisposizione" culturale e formativa da parte del medico a prescrivere sostanze chimico-farmaceutiche.

La criticità del “Sistema Ricerca-Industria”, costituito da giganteschi rapporti economici, la necessità continua di incrementare i profitti, le logiche speculative delle borse finanziarie e i sistematici conflitti di interesse con la classe medica, hanno stravolto qualsiasi rapporto di normalità tra il mondo della ricerca e la salute delle persone.

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