Nascimben Andrea
Prima di affrontare le 5 motivazioni che spingono i medici a non segnalare gli effetti collaterali (ADR), vediamo brevemente i tipici comportamenti dei pazienti di fronte ad effetti avversi in seguito all’assunzione di farmaci.
I soliti ignari, pazienti-consumatori in genere hanno 3 diversi atteggiamenti di fronte ad effetti collaterali:
1) Non segnalano gli eventi avversi, continuando ad assumere la terapia perché il “dutur” gli ha detto che sono farmaci che vanno assolutamente presi.
2) Oppure, se gli effetti diventano importanti, interrompono autonomamente la terapia (la scarsa aderenza ad alcune terapie, dipende anche da questo aspetto; per fortuna esiste ancora lo spirito di sopravvivenza)
3) Si presentano dal proprio medico di famiglia riferendo gli effetti riscontrati, il quale
9 volte su 10 adotta la “soluzione” della sostituzione del farmaco con uno equivalente, ma omettendo regolarmente di fare la segnalazione al servizio di vigilanza.
E' anche giusto chiedersi PERCHE’ mai il medico dovrebbero istruire una pratica di segnalazione, che prevede la compilazione di una nutrita modulistica da inviare all'ASL di competenza ( in cui deve essere spiegato dettagliatamente effetti avversi, tempistiche con cui si sono manifestati, eventuali associazioni con altri principi attivi, e molti altri dati di anamnesi ambientale e patologica), che porta via del tempo e non avvantaggia il medico ?
Vediamo bene di analizzare le motivazioni di questa scarsissima propensione da parte dei medici a segnalare gli effetti avversi.
1-il medico che decidesse di fare la segnalazione si esporrebbe a potenziali azioni
medico legali da parte del paziente, dal momento in cui questi, decidesse di muoversi contro il medico, per un’azione di rivalsa. Questo potrebbe accadere perché, con la segnalazione, il medico, avrebbe già in parte riconosciuto il suo errore nella prescrizione del farmaco (motivo iatrogeno).
2-il medico che decidesse di essere onesto e scrupoloso, inviando la segnalazione agli uffici ASL del territorio di pertinenza, si esporrebbe a potenziali giudizi sommari da parte dei propri colleghi, apparendo come incompetente nel prescrivere le giuste terapie (motivo iatrogeno).
3-impiego di tempo nella compilazione.
4-non avere alcun feed-back obbligatorio da parte dell'ASL o del ministero di Sanità, quando in realtà dovrebbe essere elogiato per aver segnalato eventi avversi di sostanze chimiche, che possono pregiudicare le condizioni di salute dei pazienti.
In buona sostanza, quello che l’epidemiologo inglese, Prof. Wiliam definisce molto bene come, i “SETTE peccati mortali” , aggiungendo ai 4 motivi sopra descritti, 3 ulteriori cause della sotto segnalazione da parte dei medici.
(vengono riportati i termini inglesi, in quanto alcuni dei corrispondenti vocaboli italiani possono avere significati non completamente coincidenti)
COMPLACENCY L’erronea convinzione ( sicuri che siano davvero convinti ? ) che vengono commercializzati soltanto farmaci ‘sicuri’
FEAR Timore di essere coinvolti in cause legali da parte dei pazienti per motivi iatrogeni
GUILT Senso di colpa per aver causato danni al paziente a causa del trattamento prescritto
AMBITION Desiderio di raccogliere e pubblicare una casistica personale favorevole
IGNORANCE Ignoranza delle procedure per la segnalazione
DIFFIDENCE Timore di segnalare sulla base di sospetti che potrebbero rivelarsi infondati ed incorrere in eventuali commenti negativi da parte dei colleghi
LETHARGY Un insieme di tendenza a procrastinare la segnalazione, disinteresse, mancanza di tempo, indisponibilità del modulo di segnalazione, pigrizia, ecc
Leggete invece cosa sostiene nelle conclusioni, il rapporto annuale del farmaco redatto da AIFA, in ordine alla farmacovigilanza:
"Pur in presenza di una leggera flessione nel numero di segnalazioni, il sistema della segnalazione spontanea in Italia si mantiene tra i primi al mondo come tasso di segnalazione, consentendo una sorveglianza efficace del profilo di rischio dei farmaci utilizzati in Italia.
E POI AGGIUNGE:
“La distribuzione per fonte mostra però ancora figure professionali meno coinvolte nel sistema (come ad esempio i medici di medicina generale o i pediatri di libera scelta) i quali potrebbero fornire informazioni molto utili nello studio delle reazioni avverse ".
Insomma prima si elogia l'efficientissimo sistema di vigilanza, subito dopo si fa un “piccolo appunto” ai medici di medicina generale, dicendo loro che potrebbero fare di meglio, ignorando che sono proprio loro i primi prescrittori di farmaci e dunque lo “scarso impegno” assume un peso tutt'altro che irrilevante.
Vi esorto ad essere molto Attenti e Valutare bene prima di assumere (e fare assumere ai vostri bambini) sostanze chimico-farmaceutiche, con superficialità e senza aver DAVVERO valutato altre soluzioni.
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