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FARMACI: PERICOLOSITA' SEMPRE PIU' EVIDENTE

Nascimben Andrea




Pericolosità dei farmaci; questione sempre più evidente

Una persona che da tempo è esplicita sui pericoli delle medicine moderne è Peter Gotzsche, professore di progettazione e analisi della ricerca all’Università di Copenhagen.


Gotzsche stima che la prescrizione di medicinali sia la terza maggiore causa di morte dopo le malattie cardiache e il cancro nei paesi occidentali.


Sono gli anziani ad essere maggiormente a rischio di sindrome da polifarmaco.

Il problema della sindrome da polifarmaco è che più farmaci prendi, e più è probabile che presenti qualcuno degli effetti collaterali, che potrebbe essere poi interpretato dal medico di base o dallo specialista come sintomo di un’altra malattia per la quale servono ulteriori medicine”





Sanzioni alle farmaceutiche

Tra il 2007 e il 2012 la maggior parte delle dieci più grandi case farmaceutiche sono state multate per diversi reati tra cui pubblicità finalizzata a divulgare l’uso di farmaci al di fuori del loro uso terapeutico, rappresentazione fuorviante dei risultati della ricerca, e occultamento dei dati sui danni collaterali.



Ma in quale misura le multe agiscano effettivamente da deterrente è più che discutibile, poiché la motivazione principale è sempre e comunque il profitto.


Nel 2012 la Glaxo Smith Kline ha ricevuto una multa da 3 miliardi di dollari – la più grande della storia del sistema sanitario USA – per marketing illegale di diversi farmaci, tra cui antidepressivi, antidiabetogeni, e un antiepilettico. Eppure, nel periodo in cui è durato il processo, la Glaxo ha accumulato profitti per oltre 25 miliardi di dollari dalla sola vendita di questi stessi farmaci.


Dato che la preoccupazione fondamentale delle case farmaceutiche è quella di fornire profitti agli azionisti – non certo di curare la salute dei pazienti – questo stato di cose non è affatto sorprendente.


A parte l’enorme spreco di risorse finanziarie che deriva dal fatto di rilanciare la stessa medicina due volte – e dunque spendere il doppio in pubblicità e marketing rispetto a quanto si spenda in ricerca e sviluppo – quello che ci preoccupa di più è l’enorme danno che viene fatto ai pazienti.



Qualche anno fa, il direttore medico del sistema sanitario inglese, Sir Bruce Keogh, ha ammesso che un trattamento sanitario ogni sette – incluse le operazioni chirurgiche – sono inutili e non dovrebbero essere condotte sui pazienti. Ma si pensa che questo dato sia molto più importante rispetto ad 1 su 7.



La Food and Drug Administration riporta che gli effetti negativi causati dalle medicine prescritte sono più che triplicati negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti. Ciò ha implicato oltre 123.000 morti nel 2014 e 800.000 casi di gravi conseguenze sulla salute – tra cui ricoveri ospedalieri e disabilità con pericolo di vita. Ma anche questa è probabilmente una stima al ribasso.


Una persona che da tempo è esplicita sui pericoli delle medicine moderne è Peter Gotzsche, professore di progettazione e analisi della ricerca all’Università di Copenhagen.


Secondo alcuni dati statistici forniti dal professor Gotzsche , indicano che la prescrizione di medicinali sia la terza maggiore causa di morte dopo le malattie cardiache e il cancro.



In particolare, è profondamente preoccupato per l’impatto delle medicine psichiatriche, tra cui farmaci antidepressivi e antidemenza. In un articolo per il BMJ, ha calcolato che questi farmaci siano responsabili di oltre 540 mila morti avvenute tra gli over-65 negli Stati Uniti e in Europa.


Questo è dovuto ai suicidi ma anche all’eccessivo trattamento dei pazienti e agli effetti collaterali.


Sono gli anziani ad essere maggiormente a rischio di sindrome polifarmaco –(quella che si verifica quando il paziente prende molte medicine diverse contemporaneamente), ed oggi, con la vicenda del COVID, diventa ancor più evidente quanto le condizioni di gran parte di questi soggetti sottoposti, cronicamente , a terapia chimica, siano debilitati e immunocompromessi.



LA SALUTE E' UN BENE UNICO NON AFFIDARLO ALL'INDUSTRIA


INFORMATI






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