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INAFFIDABILITA' DELLE LINEE GUIDA MEDICHE

Aggiornamento: 26 ago 2019

Nascimben Andrea




Le linee guida per la pratica clinica sono documenti elaborati mediante revisione sistematica della letteratura scientifica, hanno lo scopo di fornire raccomandazioni che dovrebbero garantire la massima efficacia e appropriatezza nella gestione delle scelte cliniche, in sostanza, abbiamo un “Gruppo di lavoro multidisciplinare”, abbreviato nell’uso corrente alla denominazione inglese "Panel".




Ma Per redigere le linee guida, come svolgere le attività di ricerca, le istituzioni scientifiche hanno bisogno di finanziamenti che non sempre possono essere ottenuti senza compromessi.

"Cosi può accadere che i ricercatori e istituti di ricerca, accettino contratti che lasciano all’industria ampia facoltà di utilizzo dei dati scientifici raccolti e dunque il pieno controllo dei dati e la totale facoltà di decidere cosa pubblicare" (Prof. Gessa, Università di Cagliari)


Ed oltre a quello del finanziamento diretto dell’industria alla ricerca vi è anche un secondo problema, costituito dal gruppo di lavoro che poi analizzerà i dati raccolti con le meta analisi (per redigere le linee guida).

Questo gruppo, come già precedentemente detto, definito in Inglese come "Panel", trova al suo interno i cosiddetti Opinion Leader, una sorta di Super esperti.



Gli stessi ESPERTI che collaborano attraverso vari rapporti, con le stesse case farmaceutiche, come:

- onorario per parlare a simposi,

- supporto per programmi di formazione,

-fondi di ricerca forniti agli stessi esperti,

-retribuzioni per articoli scritti per l’industria

e che spesso vediamo intervistati in TV come massimi esperti o occupare posti di comando all'interno di Ospedali e centri di ricerca.



Potrete trovare ampio riscontro in questi studi indipendenti:

(Neuman J, Korenstein D, Ross JS, Salomeh K. Prevalence of financial conflicts of interest among panel members producing clinical practice guidelines in Canada and United States: cross sectional study. BMJ 2011;343:d5621.doi: 10.1136/bmj.d5621. Choudhry NK, Stelfox HT, Detsky AS. Relationships between authors of clinical practice guidelines and the pharmaceutical industry. JAMA 2002;7:612-61).



Il Dott. Healy (professore di psichiatria presso Bangor University di Londra, psichiatra , psicofarmacologo, dice:

Il più grande ostacolo al progresso della scienza è il monopolio che ne fanno gli "esperti", tra i quali si crea una rete di medici , i cosi detti Opinion Leaders che spesso costituiscono anche i gruppi di studio ( i Panel) che decidono su come realizzare una linea guida nazionale o internazionale (il cosiddetto establishment), li stessi che controllano anche i fondi per la ricerca e le pubblicazioni scientifiche” ( sono spesso "peer-review", ovvero "revisori alla pari", sono ricercatori che analizzano gli studi di altri ricercatori).


Oltre alle anomalie appena citate legate ai costanti flussi di finanziamento alla ricerca da parte dell'industria, e relativi rapporti di collaborazione “ scientifica” con gli esperti, vi è un terzo capitolo , ovvero la modalità con la quale si raccolgono i dati per realizzare le Linee Guida.


Per fare questi documenti, che poi saranno gli indirizzi per i medici (ovvero come comportarsi in merito ad un farmaco o ad uno strumento), si raccolgono i dati tramite le meta analisi, vale a dire una ampia raccolta dati di tutto cio che è stato pubblicato fino a quel momento in mertio ad una determinata sostanza, un principio attivo, uno device ecc..


Dunque capite bene che gioca un ruolo fondamentale cio che troverò pubblicato nel mondo della letteratura.


Purtroppo come vi ho già illustrato in altri Post, l’indusrtria pubblica mediamente il 34% degli esiti dei propri studi e dei quali, guarda caso, l’86% ha esito positivo. Dell’altro 66% un 10-12% viene pubblicato entro 4 anni dalla fine dello studio, mentre l'altro 55% scompare nel buio e nessino ne sa piu nulla.


Ma vi pare una cosa normale ?



In buona sostanza le industrie pubblicano solo ciò che gli è più favorevole e generalmente si tratta di quei trials sui quali ha investito molto (che guarda caso passano sempre il vaglia delle commissioni di “controllo”, in italia abbiamo l'AIFA in europa l'EMA in america c'è l'FDA, ecc..) , ma questo costante pratica di occultazione dei dati negativi genera ovviamente delle distorsioni quando si andranno a fare le statistiche per comprendere efficacia e sicurezza di un deterimnato farmaco o di un determinata procedura diagnostica.


È ovvio che se pubblico solo dati positivi la raccolta dati (con la quale andrò a redigere le Linee guida), produrrà degli esiti inevitabilmente alterati (favorevoli all'industria).


La dott.ssa Marcia Angell , medico americano (ex direttore della prestigiosa rivista medica

New England Journal of Medicine, NEJM) molto critica sulla sanità statunitense e Britannica in particolar modo in riferimento all’influenza che l'industria farmaceutica riesce a generare, sulle scienze mediche, infatti, sostiene:


Molti farmaci che si pensano essere efficaci sono probabilmente poco migliori dei placebo, ma non c'è modo di saperlo in quanto i risultati negativi sono nascosti

i risultati favorevoli sono pubblicati e quelli sfavorevoli sono omessi....il pubblico ed i professionisti del settore medico credono nell'efficacia di questi farmaci.... “


Purtroppo, non è l'unico strumento che genera distorsione dei dati di letteratura, perché diverse evidenze ci dicono che la manomissione dei dati clinici è un evento tutt'altro che raro (vedere Post “Ricerca condotta in modo fraudolento. Alcune testimonianze" e ”Ricerca condotta in modo fraudolento: i trucchi” )



E in merito alla poca credibilità delle linee guida , concludo con una frase del Il Dott. Healy (professore di psichiatria presso Bangor University di Londra :


"la professione medica è purtroppo estremamente condizionata da linee guida costruite su articoli di rivistone che appaiono evidence-based, ma che in realtà sono semplici articoli pubblicitari.

La professione medica oramai alla deriva, segue passivamente le indicazioni delle linee guida e degli articoli per paura di denunce o per il timore di non apparire all’altezza agli occhi di colleghi".



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