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INFIAMMAZIONE CRONICA DI BASSO GRADO: UN PROTAGONISTA SILENZIOSO MA MOLTO PERICOLOSO

Nascimben Andrea



La medicina in questi ultimi anni ha iniziato ad affrontare il fenomeno dell’infiammazione di basso grado.

Un evento fisiologico se attivato solo occasionalmente, ma che assume carattere patologico se eccessivamente riproposto e mantenuto nel tempo.


Il grande direttore d’orchestra è l’Insulina, un ormone stimolato in particolar modo dai carboidrati. Anche l’iperglicemia dimostra elevate capacità pro-infiammatorie grazie all’intervento di altre cascate molecolari.

Il nostro efficientissimo sistema biologico, in presenza di molte calorie disponibili, soprattutto se sotto forma di glucidi, attiva una serie di meccanismi biochimici per ricambiare cellule e tessuti. L’infiammazione è la modalità più rapida ed efficiente per effettuare questo lavoro di ricambio.



La nota dolente di questo meccanismo, è che la costante presenza di cibo, in primis sotto forma di carboidrati, unita ai bassi livelli di Attività fisica, mantiene l’infiammazione di basso grado in forma Cronica. Una situazione parafisiologica che si esprime con: elevate citochine Pro-infiammatorie (come Leptina, TNF, Interluchina2, Interluchina6), elevati biomarkers dell’infiammazione (come PRC, Omocisteina, calprotectina),ed altre alterazioni di alcuni rapporti (come Omega/Omega6, VitD/Paratormone, Omocisteina/Folato, VITB12)


Questa condizione è il substrato sul quale potrà attecchire qualsiasi malattia, soprattutto quelle di natura dismetabolica, autoimmuni e degenerative (In primis Oncologiche e Osteoarticolari)




Possiamo identificare QUATTRO eventi che innescano l’infiammazione:


1)-Invasione di tipo microbiologico, un evento infettivo che attiva il fattore di trascrizione Nf-Kb, che accenderà i geni che trascrivono informazioni per le citochine pro infiammatorie. Una risposta che potrebbe essere acuta e di elevata entità se occasionale, oppure cronica e di basso grado se innescata da molecole associate ai patogeni (PAMPs) prevalentemente di origine intestinale.


2)-Abbondanza calorica che attiva un “fisiologico” ricambio di cellule e tessuti, e per far questo, vengono rilasciate dalle cellule dell’immunità e dagli epiteli, citochine pro infiammatorie. Questo evento attiva una risposta infiammatoria di basso grado. Il grande direttore d’orchestra dell’infiammazione Post prandiale è l’Insulina, un ormone rilasciato soprattutto dalla presenza di carboidrati nel sangue.


3)-Eventi di danneggiamento di cellule e organuli cellulari a causa di: ROS (specie radicliche) i cosi detti Radicali Liberi i (lesione-trauma). La prima eventualità attiva una risposta infiammatoria di basso grado. La seconda generalmente una risposta acuta.


4)-una carenza di ossigeno (ipossia più o meno marcata) , che attiva il fattore di trascrizione HIF che a sua volte accenderà i geni che trascrive le info per il VEGf, e altre citochine pro infiammatorie, funzionali al ricambio del tessuto vascolare (angiogenesi)

Tutti e 4 le eventualità possono cronicizzare, instaurando un’infiammazione cronica.


L’infiammazione sistemica è favorita da elevati livelli di glicemia e da elevate quantità di tessuto adiposo. Il tessuto adiposo è in stretta relazione funzionale con cellule del sistema immunitario e viceversa. Il grande promotore dell’infiammazione è l’Insulina.


L’esecutore materiale dei processi infiammatori sono le cellule dell’immunità e le cellule che sviluppano una grande attività metabolica (epiteli, cellule epatiche, connettivi) utilizzando come veicolo di comunicazione le citochine pro-infiammatorie, fattori di crescita e fattori di adesione.


L'eccesso di Glicolisi ( per sistematica assunzione di Carboidrati) unita alla carenza di ossigeno ( per sedentarietà) porta la cellula a progressiva Disfunzione mitocondriale.

Questo evento è uno dei maggiori responsabili della formazione di ROS.Questi composti favoriscono a loro volta la lesione delle strutture cellulari e la trascrizione dei geni per le citochine pro-infiammatorie (attraverso l'attivazione del Fattore di trascrizione, NF-Kb)


Oltre ai carboidrati , anche un elevato Indice di Massa Corporea (soprattutto se mantenuto per lungo tempo) generano una serie di effetti avversi:


1) Rilascio di Leptina e ad altre citochine pro-infiammatorie, come TNF, IL-2


2) Esercita una compressione meccanica, la quale produce una riduzione dell'apporto di ossigeno (ipossia), favorendo l’attivazione del fattore HIF (incremento del VEGF)





L'assenza di esercizio fisico amplifica gli effetti infiammatori a causa di:

A-riduzione dell’ossigenazione tessutale, e dunque incremento ulteriore del fattore di crescita VEGF (significa destabilizzazione dell’endotelio e infiammazione funzionale al ricambio del tessuto)

B-aumento della disfunzione mitocondriale per deficit di ossigeno disponibile


Questa catena di eventi, è favorita anche da elevati livelli di inquinamento organico il cui tessuto adiposo è, molto spesso, custode, quali metaboliti chimici di alimenti, farmaci e inquinanti ambientali, i quali, incentivano l'adipocita a rilasciare ulteriori citochine pro-infiammatorie, amplificando il fenomeno infiammatorio.



Per quanto concerne l'infiammazione da iperglicemia, potremmo sintetizzare le cascate di eventi attivate da questo macroaliento, nel seguente modo:


1) Favorisce la formazione degli AGE (composti della glicazione avanzata) e relativo rilascio di ROS (Radicali liberi) generando infiammazione


2) Attivazione della via dei Polioli e relativo rilascio di ROS


3) Disfunzione Mitocondriale (per eccesso di glicolisi e "sottoutilizzo" del meccanismo ossidativo degli acidi grassi) e relativo rilascio di ROS


4) Inibizione della proteina SOC3 (proteina che stimola il rilascio di citochine Antinfiammatorie, IL-10 da parte delle cellule dell'immunità) e conseguente incremento dell'Infiammazione.


Tutti fenomeni che possono essere prevenuti dalla riduzione della quota di carboidrati, dall’incremento dell’attività fisica e dalla supplementazione con antiossidanti quali vitamina C, E e acido lipoico. Anche la Vitamina D , ha dimostrato di avere un ruolo antinfiammatorio "disattivando" parte dei geni con attività infiammatoria all'interno delle cellule dell'immunità.


In conclusione, e alla luce di quanto precedentemente esposto è, comunque, chiaro che un regime alimentare caratterizzato da un abbondante consumo di verdura, frutta, noci, olio d’oliva, legumi e pesce, uova e bassa assunzione di carne rossa, pochissime o nessuna carne trasformata, nessuna farina raffinata, e basso regime di carboidrati, dimostra di avere importante effetto protettivo contro l'Infiammazione.


Solo ultimamente la medicina moderna ha iniziato a confrontarsi quotidianamente con fenomeni di infiammazione a bassa intensità che spesso durano per lungo nel tempo e che per anni sono stati scarsamente compresi e dunque quasi mai diagnosticati.


Le condizioni infiammatorie, sono campanelli di allarme che il sistema biologico ci fornisce a testimonianza che qualcosa NON sta funzionando a dovere. Il più delle volte però, queste condizioni vengono affrontate con terapia sintomatica, senza mai identificare le cause insorgenti; cibo e stile di vita.

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