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OMEGA3 e NEUROSVILUPPO

Nascimben Andrea



Anche in questo post , vi descriverò alcune delle infinite peculiarità che dimostrano di possedere gli acidi grassi essenziali omega3


Per quanto concerne il cervello, i PUFA N-3 sono incorporati nei fosfolipidi di membrana e l'incorporazione avviene a livelli straordinariamente elevati nel cervello [ 3 ].

Infatti il DHA (uno dei due prncipali omega3), esercita diverse funzioni nel processo di neurogenesi, neurotrasmissione e di protezione contro lo stress ossidativo [ 4 ] .

Gli omega3 iniziano ad accumularsi nel cervello del bambino, fin durante la gravidanza, specialmente nella seconda metà della gestazione [ 5 ], in coincidenza con lo "scatto" di crescita nella materia grigia.





L'accumulo di DHA nel cervello inizia dunque in fase prenatale e continua fino a due anni dopo la nascita del bambino [ 6].


Una volta raggiunti livelli elevati di questi acidi grassi DHA all'interno del cervello, vengono mantenuti durante tutta la vita, a patto ovviamente che vi sia un apporto alimentare ottimale, come la reolare assunzione di pesce e/o di integratori a base di omega3 [ 7 ].


La carenza di Omega-3 PUFA, specialmente nelle prime fasi della vita, può causare cambiamenti nella mielinizzazione, neurogenesi, sinaptogenesi, turnover dei neurotrasmettitori, connettività cerebrale, reazioni infiammatorie e funzionamento cognitivo


Anche la carenza di PUFA n-3 nelle madri durante la gestazione è stata associata a depressione materna e minor sviluppo neurologico del bambino [ 1].

I modelli animali che hanno indagato l'attivazione immunitaria materna con dieta carente di n-3 PUFA hanno mostrato che hanno un'infiammazione centrale e periferica più elevata rispetto ai modelli animali con dieta bilanciata in n-3 PUFA


La dieta carente di omega3 PUFA dimostra di avere maggiori livelli di interleuchina infiammatoria (IL)-6 nei tessuti cerebrali ed una memoria spaziale più povera rispetto a coloro che hanno una dieta bilanciata di n-3 PUFA [ 2 ].



I PUFA n-3 modulando la segnalazione delle cellule cerebrali attraverso la regolazione delle monoammine [ 8 ], eventi che potrebbe spiegare il loro ruolo protettivo nell'insorgenza di alcune malattie psichiatriche come ci suggeriscono numerosi dati di letteratura [9,10 ].


Insomma un'ulteriore tassello che dimostra l'importanza del mantenimento di adeguati livelli di omega3 sia EPA, DHA che gli stessi precursori , acido alfa-Linolenico, se vogliamo creare una potente barriera antinfiammatoia, una corretta modulazione immunitaria ed una migliore plasticità neuronale.


Un SALUTO di SALUTE ai lettri del Blog




bibliografia

1. Chang JP. Mamma più felice per i pesci, bambino più intelligente? Comportamento cerebrale immune. 2018; 73 :157-158. doi: 10.1016/j.bbi.2018.07.009. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

2. Labrousse VF, Leyrolle Q, Amadieu C, Aubert A, Sere A, Coutureau E, et al. La carenza di omega-3 nella dieta esacerba l'infiammazione e rivela deficit di memoria spaziale nei topi esposti al lipopolisaccaride durante la gestazione. Comportamento cerebrale immune. 2018; 73 :427-440. doi: 10.1016/j.bbi.2018.06.004. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

3. Lauritzen L, Brambilla P, Mazzocchi A, Harsløf LB, Ciappolino V, Agostoni C. Effetti del DHA nello sviluppo e nella funzione del cervello. Nutrienti. 2016; 8 :6. doi: 10.3390/nu8010006. [ Articolo gratuito di PMC ] [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

4. Agostoni C, Mazzocchi A, Leone L, Ciappolino V, Delvecchio G, Altamura CA, et al. Il primo modello di mantenimento dell'equilibrio energetico e di uno sviluppo psico-affettivo ottimale: i bambini allattati al seno. J Disturbo affettivo. 2017; 224 :10–15. doi: 10.1016/j.jad.2017.01.001. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

5. Innis SM. Acidi grassi Omega-3 e sviluppo neurale fino ai 2 anni: ne sappiamo abbastanza per le raccomandazioni dietetiche? J Pediatr Gastroenterolo Nutr. 2009; 48 Supplemento 1 : S16–S24. doi: 10.1097/MPG.0b013e31819773cf. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

19. Carver JD, Benford VJ, Han B, Cantor AB. La relazione tra età e composizione in acidi grassi della corteccia cerebrale e degli eritrociti nei soggetti umani. Brain Res Bull. 2001; 56 :79-85. doi: 10.1016/S0361-9230(01)00551-2. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

6. Browning LM, Walker CG, Mander AP, West AL, Madden J, Gambell JM, et al. Incorporazione di acidi eicosapentaenoico e docosaesaenoico nei pool lipidici quando somministrati come integratori che forniscono dosi equivalenti alle assunzioni tipiche del pesce azzurro. Am J Clin Nutr. 2012; 96 :748-758. doi: 10.3945/ajcn.112.041343. [ Articolo gratuito di PMC ] [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

7. Chang JP, Su KP. L'ipotesi della zattera lipidica: la relazione tra acidi grassi omega-3, depressione e malattie cardiovascolari. Psichiatria J taiwanese. 2010; 24 :168–180. [ Google Scholar ]

8. Chang JP, Chang SS, Yang HT, Palani M, Chen CP, Su KP. Livelli di acidi grassi polinsaturi (PUFA) in pazienti con malattie cardiovascolari (CVD) con e senza depressione. Comportamento cerebrale immune. 2015; 44 :28-31. doi: 10.1016/j.bbi.2014.11.005. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

9. Su KP. Meccanismo biologico dell'effetto antidepressivo degli acidi grassi omega-3: in che modo l'olio di pesce agisce come "interfaccia mente-corpo"? Neurosegnali. 2009; 17 :144-152. doi: 10.1159/000198167. [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]

10. Mazahery H, Stonehouse W, Delshad M, Kruger MC, Conlon CA, Beck KL, et al. Relazione tra acidi grassi polinsaturi n-3 a catena lunga e disturbo dello spettro autistico: revisione sistematica e meta-analisi di studi caso-controllo e randomizzati controllati. Nutrienti. 2017; 9 :155. doi: 10.3390/nu9020155. [ Articolo gratuito di PMC ] [ PubMed ] [ CrossRef ] [ Google Scholar ]



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