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PAZIENTI GONFIATI DI FARMACI: Sindrome da polifarmaco

Aggiornamento: 30 lug 2019

Nascimben Andrea




Il problema della sindrome polifarmaco è che più farmaci prendi, e più è probabile che presenti qualcuno degli effetti collaterali, che potrebbe essere poi interpretato dal medico come sintomo di una malattia per la quale servono ulteriori medicine.

È un circolo vizioso, che non finisce mai e costa vite umane ogni anno.


Gli anziani sono particolarmente vulnerabili alla sindrome polifarmaco, e un ricovero ospedaliero su tre fra gli over-75 è la conseguenza delle reazioni negative dei farmaci.

Molti pazienti cadono e si causano delle fratture a causa degli effetti collaterali dei farmaci, e un quarto di questi casi porta alla morte.

Tra il 2007 e il 2012 la maggior parte delle dieci più grandi case farmaceutiche sono state multate per diversi reati tra cui pubblicità finalizzata a divulgare l’uso di farmaci al di fuori del loro uso terapeutico, rappresentazione fuorviante dei risultati della ricerca, e occultamento dei dati sui danni collaterali.


Ma in quale misura le multe agiscano effettivamente da deterrente è più che discutibile, poiché la motivazione principale è sempre e comunque il profitto.



Nel 2012 la Glaxo Smith Kline ha ricevuto una multa da 3 miliardi di dollari – la più grande della storia del sistema sanitario USA – per marketing illegale di diversi farmaci, tra cui antidepressivi, antidiabetogeni, e un antiepilettico.

Eppure, nel periodo in cui è durato il processo, la Glaxo ha accumulato profitti per oltre 25 miliardi di dollari dalla sola vendita di questi stessi farmaci.


E' ora che l'industria torni ad essere un semplice produttore di prodotti farmaceutici e non ricercatore-produttore. Questi signori se la cantano e se la suonano a piacimento: si fanno gli studi in casa o se "appaltati" all'esterno (università-centro di ricerca ) sovvenzionano la stessa ricerca o forniscono fondi per l'università a fini "istituzionali". In realtà è un rodato metodo di persuasione e avvicinamento agli enti di formazione universitaria e al corpo docente.


Non a caso, anche i centri di ricerca universitaria sono portati ad intraprendere studi sui farmaci perchè consentono di ricevere fondi e per i clinici impeganti nello studio, il miglioramento del proprio status di ricercatore.

Prevenzione, screening anticipatori, nutrizione e attività fisica non sono invece brevettabili e dunque poco e male finanziati.


E' una battaglia durissima da condurre, la classica battaglia contro i mulini a vento, perchè tutti hanno interessi economici e professionali da tutelare: industria, università, ricercatore e medico prescrittore.

Ma lo stato a cosa serve se non ad interporsi tra questi soggetti e gli interessi del bene pubblico ?


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