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PRESSIONE ARTERIOSA: PERCHE' SALE E COME FARE PER RIDURLA EFFICACIEMENTE

Aggiornamento: 4 lug 2019

Nascimben Andrea




La pressione arteriosa è controllata da fattori Nervosi (neurovegetativi), Ormonali e Meccanici. Tutti e tre sono a loro volta modulabili da Nutrizione e stress psico-emotivo.

Vediamo di valurne le caratteristiche principali e fornire dei rimedi semplici ed efficaci.



La Pressione Arteriosa aumenta se:


1) Abbiamo un’attivazione degli ormoni Eicosanoidi infiammatori e vasocostrittori legati ad un alterato rapporto tra Acido arachidonico e EPA e DHA ed elevati livelli di Insulinemia (fattore alimentare).


2) Se abbiamo elevati livelli di ROS (“radicali liberi”), potenti inibitori dell’Ossido Nitrico, composto fondamentale per la vasodilatazione.


3) Se abbiamo una forte attivazione del sistema Ortosimpatico vaso costrittore su base emotiva ( stress ambientale/Microbiotico).





Meccanismi di controllo della pressione


1) Un primo meccanismo, il più immediato, si realizza attraverso il controllo autonomico, ovvero che coinvolge il sistema neurovegetativo, attraverso l’intervento del sistema Para/Ortosimpatico, ovvero con la vasodilatazione/vasocostrizione, questo è un meccanismo legato molto all’emotività (stress) con l’aggravante della sedentarietà.Come è noto, l'attività Fisica, stimola in maniera significativa il sistema parasimpatico (nella fase Post allenamento).

Il sistema ortosimpatico agisce attraverso il rilascio di Adrenalina che induce alla contrazione la muscolatura vasale liscia, incrementando la vosocostrizione. Questa componente è particolarmente attivata dalle condizioni di stress ambientale (lavoro, impegni, fatica fisica, emotività) e da stimoli periferici a partenza intestinale (disbiosi).


2) Un secondo meccanismo di regolazione, è di tipo ormonale. E’ più lento rispetto a quello visto precedentemente e interviene sul lungo termine, attraverso due modalità:

A) Diminuendo/aumentando il volume del sangue, attraverso la diminuzione/aumento dei volumi di urina, ovvero maggior trattenimento di liquidi. Funziona grazie all’intervento dell’ormone vasopressina, rilasciato dall’ipofisi, che giungendo al rene obbliga i nefroni renali (glomerulo e tubulo renale) a trattenere sodio e con esso acqua, eliminando il potassio, e conseguentemente aumentando il volume del sangue.



B) Incrementando/diminuendo al tempo stesso la sete che è un secondo meccanismo per incrementare i liquidi. E’ rappresentato dal sistema renina-angiotensina-aldosterone.


Ovvero il rene, attraverso l’arteria renale, una volta rilevato che la pressione è bassa, rilascia l’ormone renina che attraverso il flusso ematico giungerà al fegato, il quale trasformerà l’angiotensinogeno in angiotensina. Questi, una volta giunto alle ghiandole surrenali produrrà come effetto il rilascio del mineral corticoide, Aldosterone, che a sua volta produrrà a livello renale il trattenimento del Sodio ed acqua innalzando ulteriormente la pressione e la sete.

Quando la pressione risulta elevata, il cuore, attraverso alcune cellule specializzate dell’atrio ventricolare, rilasciano il Fattore Nutriuretico, il quale inibisce i due meccanismi visti prima, agendo sia a livello renale che ipofisario.



3) Il Terzo meccanismo, si realizza attraverso un meccanismo più periferico, determinato dallo stress pressorio endoteliale, ovvero le stesse cellule dei vasi in grado di rilevare un eccesso di pressione e di rilasciare l’ossido nitrico che a sua volta andrà a legarsi ai recettori delle cellule muscolari lisce dei vasi inibendo la contrazione (il meccanismo inibitorio si ottiene conseguendo una bassa concentrazione di ioni calcio all’interno della cellula muscolare lisca vasale).




Farmaci/Alimentazione


Sul sistema renina-angiotensina agiscono gli ACE-inibitori e i Sartani, sui recettori adrenergici del sistema ortosimpatico agiscono i beta bloccanti e i calcio antagonisti agendo attraverso un’inibizione della capacità contrattile del cuore. I diuretici agiscono sui volumi dei liquidi diminuendoli.




* E’ importante segnalare, che gli zuccheri sono, secondo studi di questi ultimi anni (sia di intervento che epidemiologici), sembrano costituire il maggiore fattore di lesione endoteliale e quindi aterosclerotico, scagionando per buona parte, il tanto vituperato colesterolo.

* Un altro importante fattore per regolare positivamente a pressione è rappresentato dal buon rapporto tra sodio e potassio.

La quantità di sodio alimentare, è il maggior fattore ipertensivo ad effetto immediato; trattenimento dell’acqua fuori dal comparto cellulare e conseguente incremento dei volume plasmatici.

L’altro elettrolita è il potassio, generalmente poco presente nelle diete occidentali, è un po' il contraltare del sodio e pertanto è essenziale che vi sia un buon rapporto tra i due.



* Anche un buon equilibrio tra gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega6 è un altro fattore indispensabile, perché come è noto, gli omega 6 tendono a costituire più facilmente gli ecosanoidi vasocostrittori come i trombossani mentre gli omega3 maggiormente le prostacicline che sono degli ormoni vasodilatatori.




* Anche i grassi saturi, pur non essendo i fattori eziologici, nello sviluppo di malattie cardiovascolari, costituiscono comunque un importante fattore favorente la costituzione della placca aterosclerotica, contribuendo quindi alla patogenesi della malattia.


* L’Arginina (presente nei crostacei ma anche nei semi oleosi) è l’amminoacido essenziale per la sintesi di ossido nitrico, quel composto organico essenziale per generare l’inibizione della muscolatura liscia dei vasi sanguigni.






In conclusione, alcuni dati di letteratura suggeriscono di:


1) Assumere pochi carboidrati, zero zuccheri raffinati, per evitare premature lesioni vascolari, da infiammazione endoteliale (cioè di quelle cellule che costituiscono il rivestimento dei vasi)

2) Poco sale per evitare quel fenomeno di trattenimento dei liquidi extracellulari che incrementano il volume del sangue.

3) Incremento dei cibi che contengono potassio come alcuni frutti, ma anche gran parte dei prodotti vegetali come broccoli, broccoletti, noci e semi oleosi.

4) Incremento nell’assunzione di crostacei e semi oleosi per incrementare la quota dell’amminoacido Arginina (= ossido nitrico) ed incremento dei cibi che sono fonte di Omega3 (=minore infiammazione)

5) In fine, regolare svolgimento di attività fisica aerobica per almeno 30/40 minuti al giorno (15 minuti ad alta intensità e 15' a bassa intensità) integrandola con 10-15 minuti di attività di tonificazione muscolare.




Buona Nutrizione e Buon Allenamento a tutti.

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