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Immagine del redattoreSANI E INFORMATI

SINDROME DEL NERVO PUDENDO E SINDROME DEL PAVIMENTO PELVICO: COSA SONO. Proviamo a fare un ragionamento di neurobiologia andando OLTRE gli effetti .....

Nascimben Andrea




La sindrome del pavimento pelvico è un termine generale che descrive una varietà di condizioni cliniche che coinvolgono la disfunzione dei muscoli del pavimento pelvico, muscoli che com'è noto . supportano gli organi pelvici (vescica, utero o prostata, retto) e che risultano essere fondamentali per il controllo della minzione, della defecazione e della funzione sessuale.


la sindrome del pavimento pelvico può esprimersi tramite Ipertono del Pavimento Pelvico con muscoli troppo contratti con Dolore pelvico cronico, difficoltà nella defecazione, minzione dolorosa, sindrome della vescica dolorosa, vulvodinia etcc.., oppure esprimersi con Ipotono del Pavimento Pelvico in cui I muscoli del pavimento pelvico deboli o allungati, che favoriscono il prolasso uterino, della vescica e il prolasso rettale.


Vi può anche essere (Disenergia) con Mancanza di coordinazione tra i muscoli del pavimento pelvico coinvolti nella minzione e nella defecazione., spesso vi è presente spesso Sensazione di pressione o pesantezza pelvica, incontinenza urinaria , difficoltà a svuotare la vescica .


Nella sindrome del nervo pudendo, il dolore è invece tipicamente neuropatico e correlato ad una indefinita irritazione , a volte, ciò è dovuto alla compressione meccanica del nervo (condizione raramente identificabile clinicamente ) però non andrebbe mai esclusa un'altra ipotesi, molto verosimile, ovvero quella legata ad una condizione di “FACILITAZIONE NEURONALE”, significa che le e componenti nervose “iperattive “ possono stimolare il ervo pudendo.


In molti casi infatti l’ipertono del pavimento pelvico viene messo in relazione con un iperattivazione del nervo pudendo essendo questi la principale struttura che innerva muscolatura ed organi pelvici.


Sapiamo che il nervo pudendo si divide in tre rami principali: Nervo Rettale Inferiore che iInnerva il muscolo sfintere anale esterno e la cute perianale, il Nervo Perineale che a sua volta si divide in rami superficiali (sensitivi) e profondi (motori). ed in fine il Nervo Dorsale del Pene o del Clitoride fornendo l'innervazione sensitiva.

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Il nervo pudendo svolge dunque sia una funzione Sensitiva che motoria ma DIMOSTRA DI AVERE ANCHE STRETTI COLLEGAMENTI NEUROLOGICI CON LA COMPONENTE NERVOSA AUTONOMA SIA ORTO CHE PARASIMPATICA sinapsi che si realizzano grazie ad una fitta rete interneuronale che fa sostanzialmente da ponte tra il nervo pudendo sacrale (S2-s4) con le componenti neurovegetative.


Questa coordinazione avviene per il controllo della minzione, la defecazione e le funzioni sessuali.


Ad esempio:

la funzione dell'erezione è mediata da segnali parasimpatici, mentre il nervo pudendo controllare l'eiaculazione insieme alla componente ortosimpatica.


Durante la minzione, i segnali parasimpatici promuovono la contrazione della vescica e il rilassamento dello sfintere uretrale interno, mentre il nervo pudendo controlla lo sfintere uretrale esterno.


Sempre lo stesso nervo innerva il muscolo sfintere anale esterno, mentre il sistema nervoso autonomo controlla il muscolo sfintere anale interno e la motilità intestinale.


-DUNQUE POSSIAMO DIRE CON RAGIONEVOLE CERTEZZA CHE IL NERVO PUDENDO INTERAGISCE CONTINUAMENTE CON LE COMPONENTI NERVOSO AUTONOME PER UNA LUNGHISSIMA SERIE DI ATTIVITÀ BIOLOGICHE

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Questo significa che eventuali "anomalie" della componente nervosa autonomica, ORTO e PARA, definite come DISTonie neurovegetative, si ripercuoteranno inevitabile su gran parte di quei territori innervati dal famoso nervo pudendo e viceversa

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MA COSA PUÒ ALTERARE LA FUNZIONE DELLA COMPONENTE NEUROVEGETATIVA ORTO E PARA SIMPATICA ?

ovviamente la componente enterica, il cosiddetto sistema nervoso Enterico o METAsimpatico, quella parte del sistema nervoso autonomo che innerva tutto il tratto digerente e che ha intime relazioni sinaptiche con la competente ORTO e PARA simpatica

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E COSA MAI POTRÀ ALTERARE O IPERSTIMOLARE QUESTA ESTESA COMPONENTE NERVOSA INTESTINALE ?

il sistema intestinale , cari signori, quell immenso network NEURO (sistema nervoso autonomo), IMMUNO (immunitaria), ENDOCRINO ed MICROBIOTICO ed è proprio quest'ultima parte, il principale fattore eziologico, il fattore che potremmo considerare come scatenante un’eventuale iperstimolazione della componente nervosa enterica.


Per esempio, un EVENTUALE DISBIOSI crea all'interno del lume intestinale un clima estremamente conflittuale , realizzando un fenotipo infiammatorio , in altre parole si genera un clima di potenziale pericolo (o di palese pericolo) di provenienza endoluminale, al quale il nostro poderoso sistema difensivo risponderà in modo adeguato.




ovvero si organizzerà per far fronte al possibile invasore, un potente sistema difensivo, che si organizzerà su base infiammatoria, e il più delle volte, non sarà un evento acuto ad alta intensità , ma piuttosto un'INFIAMMAZIONE CRONICA E DI BASSO GRADO.


ECCO, cari lettori, dal momento in cui questo splendido ed intricato macrosistema si attiverà inevitabilmente il NORMALI EQUILIBRIO OVVERO L'ESATTA FISIOLOGIA SARÀ PERDUTA ,e altrettanto inevitabilmente i normali equilibri , anche quelli nervosi, si modificheranno e lo faranno favorendo la componente nervosa deputata a rispondere alle emergenze , quella appunto ORTOsimpatica, diminuendo l'attività del contraltare PARAsimpatico.

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Ed è una inevitabile conseguenza se il controllo di apparati, organi e tessuti non avverrà più all'interno di un perfetto equilibrio dinamico, tipico delle condizioni di salute, ma si realizzerà quella che abbiamo appunto definito come

DISTONIA NEUROVEGETATIVA OVVERO UN DISEQUILIBRIO NEUROLOGICO, una condizione però fondamentale per rispondere con efficacia ad una situazione di criticità biologica.


Questo in estrema sintesi è ciò che avviene quando vi è un cronico tentativo di infiltrazione, da parte di antigeni endoluminali, e che il nostro organismo reputa come agenti esterni potenzialmente pericolosi.

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Quella appena descritta non è null’altro che la risposta che una lunghissima storia evolutiva ha sviluppato nel corso di milioni di anni perché qui, cari pazienti, ne va della vita stessa dell’essere vivente …


Cosa sarà mai una sindrome del nervo pudendo, ovvero un'alterazione della sua esatta fisiologia di fronte ad un pericolo serio di salute e che potrebbe estendersi ovunque nel nostro organismo ?

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Ecco di fronte ad un così sofisticato sistema difensivo che la nostra evoluzione ha realizzato per rispondere a continue sfide biologiche sentirsi dire dal paziente :

“Dottore, ho la sindrome del nervo pudendo o la sindrome del pavimento pelvico “ quale fosse una grave patologia o una sventura inguaribile, beh davvero diventa difficile riuscire a rispondere.


Il più delle volte non so proprio da dove cominciare per dare loro una risposta compiuta e al tempo stesso rassicurante ovvero dire loro che non solo NON VI È NULLA DI COSI’ GRAVE e che il modo di affrontarla , per risolverla definitivamente,

non è quello di adoperarsi a svolgere esercizi muscolari di una specificas localizzazione anatomica o sottoporsi a seriali iniezioni di anestetico per addormentare il tutto,...


ma piuttosto

FAR COMPRENDERE CHE SI TRATTA DI UNA PROBLEMATICA DI NATURA PRETTAMENTE NEUROVEGETATIVA E PERTANTO VA AFFRONTATA RICERCANDO UN SOLO UNICO OBIETTIVO.

NON FAR PIÙ PERCEPIRE AL NOSTRO SISTEMA DIFENSIVO, NEURO-IMMUNITARIO, CHE VI È UNA CONDIZIONE DI PERICOLO


per far questo, non dobbiamo fare altro che creare un NUOVO CLIMA MICROBICO GASTRO-INTESTINALE e abbiamo un solo ed unico potente strumento; quello nutrizionale o meglio ancora Motorio-Nutrizionale.

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Ma come biasimare tutte queste persone se fino al giorno prima una batteria di “SPECIALISTI DEL PAVIMENTO PELVICO”, gli si è da sempre raccontato che il loro ipertono va risolto con ginnastica , fisioterapia, manipolazioni e anestetici locali


beh spiegare loro che È UNA QUESTIONE PRETTAMENTE NEUROLOGICA AUTONOMICA E CHE VA AFFRONTATA NON A VALLE CIOÈ SUL TESSUTO MUSCOLARE MA A MONTE OVVERO AGENDO SULL'ASPETTO NUTRIZIONALE A MOLTI PARE UNA COSA QUANTOMENO INVEROSIMILE

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Molti si chiedono:

ma come il mega Professore , accademico, direttore o fondatore del famoso “centro per la cura del pavimento pelvico XX “,

colui che sta in alto nella piramide delle competenze, colui che forma gli stessi medici ha sempre raccontato che è una questione prettamente muscolare o nervosa idiopatica.


Ora arriva questo, che non è NESSUNO, e ci dice che basta applicare una corretta nutrizione , ovvero riportare il microbiota verso la Eubiosi e tutto , gradualmente si risolverà …

Dire questo fornire un'informazione sconvolgente quasi destabilizzante.

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Mi spiace davvero per il disorientamento che questa informazione può generare

ma voglio ribadire con forza che una corretta approccio motorio-nutrizionale è un intervento che oltre alla semplicità di applicazione, e all'inesistente costo economico ( perché non dovete dipendere da seriali appuntamenti riabilitativi con nessuno), l’OBIETTIVO MACROSCOPICO CHE SI RAGGIUNGE è che riordinando il sistema intestinale corrisponde a riorganizzare l’intero sistema Biologico.....



LE PERSONE CHE GIUNGONO IN STUDIO CON DIAGNOSI DI SINDROME DEL PAVIMETO PELVICO O DEL NERVO PUDENDO oltre alla relativa sintomatologia (e alle varie disfunzioni ipertoniche o ipotoniche delle diverse strutture pelviche) PRESENTANO CRONICA IRREGOLARITÀ DELL’ALVO

con stitichezza, o alvo accelerato o intestino alternato costipato-accelerato, lamentano spesso dolori articolari e ai tessuti molli, presentano disturbi del sonno , alcuni valori ematochimici fuori ordine , in molti casi pruriti, espressioni dermatologiche, emicrania e in molti casi reflusso Gastroesofageo


Un ampio corredo di segni e sintomi che progressivamente viene meno,

ma non per magia o chissà per quali misteriosi motivi biologici ma semplicemente


PERCHÈ RIPRISTINARE UNA CONDIZIONE MICROBICA, LA PIÙ EUBIOTICA POSSIBILE, SIGNIFICA GETTARE L’ INELUDIBILE PRECONDIZIONE PER IL RIPRISTINO DELLA FISIOLOGIA DI TESSUTI, APPARATI E DELL'INTERO SISTEMA BIOLOGICO


In altre parole, se vogliamo metter in campo un vero intervento eziologico, non possiamo non considerare l’Approccio Nutrizionale (Ancestrale), ovvero rispettoso della sua lunghissima storia evolutiva.


Al contrario ignorare la nostre caratteristiche di specie e l'intima relazione che intercorre con il microbiota significa ostinarsi a voler guardare il dito e non la luna

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Buona e SANA Riflessione a tutti ed un

arrivederci al prossimo articolo

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