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UNA DELLE TANTISSIME STORIE DI ALCHIMIA MEDICA ……


Nascimben Andrea





La storia della sig.ta M.P., ha inizio nel 2005 con la comparsa di dolori sempre piu ingravescenti alla cervicale e alla scapola, refrattari agli antidolorifici e agli anti infiammatori.


Nel 2010 , si aggiunge la diagnosi di fibromialgia


Nel 2006, Viene demandata in psichiatria e sottoposta a intense terapie psichiatriche (vi posso assicurare che non ha affatto una struttura psichica dai connotati psichiatrici ma semplicemente manifesta disperazione per il calvario di malattia interminabile e il massacro infinito di psicofarmaci ai quali è stata sottoposta..)


Nel 2016, Diagnosi di spondiloartrite psorisiaca .


Ne 2018, un altro reumatologo la rimette in discussione non trovandone segni e sintomi caratteristici ( entesite, patologia oculare, fascite plantare, etc..)


Giugno 2018 Esami allergie: esito negativo


Luglio 2018, gastroscopia . iperplasia antrale . no elicobacter pylori.


Settembre 2018 esami immunologici


Ottobre 2018: visita gastroenterologia : il medico legge la anmnesi pregressa ed evidenzia nulla di patologico. Demanda ad altro collega per :


scintigrafia per lo svuotamento gastrico+ test per l’assorbimento degli zuccheri+ autoanticorpi (ana, ena, asca), + ecografia addominale +rx dell’esofago. Suggerisce la sospensione di levobren


Dicembre 2018. Seconda Gastroscopia : diagnosi: gastroparesi idiopatica. Si rimanda a manometria esofagea . prescrivono: Mestinon+pantoprazolo.


Febbraio 2019. Breath test ; esito: svotamento gastrico rallentato


Marzo 2019 visita reumatologica


Ribadisce la fibromialgia e demanda al collega psichiatra per prescrivere antalgici come alti dosaggi di tacipirina, o paracetamolo+tramandolo (kolibri) tre cps al giorno oppure tapentadolo palexia in aggiunta alla terapia attuale (lyricada 25 mg due volte al giorno da implementare fino a 75 mg per due volte oltre al deltacortene )


Per derimere il dubbio sulla artrite psorisiaca si prescrive RM per studiare le sacro iliache perché, scrive il reumatologo, “il rx non mette in evidenza segni di sacroileite”. Perché si è data indicazione di fare rx anche al bacino un anno prima ? esito negativo .


Maggio 2019 colonscopia. Senza esito


Febbraio 2020 test per le intolleranze


Febbraio 2020. Visita specialistica del dolore


giugno 2019. Esegue Tomografia al torace per comprendere il dolore sterno-costale (sono già state fatte rx al torace e alla colonna e al bacino)


Maggio 2020.Rx cervicale per indagare la cervicalgia : discoartrosi lieve


Maggio 2020: Rx dorsale legger ipercifosi lieve scolisosi


Giugno 2020. RM cervicale nulla di patologico se non lievi fenomeni degenrativi dei corpi vertebrali


Giugno 2020. Ecografia all’addome.; tutto negativo


Settembre 2020 RM dorsale . per frequente dorsalgia : nulla di patologico.





IL RAZIONALE


La sig.ra M.P. di 40 anni entra in un calvario senza fine, un girovagare di visite specialistiche, esami ematici, esami strumentali e tanti, tantissimi farmaci.


La povera paziente ne colleziona, nel corso deli anni, ben 16 (valpinax, misalazina, cypralex, lyrica, mestinon, levosupraid, olanzapina, mirtazapina, cynbalta, surmontil, depaching, litio, cipralex, , attualmente: quetapina, edronax, mutabon mite).


Un susseguirsi di terapie iniziate e poi sospese (su indicazione medica o in autosospensione a causa di un’infinità di effetti avversi) e poi reintrodotte.


Un susseguirsi infinito di sostanze chimiche prescritte e poi sostituite con altri farmaci, un balletto indecoroso che porta la massacrata paziente in cronica Politerapia.



La prima domanda che mi viene da porre è : qualè il razionale scientifico che sottende a tutto questo ?


Sulla base di quale principio il medico si orienta nella sua pratica clinica ?


Cerca di indagare le cause ? magari facendo un’accurata anamnesi ambientale, patologica, sintomatologica e nutrizionale ?

Purtroppo la risposta è assolutamente no. L’anamnesi che si riscontrano nelle cartelle cliniche, sono puntualmente una semplice elencazione di segni e sintomi sconnessi, esami fatti e farmaci assunti o l’invito a fare ulteriori accertamenti.


Tutto il resto è nebbia totale, anzi è il razionale che viaggia nelle coltre ….



Ancora una volta assistiamo ad un drammatico valzer fatto di esami strumentali, specialisti e farmaci, rallentamento nelle prescrizioni e brusche accelerazioni, per concludere nelle immancabili croniche politerapie fatte di 7-8 principi attivi contemporaneamente.


Ma qual è il clinico in grado di capire cosa queste sostanze andranno a generare in quell’organismo? La domanda è, ovviamente, retorica perché nessun Super-Specialista può sapere cosa quei composti chimico-farmaceutici andranno a generare

e meno ancora potrà saperlo se al paziente ne verranno prescritte in sovrapposizione.

Sarà semplicemente un Cocktail dagli esiti incerti ….


Quale di questi medici si è mai cimentato in un analisi del microbiota o di una potenziale condizione infiammatoria intestinale e sistemica ?

purtroppo il medico che adotta la medicina scolastica ( prescrivere sempre e comunque..) quasi MAI si cimenta in questi approfondimenti perché la consuetudine non prevede indagini di questa natura.


Nel caso della povera signora, l’unico accertamento che andava in questa direzione è stato rilevare la Calprotectina fecale (valore per altro poco significativo)



Mi domando Perché non indagare a livello sierologico alcuni markers significativi di infiammazione enterica (e sistemica ) oltre che di infiammazione intestinale come gli LPS, occludina, claudina, calprotecina, Interluchina-2 e interluchina-6, fibrinogeno e omocisteina, insulinemia ?




Sappiamo, quantomeno sulla base di evidenze epidemiologiche (e in parte sperimentali) quanto un eccesso di permeabilità intestinale, comporti traslocazione di patogeni (PAMPS) in grado di facilitare fenomeni di risposta infiammatoria oltre che favorire meccanismi di autoimmunità (fenomeno di mimetismo molecolare, formazione di linfociti T costitutivamente attivi, linfocitiT immaturi in circolo)


Non vi sto a mettere insieme il razionale che ho ipotizzato perché diventerebbe troppo lunga a spiegarsi in questa sede, però intraprendere un piano nutrizionale orientato a :


1) Ridurre l’infiammazione intestinale e sistemica


2) Ripristinare la regolarità dell’alvo


3) Ricercare la normalità delle feci (dimensione forma e consistenza)


Costituirebbe l’approccio eziologico alle malattie e visto e considerato che sempre più dati ci suggeriscono che l’intestino è l’organo nel quale si innescano i maggiori fattori predisponenti è proprio da qui che si deve iniziare.


La parola d’ordine dovrebbe essere ARARE:


Adottare un’alimentazione antinfiammatoria


Ridurre i farmaci


Aumentare l’approfondimento sierologico identificativo di infiammazione


Ridurre il numero di esami


Effettuare regolare e moderata attività fisica



E'esattamente ciò che stiamo facendo; ARARE il terreno biologio, grazie all'Osteopatia, all'esperienza clinica maturata e al fondamentale contributo Nutrizionale fornito della dieta GIFT (link..... MTG e studio osteopatia e GIFT)




Buona SALUTE a tutti

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