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SISTEMA NERVOSO AUTONOMO e INFIAMMAZIONE

Aggiornamento: 2 dic 2020


La mucosa intestinale ospita una fitta rete di cellule immunitarie che, tra le molte funzioni, hanno anche quella di bilanciare le risposte al microbiota presente nel lume intestinale e a loro volta moduleranno l’attività del nostro sistema immunitario.


Nella malattia infiammatoria intestinale (IBD e IBS), una malattia complessa e multifattoriale, questo equilibrio cruciale nel sistema immunitario-microbioma è alterato.


Recenti studi hanno adottato un approccio originale per ottenere una parziale soppressione immunitaria nelle malattie intestinali croniche basato sul riconoscimento del sistema nervoso come regolatore negativo dei processi infiammatori.



Il nervo vago è stato identificato come valido protagonista antinfiammatorio, attraverso una serie di complissi meccanismi che vedono coinvolto il sistema immunitario e quello nervoso autonomo attraverso la sintesi e il rilascio di neuromodulatori come le citochine, l’acetilcolina e l’adrenalina (Tracey 2002 ).

E’ stato dimostrato che la stimolazione vagale migliora la colite (Meregnani et al. 2011 ) e le numerose condizioni infiammatorie intestinali.


Quella del vago è un’azione che però non può discernere dall’attivazione dell’altra parte del sistema nervoso autonomo: quella ortosimpatica, infatti il sistema nervoso simpatico innerva tutti gli strati dell'intestino e del tessuto linfoide associato all'intestino (GALT) (Chiocchetti et al. 2008 ; Kulkarni-Narla et al. 1999 ).





Alcuni studi hanno evidenziato che anche l’innervazione ortosimpatica a livello intestinale (GALT) gioca un ruolo regolatore nella gravità della colite sperimentale (Willemze et al. 2018).


La noradrenalina può anche attivare le cellule in un'attività proinfiammatoria, a seconda dell'affinità di legame con diversi recettori (Straub et al. 2006 ; Zhou et al. 2005 ), infatti in una prima fase infiammatoria all'interno dell'intestino causato da evento infettivo (con infiltrazione di composti patogeni o altri potenziali antigeni), la risposta sarà generata dalla componente ortosimpatica ovvero quella parte del sistema nervoso autonomo che deve gestire l’emergenza (in questo caso di tipo microbico), stimolando la sintesi di elevate quantità di citochine.


La parte parasimpatica (vagale e sacrale) in questa fase risulterà ridotta, non inibita totalmente perché avremo comunque tutta una serie di attività che dovranno rimanere attive anche in caso di condizioni di evento patologico.



Situazione che parzialmente si andrà modificando, passando da una fase acuta (“emergenza”) ad una cronica nella quale è di facile riscontro un innalzamento medio dei livelli di cortisolo, ed un conseguente contenimento dell’infiammazione (registrabile con la diminuzione di alcuni biomarkers dell’infiammazione rispetto alla fase acuta, Straub et al. 2008 ; McCafferty et al. 1997 ).


Insomma per concludere mantenere attiva la parte parasimpatica è un passaggio fondamentale se vogliamo mantenere una corretta fisiologia dell’intestino (peristalsi e attività neuroendocrina), ma per far questo è essenziale avere un microbioma simbiotico e non pro infiammatorio.


Ancora una volta il GRANDE STRUMENTO TERAPEUTICO è rappresentato da una corretta nutrizione Ancestrale, ovvero rispettosa della nostra antichissima biologia.


Ed in fine l'approccio Osteopatico può essere un valido supporto per ridurre condizioni infiammatorie generali (ed enteriche) essendo in grado di stimolare con grande efficacia l'attivazione del nervo vago.




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